
Heyla, so che ti piacerebbe imparare le lingue straniere, ma che ancora prima, vorresti trovare il miglior modo di organizzare lo studio di una lingua straniera a 360 gradi.
Perché ci hai provato a imparare una lingua, ma hai smesso dopo qualche settimana.
Perché hai preso un paio di libri in mano, ma senza nessuno che ti facesse da guida, ti sei sentito perduto. 😓
Forse ti sei iscritto ad un corso in un sussulto d’entusiasmo, ma questa macchina triturasogni che è la vita quotidiana ti ha maciullato la buona volontà.
Lo studio di una lingua straniera è cosa fattibilissima, pure se si è più occupati del Segretario Generale delle Nazioni Unite. 🇺🇳
Una delle carte vincenti è la gestione intelligente del tempo.
Ed inizia da un reality check.
Seguimi e vediamo se posso aiutarti a realizzare il tuo sogno linguistico.
Indice
“Lo studio di una lingua mi interessa, ma con la vita folle che ho…”
Sento spesso frasi come questa:
Da lunedì a sabato sono un fascio di adrenalina, come faccio ad imparare spagnolo?
L’ho sentita così spesso che ormai mi suona già come un mantra. 🕉️
So già che per molti di noi, in un giorno qualsiasi, ci si siede giusto quando è ora di andare a dormire. Stress a catinelle. Lavoro, casa, famiglia, cane, gatto, riscaldamento che non va, bolli e bollette da pagare…
Eh, come se non ne sapessi qualcosa. 🤨
Sono anni che ho orari lavorativi sfumati, faticando come un pazzo in certi periodi, iniziando la settimana già sfinito. Rispondere alle email un minuto dopo il risveglio, con gli occhi ancora chiusi. 😴
Inviare progetti di notte quando sono così distrutto che gli sbadigli quasi mi slogano le mandibole.

Non ho tempo neppure di sedermi sul divano, andare a trovare i miei, prendermi un aperitivo con gli amici, e dove lo trovo il tempo per preparare il B2 di inglese?
In vari modi. Ognuno è certamente un mondo a sé, ma ci sono costanti assai costanti nel comportamento umano.
Quindi, come inizio ad organizzare lo studio di una lingua straniera?
Iniziando da dove non inizia mai nessuno.
1# Chiarisci cosa significa per te lo studio di questa lingua
Se in una scala della passione da 1 a 10, in cui 1 è il minimo e 10 il massimo dell’entusiasmo, sei a un 2, sarà difficile imparare. Difficile sì. Impossibile no.
Quanto più uno si avvicina all’1, più dovrà ricorrere a stratagemmi e alla forza di volontà per essere produttivo. Ad un 10, zero problemi: avresti tanta carica da far girare una centrale elettrica. ⚡
È il momento di introdurre i concetti di motivazione intrinseca ed estrinseca.
L’intrinseca è quella che viene da dentro: sei andata ad Alicante, ti sei innamorata del posto, vuoi imparare il valenciano perché non concepisci vivere senza.
L’estrinseca, invece, è quella che viene da fuori: sul posto di lavoro, ormai ti è necessario imparare il francese. Non ti ci metteresti se non fosse per obbligo.
Chiaramente, la migliore per lo studio di una lingua è la motivazione intrinseca: ti trasforma in una ruspa: approfitti di qualsiasi opportunità per imparare e praticare la lingua.
L’estrinseca, invece, ti mette un’espressione così in faccia: 😒
Ci sono modi per motivarsi da dentro. In parte, almeno. Ti sei chiesto se questa lingua ti sia arrivata in questo momento concreto della tua vita per qualche motivo?
E se le dessi un’opportunità di piacerti? Alcuni mesi per lasciarti sorprendere? 🤔
Qualsiasi siano il tuo stile di vita ed i tuoi gusti, sicuramente ci sono un mucchio di vie per cui una lingua straniera può innestarsi nella tua vita in modo soddisfacente.
Ti ricordi il detto?
Se la vita ti da limoni, 🍋, chiedi sale 🧂 e tequila. 🍶
Lo stesso principio vale per le lingue:

Tornerò sul tema della motivazione.
2# Rifletti sulla tua tabella di marcia attuale
L’autosservazione fa miracoli. Ti serve per migliorare la pianificazione dello studio delle lingue, e di qualsiasi altra cosa.
Fa’ quest’esercizio durante almeno una settimana. Da lunedì a domenica. Scriviti su un’agenda tutto quello che fai. Tut-to.
Portatela dappertutto: ufficio, palestra, corso di patchwork, asilo degli infanti, facoltà, treno, sale d’attesa, passeggi con il levriero. Dap-per-tut-to.
Annota quello che fai durante la giornata con la maggior quantità di dettagli possibili. ✒️
Esempio di routine di un comune mortale occidentale, uno a caso:
- 6h20: sveglia. Subito doccia.
- 6h40: mi preparo il caffè mentre ascolto le notizie.
- 7h00: mi vesto.
- 7h20: esco di casa e prendo la macchina.
- 7h50: arrivo al lavoro e parcheggio.
- 8h00: inizio a lavorare.
- 10h45: pausa caffè con i colleghi.
- 11h00: riprendo il lavoro.
- 13h00: pausa pranzo.
- 15h00: ritorno al lavoro.
- 18h00: esco dall’azienda, vado in auto verso la scuola.
- 18h45: arrivo alla scuola di lingue, chiacchiera rapida con i compagni di classe ripassando qualche esercizio.
- 19h00: lezione di lingua.
- 20h50: finita la lezione, in macchina verso casa.
- 21h20: arrivo a casa, preparo la cena con la mia dolce metà.
- 21h45: iniziamo a cenare con la TV acceso, chiacchierando del più e del meno.
- 22h30: lavo piatti e denti.
- 22h50: mi metto il pigiama e a nanna.
Questa era una mia giornata tipo di quando ho fatto l’esercizio per la prima volta, nel 2014. Fallo così, per tutta una settimana, sabato e domenica inclusi. 📅
Ti servirà più di quanto pensi, credimi. Una volta fatto, torna qui e continua a leggere l’articolo. Come ti è andata?
A me, l’autosservazione ha sorpreso assai. 🤯 Passavo molto più tempo di quanto pensassi in certe attività. Cioè, avrei potuto farle in modo più efficiente.

L’esercizio è fenomenale, perché ti da una radiografia di come gestisci realmente il tempo. Non puoi migliorare quello che non misuri. ⌚
E riducendo quanto tempo butti in scemenze, puoi concentrarti su quello che realmente apporta valore alla tua vita.
Io l’esercizio lo faccio un paio di volte l’anno. Mi serve per lo studio delle lingue, e per tutto il resto: la vita è troppo mutevole per fare quest’analisi più di rado. Quando non l’ho fatto per tempo, ho visto dopo, ho perso focus.
L’esempio di sopra è mio: l’ho fatto per la prima volta quando facevo corsi di francese e cinese allo stesso tempo, lavorando dalle 8h00 alle 18h00. 🇫🇷 🇹🇼
Uscivo di casa alle 7h20, tornavo alle 21h30, tra spostamenti in macchina, pause pranzo e i corsi.
Ero accoppiato e… beh, non è fuori luogo ogni tanto scambiare quattro parole che non siano solo “hey come va ah bene dai ci vediamo dopo ciao”. 🏃♂️
Era necessario fare qualcosa.
3# Stendi un piano efficiente
Fatta l’autosservazione, decisi subito che non avrei tolto ore al sonno: sarebbe stata la risposta facile e, a lungo termine, sbagliatissima.
Mai sacrificare il sonno, neppure per lo studio di una lingua. Salute persa, nervosismo diurno, apprendimento zero. Lascia perdere.
È il miglior modo di bruciarsi, piuttosto che imparare una lingua. 🔥
Allora misi in marcia queste altre tattiche.
Colazione con i telegiornali di France TV.
Leggere o ascoltare notizie è il mio modo di inaugurare una giornata, con un caffè in mano. Non si tratta neppure di sapere in francese solo quello che succede in Francia.
Ci sono servizi e TG che parlano di attualità internazionale e dell’Italia, pure meglio di quelli nostrani. Per cui, di primo mattino, un bel TG in francese.
Come cavolo non ci avevo pensato prima? Pirla. 🤦♂️ Venti minuti al giorno, da lunedì a venerdì, fanno 80 ore l’anno.
⏲️ Ottanta ore. ⏲️
Wow. Ti sembrano molte? Aspetta aspetta, che ne vengono delle belle…
Audio in francese in macchina.
In macchina, ho iniziato ad ascoltare tracce audio in francese. Prima, ascoltavo musica o notizie in spagnolo.
Un’ora e tre quarti ogni giorno di macchina, da lunedì a venerdì, fanno 455 ore di comprensione orale di francese in un anno.
⏲️ Quattrocentocinquantacinque ore. ⏲️
Averlo capito prima. Fun fact: all’inizio, ascoltavo gli audio di cinese. 🇨🇳 Però capii presto che risucchiavano troppa della mia concentrazione e finivo per distrarmi dalla strada. Pessima cosa. ⛐
Lo studio di una lingua è importante, ma non al punto di disintegrarsi tra quattro lamiere.
Sono allora passato al francese.
Chiacchierare in cinese e francese con i colleghi.
Davanti alla macchina del caffè, in pausa pranzo, nelle interazioni quotidiane, nei viaggi di lavoro.
È un’attività che ti permette di acquisire ed allenare il linguaggio informale e, secondo le mie stime conservatrici, si trattava di 174 ore di chiacchierio in un anno.
⏲️ Centosettantaquattro ore. ⏲️
Puf, puf…

Usare la pausa pranzo per lo studio di una lingua.
All’epoca avevo due ore di pausa pranzo. Altre aziende concedono un’ora e mezza, ed è più o meno la norma qui.
Alla fine, mi sono organizzato per mangiare in venti minuti, caffè e rassettare il tavolo in altri dieci, per cui mi sono ritagliato un’ora e mezza per lo studio di una lingua.
In questo modo, ho guadagnato 390 ore in un anno.
⏲️ Trecentonovanta ore. ⏲️
Scusami se è poco.
Approfittare dei tempi morti per lo studio di una lingua.
Ho fatto in modo di avere sempre a disposizione un podcast, un libro, un corso di qualche tipo.
Nel resto della settimana dell’autosservazione, ho avuto poche perdite di tempo, a dire il vero:
- code alla cassa del supermercato, non oltre 10 minuti;
- traffico intenso, venti minuti circa bloccato;
- un quarto d’ora d’attesa in banca;
- due commissioni da fare, tre quarti d’ora.
In totale, un’ora e mezza in quei cinque giorni lavorativi. Moltiplicato per 48 settimane lavorative l’anno, fanno 84 ore.
⏲️ Ottantaquattro ore. ⏲️
Summa summarum, questa era la mia vita in quel periodo e questi i cambiamenti che vi ho introdotto.
Non è che non studiassi, a parte le lezioni serali: il grosso dello studio delle lingue me lo lasciavo per i fine settimana, la notte, le pause pranzo.
Di mattina, un giorno ogni due o tre, mi alzavo un’ora prima della colazione per esercitarmi con la scrittura cinese.
Vedere davanti ai miei occhi come usavo il tempo mi ha aiutato a sfruttarlo al meglio, tanto che nello stesso anno sono riuscito pure a prepararmi e ad ottenere il diploma C1 di valenciano. 📜
Ossia, la mia giornata si è trasformata in una cosa così:
- 6h20: sveglia e doccia.
- 6h40: preparo il caffè mentre ascolto le notizie in francese.
- 7h00: mi vesto.
- 7h20: esco di casa e vado in macchina al lavoro, ascoltando degli audio in francese per strada.
- 7h50: arrivo al lavoro e parcheggio.
- 8h00: inizio a lavorare.
- 10h45: pausa caffè con i colleghi, e ne approfitto per praticare cinese e francese orali.
- 11h00: riprendo il lavoro.
- 13h00: pausa pranzo, durante la quale parlo con i colleghi stranieri.
- 13h30: me ne torno alla mia scrivania per studiare.
- 15h00: al lavoro di nuovo.
- 18h00: esco dall’azienda, vado verso la scuola in macchina ascoltando gli audio della lezione precedente.
- 18h45: arrivo a scuola, chiacchiero con i compagni ripassando qualche esercizio.
- 19h00: lezione di lingua.
- 20h50: finisce la lezione, vado a casa in macchina ascoltando un altro audio per strada.
- 21h20: arrivo a casa, preparo la cena con la mia dolce metà.
- 21h45: ceniamo con la TV accesa chiacchierando distrattamente.
- 22h30: lavo i piatti e i denti.
- 22h50: pigiama e a nanna.
Piccoli cambiamenti, a lungo termine, producono grandi effetti.
Ora tocca a te.
Quando i miei studenti fanno questo esercizio, rimangono di stucco pure loro: all’improvviso si rendono conto che perdono il tempo clamorosamente.
I più giovani sembrano capire per la prima volta quanto tempo passano con il cellulare in mano vedendo corbellerie. 📱
Gli adulti, della quantità terrorizzante di ore passate davanti la TV.
Non è che ci succeda perché siamo scemi! È la percezione del tempo ad essere ingannevole: se non ti osservi da vicino, non c’è verso.
È pure ragione di sgomento vedere il tempo investito a fare acquisti, portare a spasso il cane, per strada 🚗, etc. Tuttavia, non è che devi toglierti Prime Video o dare il cane in adozione.
Queste potrebbero tuttavia essere delle iniziative da prendere:
- Guarda un episodio della serie che ti piace, piuttosto che tre consecutivi. E se c’è una serie nella lingua che impari, cosa aspetti?;
- mettiti un audiolibro fico nel cellulare per quando porti a spasso la tua belva. 🐶 Se hai una vicina brasiliana (come me) e vuoi parlare portoghese, socializza e organizza passeggi comuni;
- togli Facebook dal tuo cellulare e portati un libro graduato quando vai in bus, treno o nei tempi morti;
- invece di Radio DJ 🎵, quando sei in macchina metti un CD con un corso Pimsleur;
- se devi preparare una torta per la riunione del tuo Baking Club, usa una ricetta nella lingua che stai studiando.
Questo è il momento in cui alcuni scettici contestano:
Fabio, hai ragione, si guadagnano ore così.
Comunque, sono “contorni”: per imparare seriamente, ci vuole il piatto forte, sedersi con la testa libera e darci sotto.
Chiaro!
Conosco persone che in un’ora di treno fanno miracoli con libri e quaderni al seguito. Ma sono eccezioni. Io non mi concentro bene in mezzo alla folla. Ho bisogno di tranquillità, e ancor più della tranquillità, ho bisogno di pianificare.

4# Pianificare il tuo tempo di studio delle lingue
Se hai una vita regolare, potrebbe non servirti.
Entri ed esci dal lavoro alla stessa ora, partita di tennis e cena da anni negli stessi momenti della giornata: beh, facile studiare la lingua dalle sei alle otto della sera, sempre.
Io ho una vita un po’ sregolata, devo impormi una struttura. La domenica notte è il momento in cui organizzo la mia settimana successiva, tempi di studio inclusi.
Perché lo faccio?
Perché altrimenti non troverei tempo né per studiare le lingue né per nient’altro che non sia strettamente obbligatorio. 😂
Perché sono pigro, perché spunta sempre qualcosa di “urgente”, perché lo faccio tra cinque minuti… Quando lo pianifico per iscritto anticipatamente, firmo un contratto con me stesso. È un gran hack, a livello subcosciente.
Per un Procrastinatore Certificato© come me, è fondamentale. Ho perso il conto dei progetti che ho abbandonato per non pianificarli come dovuto.
Ora mi succede molto meno. 😌 Che facevo prima?
Mi lanciavo in un’avventura nuova, si trattasse di una lingua o altro.
Poi arrivava inevitabilmente un capitolo difficile, una notte insonne, un imprevisto: poco a poco, iniziavo a dimenticare perché mi ero buttato in quel nuovo progetto.
E allora rimandavo, rimandavo, rimandavo. “Stasera”, “domani”, “appena risolvo questo…”. Un giorno arriva il classico amico che ti chiede: “Come butta quella cosa?”. E ti rendi conto che non ricordi l’ultima volta che l’hai presa in mano.
Argh! Ma allora l’ho abbandonata! 😱
Ti suona questa cosa? La disciplina è un superpotere, perché automotivarsi è difficile.
Come si può fare, dunque?
5# Come motivarsi nello studio di una lingua
Vedo tre possibili soluzioni, in ordine crescente di efficacia.
1) Coinvolgi a un amico per studiare una lingua
Buttati nella tua avventura linguistica con un amico, in modo da spronarvi a vicenda ed osservarvi reciprocamente.
Se possibile, studiando la stessa lingua allo stesso livello.
Tuttavia, ci sono persone che organizzano collaborazioni così di qualsiasi cosa. La palestra, un corso di Excel, prendere la patente, imparare l’islandese. 🔄
Per un mucchio di motivi, è poco efficace.

2) Iscriviti ad un corso di gruppo
Non è la mia opzione preferita e ne ho spiegato spesso le ragioni in questo sito. Tuttavia, se trovi una buona scuola, la dinamica del corso di gruppo è tale da trascinarti.
La scuola e il prof definiscono tempi e regole, vuoi andarci con i compiti fatti per non sfigurare davanti ai compagni di classe.
Non ricevi attenzione personalizzata ed il corso si adatta al ritmo dell’alunno più lento, ma alla fine, una tabella di marcia mediocre è meglio di nessuna.
È quindi più efficace del punto 1), ma meno del seguente.
3) Studiare insieme ad un prof privato
Se ne trovi uno buono e imposti bene il da farsi, un tutoraggio individuale è il miglior modo di studiare una lingua.
Impari molto, con poco logorio, approfittando al massimo le tue energie ed il tempo disponibile.
Ci sono migliaia di tutor, ognuno con uno stile diverso di approccio. Ti dico qui sotto come lo faccio io.
Lo studio di una lingua con Fabio
Questo è il mio schema di lavoro:
- Conversazione iniziare per conoscerci.
- Diagnosi del tuo livello linguistico.
- Piano d’azione che decidiamo in due: materiali e tempi.
- Insegnamento di tecniche di studio autodidatta.
- Lezioni e monitoraggio costante.
È un tipo di accompagnamento che arriva a 360 gradi. Ci sono vari modi di metterlo in pratica.
Rinfrescare lo spagnolo perché te ne vai in viaggio è diverso dal dover studiare per preparare un certificato ufficiale.
Sto aiutando con l’inglese ad un agente immobiliare: è urgente. 🏃♂️ Abbiamo accordato un’ora e mezza di studio autodidatta ogni giorno più due sessioni settimanali, pure di un’ora e mezza ciascuna.
Iniziava da zero. Gli ho indicato i materiali da usare e le tecniche di studio che più di adeguano ai suoi obiettivi e al suo modo di imparare. Chiaramente, ne seguo l’evoluzione.
Nella prima sessione settimanale, ci sediamo con libri e quaderni.
Vedo quanto ha imparato, dove fatica, chiariamo i dubbi e gli indico come seguire.

La seconda sessione è invece totalmente pratica. Alcune delle cose che facciamo:
- Passeggiare per strada mentre lui mi descrive in inglese il quartiere e la città,
- scegliere pavimenti e tende al Leroy Merlin, ⛏️
- entrare in un appartamento che ha in custodia e simulare una vendita.
È il mix adatto di teoria e pratica, secondo l’obiettivo che ci siamo posti.
Sto anche seguendo Gaëlle, parigina, che si prepara al DELE C2 di spagnolo. 🇪🇸
Studia spagnolo dal liceo, è venuta in Spagna varie volte, l’ha studiato all’università, ha fatto qui l’Erasmus e ora vuole certificarsi per mettere il DELE nel curriculum.
Gaëlle studia autonomamente secondo lo schema concordato:
- libri di testo,
- manuali specifici per la preparazione all’esame dell’Istituto Cervantes,
- svariate letture,
- composizioni che le correggo.
Ogni martedì ci troviamo per due ore su Skype: vediamo come va, correggiamo il tiro se necessario, risolviamo dubbi ed esercitiamo l’orale.
In questo caso, lei non ha fretta: quando si sentirà pronta, si iscriverà all’esame. Tuttavia, ci sta dando dentro di brutto. 💪
Maricarmen, invece, sta imparando italiano con uno spirito differente. Impiegata pubblica quasi in pensione, la figlia le ha regalato alcune sessioni per compleanno.
L’italiano è una delle sue passioni da sempre, ma non aveva avuto l’opportunità di impararlo.
Stiamo facendo una lezione formale di un’ora ogni settimana: correggiamo i compiti e passiamo al tema successivo. Poi abbiamo quello che lei chiama, azzeccandoci, lavoro sul campo: imparare italiano in situazioni reali, due ore per volta.
La scorsa settimana abbiamo visitato Bombas Gens, un centro d’arte contemporanea, seguito da caffè e conversazione su quanto visto. 🖼️
La settimana precedente, abbiamo fatto una degustazione di vini. La prossima faremo uno workshop culinario: della polenta secondo la vecchia ricetta indicata in questo libro di cucina marchigiana.
Una frase come
Aggiungiamo la farina a pioggia e mescoliamo lentamente
mentre lo si fa materialmente, è meglio che star seduti con penna e quaderno annotando
Añadir la harina en forma de lluvia y remover con suavidad. 👩🍳
con la corrispettiva traduzione alla nostra lingua. Vuoi mettere?
Riassumendo: lo studio di una lingua, con il professore privato adeguato, è più piacevole ed efficace.
Cosa puoi fare DA SUBITO per migliorare lo studio delle lingue?
Non devi aspettare di avere un professore privato per iniziare a introdurre migliorie nel tuo studio.
Alcune cose puoi farle da solo e da subito. Iniziamo da un paio.
Prendi un’agenda come questa:
Hai la settimana intera in un colpo d’occhio, pianificazione mensile, copertina e carta di qualità. Direi che è l’ideale per iniziare con l’autosservazione e programmare i tuoi spazi di studio.
Mi piace perché è ben fatta e, come ti dicevo, scrivere il tuo piano di studio settimanale ti obbliga a seguirlo. ✍️ Poi, ti suggerisco di appendere a casa tua un calendario da muro come questo:
Il grande, grandissimo vantaggio di un calendario annuale da parete come questo è che ti aiuta a mantenere il passo.
Mettilo in un punto strategico di casa tua. La cucina, il salotto, lo studio. Al finire il tuo studio quotidiano, come avevi programmato, metti una X sulla casella del giorno in questione. ✏️
E così il giorno dopo, e quello dopo, e quello successivo.
Arrivato al quarto giorno, ti garantisco che hai una voglia feroce di continuare a mettere croci, così: XXXXX
Sciocchezza? Affatto. Cosa ottiene il gufo rompiscatole di Duolingo con questa manfrina di continuare lo strike, promemoria dopo promemoria?
Fare in modo di tenerti davanti al cellulare come uno strippato.
Beh, riempire di XXXXX il tuo calendario ha lo stesso effetto: renderti assuefatto allo studio della lingua. Solo che in questo caso sei tu che ti autoinfluenzi e lo studio funziona.
Conclusione
Questo è quanto circa come organizzare lo studio di una lingua. Spero che questo post ti sia servito.
Ho condensato, senza dilungarmi troppo, i concetti più rilevanti sull’arte di gestire questa risorsa limitata che è il tempo.
Uno studente mi ha detto che:
Riduco la pausa pranzo, audio in lingua tutto il tempo, mi porto dietro sempre un libro e un quaderno… ma mica io voglio peggiorare la mia qualità di vita.
Eh, my dear: non c’è progresso senza sacrificio. Anch’io gioisco a prendermela comoda, che credi? Ma il tempo, fino a prova contraria, non riusciamo a fabbricarlo dal niente.
Diceva un saggio:
La disciplina è scegliere tra quello che vuoi ora e quello che vuoi di più al mondo.
Detto ciò, vuoi dedicarti allo studio delle lingue o… preferisci giocare al Candy Crush? 😀
Spero le lingue. 🤨
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Se non ci sei riuscito da solo finora, forse in due ce la facciamo, no?
A presto.
Il tuo linguista personale,
Fabio
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