
Hey compagn@ di viaggi linguistici, come butta? In questo post, ti parlerò della mia esperienza con uno dei miei corsi di lingue preferiti, circa una lingua affascinante ed ardua: Assimil Arabo.
Io e l’arabo abbiamo una relazione d’amicizia da molto tempo. Prima, trovare materiali per impararlo era quasi impossibile. 😓
Poi, poco a poco è diventato comune trovarselo nelle librerie, in quegli scaffali dove mettono insieme quello che non è inglese, francese o tedesco.
Come mi è andata con L’Arabo Senza Sforzo di Assimil?
Qui sotto te lo racconto.
Indice
Assimil Arabo: come l’ho scoperto
Ero un ragazzino la prima volta che ho sentito parlare arabo in frasi complete.
Capire… evidentemente, zero assoluto. Non per niente diciamo ma che parlo arabo?
Era una conferenza a tarda notte sulla RAI di un professore di Lingua e Letteratura Araba de La Sapienza di Roma. Mi suonava a esotico, sapeva di paesi lontani.
La calligrafia mi sembrava la forma più elegante di rappresentare graficamente dei suoni. Me lo sembra tuttora. 💗
Poco tempo dopo ho comprato un manuale, con cassette audio: era il testo che durante generazioni avevano usato gli studenti del primo anno d’università.
Non era malvagio. Ma l’approccio era molto teorico: vabbé, era la norma all’epoca.

Imparati tutte le lettere. Esercita la scrittura fino alla noia. Esercizi su esercizi di singolare, duale, plurale. Plurale interno, plurale esterno. Numeri, articoli, lessico, verbi. Frasi subordinate e compagnia.
Che barba. Ma quando potrò parlarlo? Quando sarò capace di spiccicare due parole con due giordani ad Amman?
Poi l’ho messo da parte: altre passioni ed altre lingue m’erano piombate addosso. Anni dopo, vivendo già all’estero, un amico mi invita a cenare da lui. Appena entro, vedo uno scaffale pieno di una peculiare serie di corsi di lingua.
Assimil. Russo, olandese, giapponese, persiano, cinese mandarino, tedesco, wow. Ero estasiato. 🤩
Sono passati anni, prima che acquistassi il mio pack di Assimil Arabo. Mi ero già assimilizzato con altre lingue, ma la curiosità circa l’arabo era sempre rimasta.
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Quando trovavo qualche corso, fosse pure dell’epoca carolingia e della casa editrice più scrausa del pianeta, lo acquistavo e lo esaminavo avidamente.
Volevo capire in che modo un marchigiano come me potesse imparare l’arabo per conto suo.
Con l’Assimil Arabo in mano, ho capito che di materiali validi ce ne sono vari, ma per iniziare, questo è ottimo. Dei difetti ce li ha, ma resta il migliore.
Perché? Se vuoi saperne di più su Assimil, puoi iniziare da questo post:
Corsi Assimil: La Recensione Più Onesta e Completa Che Troverai.
E adesso scendo in dettagli.
Assimil Arabo: com’è fatto
Sono 77 lezioni che si sviluppano su 611 pagine. Poi, 160 ulteriori pagine di spiegazioni sull’alfabeto, la pronuncia, le coniugazioni e dettagli grammaticali.
Ossia, non lasciarti ingannare dalle apparenze: il libro sembra piccolo, ma concentrato.
In un pack che è fichissimo, ci sono il libro con i 4 CD audio o la memoria USB con gli MP3.
Ascolta qui un paio di audio. Sono tirati fuori dalla versione francese ma sono identici alla italiana:
Gli audio sono fondamentali con qualsiasi metodo, ma nel caso dell’arabo, lo sono pure di più. Devi abituarti a riconoscere le parole scritte senza l’aiuto delle vocali brevi.
Grazie, lingue semitiche 😒
Ogni lezione è una conversazione o un piccolo racconto. All’aprire il manuale, hai a destra il testo originale in arabo, e a sinistra:
- in grassetto: la pronuncia,
- in corsivo: la traduzione letterale,
- in minuscolo: la traduzione all’italiano.
⏩ NOTA: io ho acquistato il corso in base francese. L’italiano, comunque, è la sua fedele fotocopia. ⏪
Hai anche note di pronuncia, riferimenti culturali (lingua e cultura qui sono intimi amici) e la minima quantità necessaria di grammatica per andare avanti.
L’approccio comunicativo e la teoria servono di complemento. Ogni sei lezioni hai un’unità di revisione, dove sì si spiegano certi punti teorici.
Ma la cifra del corso, è l’esposizione graduale e continuata alla lingua.

Andiamo ora a dettagliere i pro e i contro di questo corso.
Iniziamo dai contro.
Assimil Arabo: punti migliorabili
Nessuno è primo di difetti.
#1 Il livello promesso
Mediante la collana Senza Sforzo di Assimil, incluso Assimil Arabo, dovresti arrivare ad un B2. Scordatelo.
Se già con lingue come italiano o tedesco arrivi ad un B1, con l’arabo la cosa si complica. Con un B2, generalizzando, si è capaci di vivere nel paese in cui si parla e arrangiarti nella maggior parte delle situazioni.
A partire da un B2, puoi studiare, lavorare ed essere un membro produttivo di quella società. Ci arrivi, con questo Assimil Arabo?
No. Ma non ci arrivi nemmeno con altri corsi per autodidatti, è meglio farsene una ragione. Mi spiego.
Il modo migliore di padroneggiare una lingua è di conquistarla da vari fronti: dev’essere una strategia multifattoriale.
Non fermarsi ad un solo corso, variare i materiali, leggere libri poi ascoltare canzoni e parlare con i madrelingua e vedere film e scrivere e appoggiarsi ad un coach o professore privato e molto di piùùùùù.
Non si ottiene un B2 solo con un corso, per valido che sia.
#2 La mancanza di un C1
Nella progressione didattica di Assimil, da un A1 a un B2 puoi contare sulla collana Senza Sforzo. Da un B2 a un C1, sulla Perfezionamento.
Quest’ultima pure è molto ben fatta, sebbene dubito anche qui che ci si arrivi ad un C1.
Sfortunatamente, nel caso dell’arabo, c’è da passare al lato oscuro della forza e prendere il Perfezionamento Arabo in base francese:
Perfectionnement Arabe: è un prodotto ottimo.
Peccato che sia disponibile solo in francese. Grrrr.
Ed ora parliamo degli abbondanti pro.
Assimil Arabo: punti positivi
#1 È il miglior corso per imparare l’arabo da zero
Gli autori del corso sono Dominique Halbout e Jean-Jacques Schmidt, professionisti vincolati all’INALCO di Parigi, la miglior istituzione europea nel campo delle lingue orientali.
Forse te l’aspetterai, e te lo confermo: sebbene il leitmotiv di Assimil sia l’ assimilazione intuitiva, con l’arabo c’è da rimboccarsi le maniche.
Ma è comunque un ottimo corso. È come fare una visita guidata all’interno della lingua araba.
#2 Buon rapporto qualità/prezzo
Se pensi a quante ore di studio puoi estrarre da un manuale come questo, comprare un pack di Assimil Arabo è molto meglio di corsini e corsetti online, offline, Apps e quant’altro.
Facciamo due conti. Secondo Assimil, tra l’onda passiva e l’onda attiva, hai il tuo daffare per almeno tre mesi.
Con una lezione al giorno, arrivi fino alla lezione 50, che è quando devi iniziare l’onda attiva. Come funziona questa cosa?

Nel caso dell’arabo, ad ogni nuova lezione a partire dalla 51, devi tornare alla lezione 1, leggere il testo non vocalizzato (in cui le vocali brevi sono assenti), tradurre dall’italiano allo spagnolo il resto degli esercizi.
Perché ti racconto tutta ‘sta roba?
Per farti capire che non solo si trattano di 800 pagine di corso, se non che Assimil rende ognuna di esse densa di cose da imparare, per cui, prenderlo è un ottimo investimento.
#3 È ben fatto graficamente
Non è la cosa principale, in un corso di lingue, però una veste grafica scarna toglie un sacco di valore al prodotto: a volte ho studiato su manuali così fuori moda e artigianali che non sapevi se usarli o farci coriandoli.
In questo Assimil Arabo, layout e colori e riquadri sono tutti organizzati per ammiccare al tuo lato estetico.
A volte ti viene voglia di buttar tutto dalla finestra, tipo quando esce un altro verbo concavo, però poi pensi hm però dopo tutto il libro è un’opera d’arte.
A quel punto salvi il corso, il vetro della finestra e la zucca di quello che passeggia sotto. 😂
#4 Le registrazioni sono valide
Gli speakers usano l’Arabo Standard Moderno (o MSA, Modern Standard Arabic): cioè, la versione contemporanea, colta, usata nei mass media, dell’arabo classico.
L’arabo usato da Al Jazeera, dal giornale Al-Watan, dai libri, etc.
È prassi imparare l’arabo per viaggiare o vivere in Marocco, Egitto, Emirati Arabi, etc. La lingua usata comunemente dista poco o molto dall’arabo standard moderno, a seconda del paese.
Quello che si fa da sempre, è acquisire una buona base di MSA prima di specializzarsi in uno o due dialetti: mi pare la soluzione più sensata.
Anche per questo, il pack Assimil Arabo è una sciccheria.

#5 È ridondante
Se ci sono dettagli che ti sono scappati, no panic. Quando hai capito l’80% della lezione, puoi proseguire, perché le cose importanti Assimil te le ripresenterà.
È molto utile, inoltre, il quaderno degli esercizi che Assimil ha aggiunto da poco al suo portfolio. Imparare a scrivere bene è fondamentale, anche se poi scriverai per lo più a computer.
Inoltre, la grafia arrotondata dell’arabo e lo scrivere da destra a sinistra, eh bé, sono proprio fichi. 😊
Quaderno degli Esercizi di Arabo, Assimil
E come ti dicevo, ogni sei lezioni hai una مُرَاجَعَةٌ 😏 una murakhatun o unità di ripasso. Per cui, relax.
#6 Offre contenuti rilevanti
Ogni dieci o dodici anni, la casa editrice da un restyling ai suoi corsi.
È vero che alcuni di quelli che toglie dal catalogo sono buoni, ma c’è anche da stare al passo dei tempi.
Un corso di lingue per bambini in cui i personaggi si mandano fax o chiamano dalle cabine del telefono… probabilmente c’è da mandarlo in pensione.
Non molto fa, ho dovuto studiare su un manuale nei quali quadri culturali si parlava della recente fondazione della CECA, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, da cui decenni dopo nacque l’UE.
Nota per i millennial: la CECA fu fondata nel 1951. 😦 No comment.
Nell’Assimil Arabo, i contenuti riflettono i valori e il dinamismo della società araba contemporanea.

Assimil Arabo: la diglossia
Nei paesi arabi, c’è questo peculiare fenomeno che è la diglossia: la coesistenza di una varietà colta e di un’altra vernacola o volgare.
Con l’espansione islamica, l’arabo si è stabilito ed è filtrato nei tessuti linguistici locali: le parlate antecedenti, e le posteriori arrivate con la colonizzazione europea, hanno lasciato profonde tracce nei dialetti di tutti questi paesi, dalla Mauritania all’Oman.
A occidente, i dialetti sono più adornati di prestiti dal francese e dalle lingue berbere; a oriente, dell’inglese.
Potremmo dire lo stesso circa la pronuncia e certi aspetti grammaticali.
Assimil offre una certa quantità di libretti, nella sua collana De Poche, tascabili. Purtroppo, c’è da ricorrere al francese o allo spagnolo per goderseli:
Assimil Árabe Marroquí: piccolo e centrato sulla varietà maghrebina più popolare.
Altri interessanti, tutti in francese, sono:
Arabo Tunisino e Arabo Algerino: le due altre varietà maghrebine.
Arabo Egiziano ed Arabo Libanese: due altre varietà che suscitano grande interesse.
Speriamo che nel giro di qualche anno Assimil consideri la pubblicazione di questi volumetti in italiano.
Assimil Arabo: Conclusioni
Questo è quanto. Spero che questo post ti abbia aiutato.
Io avevo non pochi dubbi, quando ho iniziato ad imparare l’arabo. Non riuscivo a trovare informazioni decenti. Fammi riassumere:
⏩ Assimil Arabo non ti trasformerà in un madrelingua.
⏩ Non mi sento in grado di leggere Naguib Mahfouz senza dizionario e molta pazienza.
Detto ciò, tornerei ad acquistare Assimil Arabo e a studiarmelo?
Assolutamente sì. Per iniziare ad imparare l’arabo da zero, è il miglior corso disponibile.
Lo conoscevi già? Hai già studiato arabo in altri modi con altri corsi?
Se fossi interessato a quanto Assimil ha pubblicato circa altre lingue mediorientali:
🕎 Assimil Ebraico: La Mia Recensione
🇹🇷 Assimil Turco: Recensione ed Istruzioni per l’Uso
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Un saluto, e إلى اللقاء 😉
Il tuo arabista personale,
Fabio
Grazie davvero per la delucidazione sull’argomento. Cercavo opinioni online e questa mi sembra più che soddisfacente. Grazie ancora, è andata per Assimil Arabo !
Grande Leonardo!
ألعفو! Occhio che l’assuefazione è un rischio concreto eh 😉
Ciao Fabio! Ti ho scoperto da poco – complimenti per la creazione di questo interessantissimo covo di linguisti!
Avrei una domanda da porti riguardo il corso Assimil di arabo. Ho iniziato a studiare la lingua da autodidatta e, non avendo buon materiale a disposizione, ho deciso di acquistare il pacchetto CD – lezioni dopo la lettura del tuo articolo 🙂
L’idea era quella di acquistarlo con lingua base francese, il che non sarebbe un problema, poi mi sono resa conto che lo stesso pacchetto, o quello che sembra essere lo stesso, è disponibile anche in italiano. Magari è stato creato in seguito alla tua stesura del post.
Dimmi, potresti darmi un parere riguardo al superpacchetto scritto nella nostra lingua madre? Altrimenti, a parità di prezzo, mi butto su quello francese, che credo sia ben fatto.
Un’altra cosa, online vedo la disponibilità di due formati diversi da poter acquistare, uno “con USB flash drive” e l’altro “con CD audio formato MP3”. Puoi consigliarmi anche in merito a questo?
Muchas gracias!
Paola
Grazie in anticipo
Grande Paola!
Dunque, se hai da un B2 in su di Francese, puoi prendere pure il corso di arabo in base francese, secondo me. Altrimenti, ti confermo che il corso in base italiana è il fedele ritratto di quello.
Tutti i corsi Assimil nascono anzitutto in base francese, poi vengono tradotti nelle altre lingue. Io ho messo qui le foto della mia edizione in base francese perché è quella che ho acquistato a suo tempo in Francia.
Quindi, è questione di gusti l’uno o l’altro.
Poi, USB versus CD: nel primo caso, i file audio te li danno in una penna USB e nel secondo in un CD audio. Sono MP3 in ambo i casi: cambia il contenitore ma non il contenuto. In molti, contro la mia intuizione, continuano a preferire i CD.
Ti piaceranno assai la lingua e il corso 😉 😀
Ciao Fabio, innanzitutto grazie per la tua delucidazione strepitosa su Assimil. Lo ho comprato per ripulire il mio arabo dialettale. Lo parlo fin da quando ero bambino. Ho vissuto in Africa tutta l’infanzia. Poi università, lavoro, poco tempo per studiare arabo. La lingua فصحى lo ho usata solo per imparare a pappagallo il corano. Non sono Muslim, ma era obbligatorio lo stesso.
È come studiare una lingua daccapo. Anche se facilitato per pronuncia, lettura e molti vocaboli (simili) . هل يمكنني التحدث ومتابعة الأخبار؟
Quindi per te assimil è فصحى?
Grazie per il tuo parere,
Gigio
Grande Gigio!
Sì: sulle edizioni dell’Arabo senza Sforzo di Assimil, viene chiamato arabo standard moderno. Possiamo fare mille distinguo, ma stiamo parlando della stessa cosa.
Se leggi decentemente Al Watan o Al Jazeera, forse questo corso potrebbe esserti stretto, Gigio: come lo trovi?
Considera che Assimil ha una buona collezione di volumetti circa i dialetti. Il lato negativo è che: a) sono in base francese; b) sono per principianti.
Se masticassi il francese (B2 almeno), la splendida casa editrice L’Harmattan diventerà la tua prossima ossessione: è peraltro l’ultimo stadio da “utente avanzato”, prima di mettersi mani e piedi in tomi universitari, che io sappia.
A quando la tua prima autobiografia, Gigio? 🙂
Grazie di leggere le mie linguomanfrine 😀
Ciao, sono un ragazzetto con molte ambizioni e vorrei farti una domanda semplice ma importante. Dopo quanto tempo di studio hai percepito che avevi una comprensione a grandi linee di discorsi più o meno complessi (tipo radio)? Per darmi un’idea della fattibilità (per via di vari impegni personali). Grazie mille anticipatamente.
Grande Edoardo!
Uhm, domanda da un trilione di dollari 🙂 Io l’arabo l’ho preso e lasciato decine di volte nell’arco degli ultimi vent’anni, studiando principalmente il fusha ma essendo esposto soprattutto al dariya. Quello che sì posso dirti è che dopo aver completato L’Arabo di Assimil c’è ancora da fare molta strada.
Io ti suggerirei comunque di fare per bene un corso tipo questo: tre-quattro mesi sono un battito di ciglia nell’arco di una vita. E le conoscenze linguistiche, come diceva Kató Lomb, sono sempre ottime, pure quelle elementari.
Grazie a te di leggere le mie manfrine linguistiche!
Hey, innanzitutto grazie per la risposta. Ti scrivo per fare un’altra domanda (poi la smetto sennò divento tedioso). In quanto studente, necessito di varie energie mentali durante la giornata, soprattutto in mattinata direi. Sono anche una persona che si sveglia presto la mattina, perciò i miei studi linguistici si concentrano su un’ora mattutina (dopo colazione in sostanza). In base alla tua esperienza e magari anche al buon senso, vale la pena studiare la mattina o leva troppe energie mentali per uno studente (soprattutto per lingue così distanti da quella italiana, con altre mi sono arrangiato bene diciamo)? Grazie per il tuo prezioso aiuto
Grande Edoardo!
Domanda interessante. Non ho studi scientifici a supportare quanto sto per dirti, solo la mia esperienza come studente, linguofilo e prof: dipende da te.
Io do il meglio durante le prime ore del mattino, prima che il mondo intero mi si riversi sopra; tuttavia, non sempre posso studiare di prima mattina, quindi… finisco per farlo quando ho tempo: tarda mattina, pomeriggio, notte. Ma sono più arzillo di mattina presto e di pomeriggio che di notte. Alcuni miei studenti dicono di essere l’esatto contrario: forse loro sono gufi ed io un’allodola.
Vedo anche che studio meglio se ho una colazione alla Franco Berrino, ossia in modo tale da evitare di avere picchi glicemici.
Capisco le tue remore: se mi aspettano 8-10 ore di studio intenso in una giornata, che faccio, inizio subito con una lingua tanto affascinante quanto ardua? Eppure, per mia esperienza personale, io non ne dubiterei. L’energia genera energía: più cose faccio, più riesco a farne. Quello che è da evitare non è lo sforzo, secondo me, ma lo sforzo improduttivo: fare gli stessi corsi nelle stesse scuole quando si è già visto che non funzionano, fare solo grammatica, abituarsi alle trascrizioni delle parole in alfabeto latino, passare da una varietà diglossica all’altra o ad un’altra lingua (urdu, persiano, pashto) prima di aver raggiunto un livello decente, etc.
Ma in ogni caso, si tratta di fare alcuni test. Prova una settimana di mattina, una di pomeriggio, l’altra in tarda serata e cerca di osservarti. E ricorda: imparare una lingua è una maratona, non uno sprint, la chiave è il metodo e la costanza nel tempo.
Grazie a te di leggermi! 😀
Buongiorno, ho iniziato da poco a studiare l’arabo in variante egiziana (per vari motivi), con un piccolo corso assimil su base francese. Secondo te dovrei fare in parallelo il corso di arabo standard contemporaneo o limitarmi all’arabo egiziano per poi ampliare? Considera che per l’egiziano mi dà conoscenze base e mi trascrive i termini in alfabeto latino (è una cosa un po’ sbrigativa). Pensavo che magari fare i due corsi in parallelo (senza pressione eccessiva) potesse aiutarmi in un certo senso, ma vorrei la tua opinione. Grazie mille anticipatamente.
Grande Edoardo!
Conosco bene il corso che citi. Se hai già iniziato con l’arabo egiziano e, mi par di capire, saper leggere e scrivere in arabo è per ora irrilevante, allora continua con quel corso, lasciando l’arabo standard per una seconda fase.
Mia opinione, ovviamente. È un po’ il contrario di quanto in genere si raccomanda (prima MSA, poi una variante diglossica), ma non è detto che non vada bene.
Buono studio!
Buondì!
Articolo interessantissimo che mi sento di sottoscrivere in toto.
Ti posso chiedere una cosa? Io avevo comprato proprio l’Assimil di arabo una decina di anni fa, ma avevo preso la versione senza cd e senza mp3 perché ero a corto di liquidi. Per intenderci, avevo comprato l’edizione che sulla cover ha il cubo con le foto all’interno, e il pallino verde in alto a destra.
Ora vorrei riprendere lo studio e siccome sul sito assimil è possibile scaricare anche solo gli mp3, pensavo di approfittarne e completare l’acquisto dei materiali, ma ho un solo dubbio: nel frattempo la copertina del corso è cambiata per cui sono assalita dal dubbio che anche i contenuti siano diversi. Dalla foto della tua edizione francese mi pare di intuire sia uguale al mio, tu sapresti togliermi il dubbio? Te ne sarei davvero grata! 🙂
Grande Andrea!
Uhm non saprei, peraltro non ho neppure con me quel corso in questo momeento.
Al tuo posto contatterei direttamente Assimil, fornendo loro l’ISBN del tuo libro e chiedendo appunto se gli audio valgono anche per il tuo. Sono professionali: nel giro di 1-2 giorni massimo rispondono.
Grazie di leggermi 😀