
Quando dici ai tuoi amici che vorresti imparare il gallese, ammutoliscono.
Per loro, non è una cosa che ti permetta di trovare lavoro, viaggiare meglio, conoscere gente interessante o esplorare musica e libri nuovi. Imparare il gallese? 😮 Domande che sorgono:
Ma il Galles ha una lingua propria?
Perché mai imparare il gallese? Sono quattro gatti
Perché impararlo se tutti i gallesi parlano comunque inglese?
Vediamo se in questo post riesco a fare un po’ di chiarezza. La mia personale esperienza, anzitutto.
È stata la prima lingua celtica che ho studiato, nel lontano 2006, dopo aver letto le appendici de Il Signore Degli Anelli. Così differente da tutte le altre lingue, così esotica. Ho comprato libri, scaricato podcasts, mi sono iscritto a varie newsletter.
Ho imparato qualcosina fino a che un bel giorno sono andato in Galles e l’ho… iniziato a parlare. Beh, a dire il vero: più che parlato, farfugliato. :-/ Nessun problema: gli inizi sono sempre difficili. Ma adesso…
…in questo post ti descriverò i luoghi dove si parla gallese, apporterò alcune frasi senza entrare troppo nella teoria, ti parlerò della sua origine, offrirò dati e curiosità, ti informerò di quali vip parlano gallese.
Ti darò alcune buone ragioni per imparare il gallese, ti consiglierò risorse e strategie per arrivare ad un buon livello ed andare oltre.
DISCLAIMER!
Mi piace informare come si deve e per farlo devo scrivere molto. Se preferisci, puoi consultare direttamente l’indice qui sotto. Cominciamo.
Indice
Imparare il gallese: dove si parla

Il gallese (Cymraeg) è la lingua parlata in Galles, un paese integrato in seno al Regno Unito, conosciuto anche per:
#1 condividere con l’Inghilterra una speciale architettura costituzionale, denominata English Law. In pratica, il Galles possiede uno spazio di autonomia gestito tramite il Senedd, l’Assemblea Nazionale del Galles. L’Inghilterra, invece, non ha una istituzione omologa, essendo governata direttamente dalle istituzioni del Regno Unito che governano pure Scozia e Irlanda del Nord;
#2 dei castelli che appartengono più alla fantasia che alla realtà; 🏰
#3 una natura avvincente. Nel centro-nord del paese c’è il Parco Nazionale di Snowdonia, fico già dal nome;
#4 una storia che ben potrebbe ispirare una decina di serie in stile Trono di Spade;
#5 una lingua che ammalia. Che esamineremo in dettaglio.
Imparare il gallese: che lingua è?
Dato che è una lingua con la quale è difficile incontrarsi, la curiosità è motivata. Che aspetto ha il gallese?
Questo:
Helo = Ciao
Siwmae = Ciao (più informale e comune del precedente)
Fabio ydw i = Sono Fabio
Eidalwr ydw i ond rydw i’n byw yn Valencia = Sono italiano ma abito a Valencia
Dw i’n dysgu Cymraeg = Sto imparando il gallese
Hwyl fawr = arrivederci
Quello che ci sembra un mucchio di lettere buttate a caso, è una lingua reale e ha una pronuncia piacevole all’orecchio. Forse se ti dicessi che la y e la w sono vocali, sembrerebbe meno bizzarra 😉 Si pronuncia come si scrive, nonostante una piccola distanza tra la lingua orale e la scritta.
L’alfabeto consiste in 28 lettere e ci sono digrammi come CH, DD, FF, NG, LL (difficile per tutti da pronunciare, ma non troppo per un italiano), PH, RH e TH. Non esistono K, Q, V e Z. Le vocali sono A, E, I, O, U e… Y e W, sebbene I e W possono anche assumere il ruolo di consonanti. Le parole sono principalmente piane, cioè con accento sulla penultima sillaba.
La lingua è più fonetica dell’inglese, cioè si legge come si scrive, il che è un sollievo per chi la impara.
Poi, ci sono varie caratteristiche che il gallese ha in comune con le altre lingue celtiche.

Una delle caratteristiche più rappresentative è il suo sistema di mutazioni: la prima consonante all’inizio di una parola può cambiare secondo delle regole che la rendono dolce (lene), aspirata o nasale.
È per questo che una parola come plant, bambini, possa diventare blant, mhlant o phlant. Le regole della mutazione del gallese informale sono meno fiscali rispetto a quelle del gallese letterario.
Inoltre, è una lingua VSO, cioè prima va il verbo, poi il soggetto e alla fine l’oggetto. L’italiano è SVO, cioè soggetto-verbo-oggetto. Esempio:
Mae Fabio fan hyn –> Fabio è qui.
Poi:
- Non esiste l’articolo indeterminativo, o meglio, si esprime omettendo il determinativo.
- Ci sono tre generi, cioè maschile, femminile e neutro, che sono un pò più facili da attribuire che non in tedesco.
- Come succede appunto nella lingua germana, i plurali sono così arbitrari che la cosa migliore è impararli direttamente all’inizio, insieme ai singolari delle parole.
- I possessivi sono come in italiano.
- Il sistema de numerazione tradizionale è un rompicapo (anche se al giorno d’oggi se ne una uno più agevole).
Un campione della Bibbia:
Ar y dechrau cyntaf, dyma Duw yn creu y bydysawd a’r ddaear.
Roedd y ddaear yn anhrefn gwag, ac roedd hi’n hollol dywyll dros y dŵr dwfn. Ond roedd Ysbryd Duw yn hofran dros wyneb y dŵr.In principio Dio creò il cielo e la terra.
La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.Genesi 1:1-2
E adesso passiamo a indagare sulle sue origini.
Imparare il gallese: da dove viene?
È una lingua indoeuropea, come la maggioranza di quelle che parliamo in Europa: il suo antenato, il protoceltico, era parlato in tutto lo spazio compreso tra Portogallo e Bulgaria e Turchia nel primo millennio a.C. Abbiamo varie testimonianze archeologiche e toponimi a confermarcelo.
Dal protoceltico gemmarono varie lingue, che tuttavia dovettero misurarsi con la potenza emergente dell’epoca: l’Impero Romano.
La sua espansione provocò l’assimilazione di una parte dei popoli celtici, e la fuga verso le isole britanniche di un’altra parte: la sopravvivenza delle lingue celtiche si deve a quest’ultima.
Verso il II secolo aC, un gruppo di lingue celtiche era già scomparso, includendo il celtiberico, il gallico e il galato. Ma altre sopravvissero: irlandese, manx, gaelico scozzese, gallese, cornico e brettone, più o meno ammaccate, seguono tra noi.

Di questo gruppo di lingue, il gallese è quella di maggior successo. Vediamone la ragione.
Imparare il gallese: la lingua in cifre
Da quanto si legge nella pubblicazione del 2012 A statistical overview of the Welsh language, del Consiglio Della Lingua Gallese ormai assorbito dal Governo del Galles, questi sono i numeri della lingua.
Parlanti: circa 560.000 in Galles, che corrisponde a un quinto della popolazione.
Raggiungiamo i 700.000, considerando Galles e Inghilterra come insieme: che si esprimano a livello madrelingua o quasi, probabilmente una metà.
Stravince sulla seconda lingua celtica per numero di parlanti, che potrebbe essere il brettone con poco più di 200.000 persone.
Nel Senedd ad ogni modo, il Parlamento Gallese, la percentuale di parlanti di gallese aumenta al 30%, per quanto riguarda la presente legislatura (2016 – 2021). Imparare il gallese è comunque una preoccupazione dei gallesi monolingui inglese: la lingua sta avendo un auge impressionante in questi ultimi anni.
Sistema scolastico in Galles: un quinto degli studenti si educa mediante immersione linguistica, la cosiddetta Addysg Gyfrwng Cymraeg.
Tutte le materie sono insegnate in gallese, eccetto inglese. Gli studenti che frequentano invece la linea educativa inglese, hanno per lo meno il gallese come materia fino ai sedici anni.
Anno della prima traduzione della Bibbia: 1588.
Il Nuovo Testamento era già stato tradotto una ventina d’anni prima; tuttavia, la prima versione del libro sacro da principio a fine venne alla luce in gallese nel 1588. Il traduttore fu William Morgan e partì da greco e latino.
C’è da ricordare che la Regina Elisabetta I approvò, nel 1563, le traduzioni della Bibbia all’inglese e al gallese, come strategia di espansione del protestantesimo in Galles, contro la Chiesa di Roma.
Nel Concilio di Trento che era appena concluso, il papato aveva messo in chiaro che non era disposta a lasciar prosperare l’eresia protestante: da lì, in ogni chiesa venne posta una Bibbia e un Libro delle Preghiere Comuni, ambedue in gallese.
Scoccò la scintilla: vennero pubblicati più libri (non solo religiosi) e il Vangelo era insegnato al popolo in gallese. Dunque, la Bibbia in gallese favorì l’emancipazione linguistica delle genti.

21 ottobre 1993: chiave di svolta nella politica linguistica in Galles.
In quella data, la Regina Elisabetta II promulgò il Welsh Language Act. Che roba è? È una legge che garantiva al gallese e ai suoi parlanti, i medesimi diritti dell’inglese in tutti gli ambiti della funzione pubblica.
Inoltre, prevedeva la creazione del Consiglio della Lingua Gallese, per la sua difesa e promozione.
Tre: le lingue parlate in Galles.
Trattasi di gallese, lingua dei segni britannica e, beh, inglese.
L’inglese parlato qui non costituisce una varietà a sé stante rispetto alla lingua standard: si tratta per lo più espressioni, lievi accenti, una manciata di parole le cose che possono svelare, ad un orecchio esperto, l’origine gallese dell’interlocutore.
La lingua dei segni britannica o BSL è parlata dalla comunità sorda gallese, che non ha equivalenti locali (a differenza per esempio della Spagna, dove si possono trovare lingue dei segni catalana, vasca, valenziana, etc).
Il passato linguistico del Galles è un altro interessante capitolo di storia. Da queste parti, si parlarono il gallese antico, il francese normanno, il latino, l’irlandese ed altre ancora.
L’ultima lingua a sparire è stata il romaní gallese, parlato dagli zingari gallesi, che arrivarono all’isola nel corso del XV secolo; ne è stato documentato l’uso fino agli anni ’50 del secolo passato; oggi non si ha notizia di neppure un solo madrelingua.
Due: le principali varietà riconosciute di gallese.
I linguisti ne identificano di più, ma si possono facilmente raggruppare in gallese meridionale e gallese settentrionale. Ciò nonostante, le differenze sono minime: non ho mai conosciuto qualcuno che parlandone una, avesse difficoltà con l’altra. Perciò, non c’è da avere paura.
279.300: numero di articoli della Wicipedia, la versione gallese della popolare enciclopedia. Nel 2019 ne aveva 97.000, il che dimostra un gran dinamismo. È nella stessa fascia del georgiano, dell’azero e dell’uzbeko.
Imparare il gallese: curiosità sulla lingua
Iniziamo da un classico.
D: C’è gente che parla gallese ma non inglese?
R: No. Come in tutti i bilinguismi, è perfettamente normale che una lingua abbia la prevalenza sull’altra. Tuttavia, già dal censimento del 1991, tutti i madrelingua gallesi parlano anche inglese, almeno, molto bene: è da attribuire alla scolarizzazione obbligatoria in inglese durante tutto il ventesimo secolo.

D: C’è qualcuno di fuori del Galles che parli gallese sul serio?
R: Sì. Più in là della diaspora in Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e compagnia, in Argentina c’è una comunità gallese che ha conservato lingua e cultura d’origine. Stabilitasi a Chubut, nella Pampa, nel corso della seconda metà del XIX secolo, nacque da un sogno: mantenere un’identità gallese, una missione impossibile nel Galles dell’epoca. Perché? Beh, per via delle pressioni governative, dell’immigrazione e anche dell’emigrazione.
La comunità di Chubut ha ad oggi circa 5.000 parlanti più o meno fluenti, 25.000 persone che hanno rudimenti della lingua, nonché una scuola ed un centro culturale molto attivi.
Nel gallese argentinizzato che parlano c’è, facile immaginarlo, una certa influenza ispanica: hanno aggiunto parole spagnole nello stesso modo in cui il gallese del Galles ha acquisito parole inglesi. Peraltro, il sistema di numerazione a Chubut è ancora il vigesimale antico (non facile da maneggiare), mentre in Galles si sono arresi al britannico.
A lungo termine, c’è poco da sperare, anche se i gallesi di Chubut stanno impegnandosi affinché la loro lingua continui e con essa la cultura. E, evidentemente, il gallese è parlato anche in Inghilterra, nelle zone di frontiera.
D: Il gallese è lingua ufficiale in Galles?
R: Non solo è riconosciuto come lingua ufficiale, ma gode perfino di ulteriore protezione legale dell’inglese, che è solo lingua de facto ufficiale del Regno Unito.
Nel Parlamento gallese, nel precedentemente citato Senedd, gli onorevoli membri possono esprimersi liberamente in gallese o in inglese, dato che l’istituzione è dotata di un corpo di interpreti.
D: Si parla uniformemente dappertutto?
R: No. Qui sotto una mappa della sua distribuzione geografica:

Secondo i dati forniti dal Welsh Language Commissioner, si va da Caernarfon nel nordovest dove l’86% della popolazione sa il gallese, a Newport nel sudest dove appena un misero 4% lo parla.
D: Cos’è questa cosa della Piccola Inghilterra?
L’area costiera al sudovest del Galles, con la minor densità di parlanti di gallese, è il sud delle contee di Pembrokeshire e Carmarthenshire. È più conosciuta come Little England beyond Wales, cioè La Piccola Inghilterra Oltre Il Galles.
Nonostante la distanza con l’Inghilterra e l’accerchiamento di gallesi che parlano gallese, è linguisticamente e culturalmente inglese. La ragione di una tal differenza non è chiara, ma sembra che si debba alla colonizzazione di questa zona da parte dei vichinghi e soprattutto dei normanni.
Questi ultimi, da quanto commentò Gerald de Barri, favorirono l’insediamento di coloni fiamminghi e dall’epoca mantennero rapporti più stretti con l’Inghilterra normanna e post-normanna che con i vicini gallesi.
Altre fonti aggiungono che c’erano già copiose comunità di immigranti fiamminghi nell’Inghilterra dell’epoca, i quali imparavano inglese rapidamente.
I toponimi, alcune abitudini ancestrali, l’architettura e vari studi genetici recenti, corroborano questa teoria. La linea immaginaria tra i territori dove si parla inglese e quelli dove si parla gallese, è chiamata Linea Landsker.
È una linea che s’è spostata nel corso della storia, al ritmo delle lotte per il controllo del territorio tra invasori normanni ed autoctoni gallesi. Lotte in cui generalmente vincevano i gallesi. 💪
Landsker è una parola di origine anglosassone adottata nel XX secolo da parte degli storici britannici che studiarono questo curioso tema, e definisce una frontiera, artificiale o naturale, tra due terre. Ed oggi? Queste differenze sono ancora così evidenti?
Scrisse Tony Heath nel giornale liberale The Independent, nel 1997:
Pembrokeshire is to Wales as Cornwall is to England: a peninsula which is physically and psychologically semi-detached and somewhat independent-minded.
Il Pembrokeshire sta al Galles come la Cornovaglia sta all’Inghilterra: una penisola fisicamente e psicologicamente separata e con uno spirito piuttosto indipendente.
Tuttavia, alcune mie prove empiriche evidenziano che il 91% degli abitanti di questa zona si identifica come gallese, che parlino o no il gallese.
D: Com’è il verso della gallina, in gallese?
R: È clwc-clwc.

D: Altre parole che sarebbe da conoscere?
R: Molte! Vediamone un paio:
Ych a fi! = Che schifo!
Pobol bach! = Santo cielo!
Wyt ti’n siarad Eidaleg? = Parli italiano?
Nid am holl aur Periw = scordatelo
Rydyn ni’n ei gwneud hi’n syth am y dafarn = stiamo andando direttamente al pub
E finalmente…
Iechyd da! = Alla nostra! (e giù a bere)
D: Qualche parola impossibile da tradurre che sia molto gallese?
R: Beh, in generale qualsiasi articolo che inizi con “Scopri le 10 parole intraducibili di queste lingue…”, alla fine, surprise surprise, finisce per tradurle. Comunque, ce n’è una che incapsula un concetto molto gallese.
Hiraeth: è un sentimento di profonda nostalgia, per una persona o per l’eredità gallese, il suo passato e i suoi costumi. La migliore corrispondenza è forse con il portoghese Saudade.
In caso volessi specificare che si tratta di nostalgia per il tuo paese o casa tua, potresti ricorrere all’arcaico e poetico hiraeth am gartref, o al più moderno hiraeth am adre. Dì uno di questi termini ad un gallese e non si scorderà di te vita natural durante.
Ah: anche crebi è una parola interessante: definisce una pecora che ha perso la lana cercando di attraversare grovingli di spine e rovi. 🐑 Che io sappia, non c’è altra lingua al mondo che abbia una parola per definire un tale concetto 😀
D: La comunità gallese argentina, si relaziona con la madrepatria al di là dell’Atlantico?
R: Sì. Ci sono frequenti scambi di professori, idee, materiali e quant’altro. E c’è dell’altro: casualmente, nella Guerra delle Falkland, ci furono soldati che parlavano gallese da ambo lati belligeranti, ed ebbero contatti.
C’è un aneddoto particolarmente commovente, narrato dal capitano delle SAS Mike Curtis, in questo suo libro:
C.Q.B., Close Quarter Battle, di Mike Curtis
Imparare il gallese: i VIP che lo parlano
Il Principe Carlo d’Inghilterra: ha studiato gallese nell’università di Aberystwyth, nella costa occidentale del paese. Non si può dire che sia fluente, tuttavia è capace di usarlo nelle occasioni protocollari.
Il Principe William: come suo padre, non lo parla però è capace, e non ne ha timore, di leggere brevi discorsi e pronunciare saluti e frasi convenzionali.
Alexander Vlahos: interpreta Filippo I nella serie Versailles e il malvagio Mordred nell’altra serie Merlino, è nato in Galles da padre greco e madre gallese, ed è madrelingua.
Iwan Rheon: chi è costui? Il nome non dice granché, nonostante sia stato durante alcuni anni uno dei personaggi più odiati del piccolo schermo. È l’attore che incarna Ramsay Snow in Trono di Spade. Anche lui madrelingua.

Erin Richards: è Barbara Kean nella serie americana Gotham. È cresciuta professionalmente in uno show per adolescenti, Mosgito, nel canale S4C, che trasmette esclusivamente in gallese. È anche lei perfettamente bilingue inglese-gallese.
Anche la Principessa Diana parlicchiava gallese:
È più probabile che l’acclamassero per la sorpresa e per il credito di cui godeva, che per il suo gallese. E comunque, dedicò tempo ed energie per raggiungere una competenza decente.
Imparare il gallese: 6 buone ragioni
In caso non ti solletichi ancora la curiosità, ti indico qui sotto una serie di buone ragioni per le quali imparare il gallese.
#1 Parlare gallese è ottimo nel Curriculum
Inglese e… [metti lì una lingua a tua scelta tra: tedesco, francese, spagnolo] li parlano già tutti. Soprattutto se andassi a vivere nel Regno Unito, poter indicare un livello di gallese tra le tue lingue sarà di grande aiuto, pure in Inghilterra e Scozia.
#2 Lavorare in Galles
Al tuo posto, ci penserei. Ovunque tu vada all’interno del paese, t’aiuterà: le pratiche con la pubblica amministrazione sarebbero più semplici, i tuoi figli imparerebbero gallese a scuola e tu potresti aiutarli.
Anche la disposizione delle persone s’inclina a tuo favore, quando vedono che non ti sei limitato ad imparare l’inglese, se non che hai fatto uno sforzo per conoscere meglio il tuo paese d’arrivo e la sua lingua.
Tra poco, entrerò nel dettaglio di come il gallese può aiutarti a trovare lavoro.

#3 Leggere letteratura gallese
È antica, ampia, ricca; con una piccola eccezione: imparare il gallese ti permette di leggere qualsiasi testo, ma il gallese letterario è altro. È quasi una lingua a sé stante, da imparare a parte, dato che non è la madrelingua di nessuno.
La ragione sta nella sua formalizzazione nel XVI secolo, nell’epoca della traduzione della Bibbia al gallese, per mano di traduttori che lo allontanarono dalla lingua corrente di proposito.
Si tratta di testi che leggerai se vorrai cimentarti con la filologia gallese. Per tutti gli altri, non c’è da preoccuparsi.
Se sei uno di quelli che si concedono il lusso di parcheggiare ogni gadget, in questa era di grande distrazione, per leggere un buon libro, un libro gallese ti piacerà. La scelta è abbondante:
- La poesia ha una rilevanza difficile da trovare attualmente, con fenomeni come questi.
- Lo splendore del Mabinogion, spettacolare raccolta di racconti antichi e medievali gallesi, disponibili in gallese contemporaneo di cui ti parlo tra poco.
- Autori moderni come Angharad Tomos o Mihangel Morgan.
#4 Esplorare l’universo di Tolkien
Se sei un fan dello scrittore de Lo Hobbit, il Silmarillion e capolavori assortiti, ti farà piacere sapere che Tolkien era appassionato di lingue. Riuscì a fare di lingue e linguistica la sua professione.
Tolkien non solo scriveva con incredibile talento, ma era ugualmente erudito come filologo e linguista. Si intratteneva già dall’adolescenza con la creazione di lingue artificiali e, in parte, plasmò la Terra Media per fornire uno spazio alle lingue che creò.
L’autore britannico nato in Sudafrica non fu il primo, però di certo fu ed è il più famoso conlanger (creatore di lingue artificiali) della storia. Eh beh, il gallese lo affascinò e lo stimolò fin dai primi contatti:
Però tutto il tempo ci fu un’altra chiamata, destinata a vincere alla fine, anche se durante molto tempo si vide ostacolata per la mancanza di opportunità.
Lo ascoltai venire dall’ovest. Richiamò la mia attenzione nei nomi dei camion di carbone; e all’avvicinarsi, tremolava nelle insegne della stazione, uno scintillio di ortografia bizzarra e un’allusione a un linguaggio vecchio e vivo; incluso in un adeiladwyd 1887, inciso male in una lastra di pietra, perforò il mio cuore linguistico.
‘Gallese tardomoderno’ (cattivo gallese secondo alcuni). Niente di più che un “fu costruito”, anche se segnalò il finale di una lunga storia, dalla copertura e dal rovo in qualche villaggio arcaico fino a una cappella cupa sotto le oscure colline.
È così. Spesso le lingue si insinuano nella nostra curiosità per medio di semplici parole, un pittogramma senza troppa rilevanza.
Un costruito nel 1887 qualsiasi, per lasciargli un ricordo indelebile e mettere in marcia l’interesse che Tolkien avrà verso il gallese poi per tutta la vita.
E a tale interesse si deve il fatto che insegnò Gallese Medievale all’università e che versasse gallese in abbondanza nel sindarin, la lingua degli elfi nel suo universo immaginario.
Sì: quella lingua così ipnotica in bocca ad Arwen 🧝♂ ne Il Signore Degli Anelli, anche se tetra in bocca a Legolas ne Lo Hobbit.
Tolkien si ispirò alla grammatica gallese per dare forma al sindarin, ma fu a livello fonetico che saccheggiò il gallese. Un gallese madrelingua non ha difficoltà a percepire la somiglianza; è certamente meno ovvio per noi.
Un esempio (sindarin – gallese – italiano):
Êl síla erin lû e-govaned ‘wîn
Mae seren yn disgleirio ar awr ein cyfarfod
Una stella brilla nell’ora del nostro incontro
Un vero fan di Tolkien dovrebbe avere un’infarinatura di gallese 😉

#5 Riscontrare le parole inglesi di origine gallese e… sbatterle in faccia agli anglofoni 😀
Non c’è niente di meglio, per smargiassare con un inglese, che interromperlo con un “ooooh, hai usato un gallesismo, ottimo!”. Però meglio impararne alcuni prima di farlo. Per esempio: bard (bardo), tref (villaggio), flannel (flanella), probabilmente penguin (pinguino).
#6 Partecipare al festival Eisteddfod
L’Eisteddfod è un festival itinerante di lingua e cultura gallese.
Quello che iniziò mille anni fa come un concorso di poesia, è adesso un arsenale di tende e palcoscenici, con concerti ed opere teatrali, ristoranti e bar, librerie e videoteche ambulanti, artigiani ambulanti e quant’altro. È superfluo dire che è, beh, imponente.
Intorno a 150.000-170.000 persone si aggregano in qualche località gallese, ad inizio agosto, per quest’evento completamente vertebrato intorno al gallese ed in gallese.
La poesia continua a giocare un ruolo da protagonista (cosa che, nel mondo moderno, che io sappia solo ha uguali in Iran), e andarci con dei rudimenti di gallese darebbe un tono molto diverso all’esperienza.
#7 Leggere quotidiani e capirli
Vale sia per giornali in inglese che, ovvio, per quelli pubblicati in gallese. Ci sono un mucchio di parole gallesi che emergono, quando nei mezzi anglofoni si parla di Galles. Una che avrai visto svariate volte, se giri da quelle parti, è:
Annibyniaeth
Indipendenza.
Il Galles non ha lo stesso status della Scozia: è, diciamo, più integrato nel Regno Unito. E le rivendicazioni indipendentiste esistono e a seconda del momento influiscono di più o di meno nell’agenda politica.
Ma se sei di quelli che hanno piacere a sapere quello che succede sotto il loro naso, vedrai e sentirai ancora più gallese. Cofiwch Dryweryn (Ricorda Tryweryn) sono altri termini gallesi, dal significato simbolico brutale. Per cui, impara!
Imparare il gallese: 7 modi in cui ti avvantaggia nel mondo del lavoro
Non è indispensabile parlarlo per trovare lavoro, ma come ti dicevo prima, può aiutarti assai. Pensa che in settori come la manifattura, l’agricoltura, la pesca, la sanità, il turismo e l’educazione, conoscerlo è un vantaggio.
Più in dettaglio:
#1 Invecchiamento della popolazione del Galles
L’età media in Galles è la più alta del Regno Unito. Se cerchi lavoro come infermiere, dottoressa, fisioterapista o accompagnatore, ha senso impararlo.
#2 Il forte settore primario del Galles
Le fattorie, le aziende di trasformazione di derrate agricole e animali, le fabbriche di conserve di pesce: il settore primario è potente in Galles ed impiega una percentuale di parlanti di gallese superiore alla media.
#3 Lavorare come professore in Galles
Se vuoi lavorare nell’insegnamento, il gallese è un ottimo vantaggio, ed in molti casi, obbligatorio. Molte istituzioni stanno organizzandosi per aver del personale completamente bilingue, dal giardiniere al decano. Generalmente, non è un livello madrelingua quello che si cerca, quindi non c’è da preoccuparsi.
Sono ricercati i professori di: matematica, fisica, chimica, francese, tedesco e lingue in generale.
#4 Horeca
In hotel, bar, ristoranti e in qualsiasi posto a contatto con il pubblico, conoscere il gallese ti mette in una posizione di superiorità. Essere presi cura nella propria madrelingua, è apprezzato ovunque.
#5 Governi locali
Molte comunità, in tutto il mondo, studiano come altre comunità stanno realizzando le proprie ambizioni di autogoverno, di promozione delle proprie lingue e culture.
Bretagna e Occitania in Francia, Baviera in Germania, Catalogna e Paesi Baschi in Spagna: ognuno tiene d’occhio quello che fa l’altro e mantiene un flusso d’idee. In Italia, la diatriba tra gli statuti ordinari e speciali delle Regioni potrebbe nutrirsi di quanto succede in Galles.
Se lavori in questi ambiti o ti appassionano, con il gallese hai una freccia in più nella tua faretra.
#6 Traduzioni da e verso il gallese
Le quotazioni del gallese sono in aumento. Ci sono volontà politiche e iniziative private per la sua promozione. La quantità di libri non inglesi tradotti al gallese è ancora bassa, e quella di libri in gallese tradotti ad altre lingue senza passare per l’inglese, risibile.
Ma la situazione sta cambiando. Stai pensando di studiare Interpretariato e Traduzione? Trovi qui un mercato di nicchia: non enorme, ma poco soddisfatto. E sai perché è ancora più conveniente? Perché pochi degli isolani nati fuori dal Galles lo imparano, e ancor meno tra gli stranieri.

#7 Fattore differenziale
Quando ti chiedi: In che modo posso mettere in evidenza il mio Curriculum, in una pila di mille Curriculum tutti uguali?, qui ti do una risposta. Tira fuori il gallese in un colloquio di lavoro e non si scorderanno di te. Ad oggi, in questi siti di ricerca di lavoro, questa è la quantità di offerte per chi parla gallese:
Monster UK: 129
Infojobs: 4
Top Language Jobs UK: 14
Indeed UK: 2.083
Sicuramente in più d’una di queste offerte, la persona che cercano è qualcuno come te: con i tuoi studi, la tua esperienza, la tua personalità, con il gallese come competenza linguistica.
Credimi: ti stuferai di leggere sulle offerte di lavoro
The ability to speak Welsh is desirable e The ability to speak Welsh is essential
Se il gallese è richiesto od apprezzato in un candidato, il livello desiderato verrà indicato nella descrizione del posto. Viene fornita una griglia di questo tipo, per quanto riguarda il pubblico impiego in Galles.
Imparare il gallese: risorse disponibili
C’è una grande quantità di mezzi disponibili per imparare questa lingua, d’ogni tipo. Vediamo:
Apprendere il gallese in immersione
Learn Welsh: è il portale di riferimento per quanti desiderino imparare il gallese in Galles, con un classico corso presenziale.
Università di Swansea: questa università, nel sud del paese, offre un assortimento di corsi in varie località.
Tuttavia, io ho più fiducia nella capacità delle persone di imparare da autodidatta, che in quelle di un corso formale di insegnarti una lingua.
È meglio che tu lavori per conto tuo, piuttosto che affidarti ad una istituzione che finirà per:
- metterti in un gruppo con altri dieci o venti studenti di diverso livello educativo, età e personalità,
- con orari ai quali devi adattarti tu,
- con metodi che hanno poco a che fare con il tuo stile di apprendimento,
- a migliaia di chilometri da casa tua dove meglio sarebbe andarci in vacanza, ad esercitare la lingua che hai imparato in autonomia, seguendo le tue inclinazioni e approfittando dei tuoi punti di forza.
Per questo mucchio di ragioni, ti suggerisco di impararlo per conto tuo e qui sotto ti consiglio degli strumenti.
Apprendere il gallese da autodidatta:
Say Something In Welsh: uno dei primi siti dedicati alla promozione del gallese.
Da poco ha subito un restyling radicale che gli ha dato un tocco minimalista, un corso strutturato laddove prima c’era una raccolta di materiali, nonché… altre lingue oltre al gallese. Puoi adesso approfittarne pure per farti un giro linguistico, principalmente in audio, per il manx, il cornico, l’olandese e il latino.
Tornando al gallese, discriminano tra la varietà del sud e quella del nord, cosa che io avrei omesso. È comunque un fatto che imparandone una, non avrai problemi con l’altra. Non è un corso facile, ma è ben fatto.
Cymdeithas yr Iaith Gymraeg: ad eccezione di una piccola parte in inglese, è tutto in gallese.
Ciò nonostante, sarebbe cosa buona e giusta dargli un’occhiata ogni tanto, dato che propongono corsi e pubblicano novità che ad uno studente di gallese faranno comodo sapere.
S4C: è il principale canale TV in gallese.
Notizie, serie, documentari, rubriche di ogni tipo: il palinsesto è ricco, interamente in gallese, si possono selezionare i sottotitoli in inglese e, oltre alla lingua in sé, è un canale televisivo di qualità. I contenuti che offre coprono tutti i livelli di conoscenza del gallese –> una pacchia.
BBC Cymru: la versione in gallese del canale TV pubblico britannico BBC.
Anche qui c’è qualità, sebbene il suo target sia un pubblico più fluente.
BBC Radio Cymru: canale della BBC Radio in gallese. Molto valido.
Si può ascoltare in diretto tramite web o App, ma si possono anche scaricarne i podcasts.
BBC Learn Welsh: anni fa, la BBC creò una sezione dedicata all’apprendimento delle lingue e questa è la pagina dedicata al gallese. Da tempo non è più aggiornata, ma vale la pena farci un giro ed imparare l’imparabile.
Teach Yourself – Complete Welsh: è il manuale di gallese della popolare casa editrice britannica Teach Yourself.
È un corso completo per autodidatti, dal livello basico all’avanzato, con enfasi sulla comunicazione e opportuni quadri grammaticali. È quanto di meglio c’è in circolazione, considerato che non ci sono libri in base italiana per impararlo.
L’audio, che normalmente raccomando sempre usare insieme al testo, potresti anche non comprarlo: non è di immenso valore.
Teach Yourself – Welsh Grammar: per approfondire la grammatica, questo è il libro per te.
Geiriadur yr Academi: il miglior dizionario inglese-gallese sul web, sviluppato dall’Università di Bangor.
Geiriadur Prifysgol Cymru: buon dizionario inglese-gallese anche questo, più enciclopedico del precedente. Certamente molto interessante ma anche più dispersivo del precedente.
The Pocket Modern Welsh Dictionary: il miglior dizionario inglese-gallese fuori dal web.
Compatto ma completo, se sei uno di quelli che preferisce la carta, è il dizionario che fa per te.
Gli Sporcelli, in gallese, di Roald Dahl: i libri dell’autore gallese d’origine norvegese sono buoni, per consolidare quanto imparato.

La Fabbrica di Cioccolato, in gallese, di Roald Dahl: un classico. Raccomandabile per imparare qualsiasi lingua, gallese incluso.
Forvo Welsh: qui puoi trovare la pronuncia di 6.000 parole circa. Forvo è l’unico posto dove puoi andare se dubiti su come si pronunci una parola gallese
Duolingo Gallese: non è un corso, ma negli inevitabili tempi morti che uno ha nel corso della giornata, in coda alla cassa del supermercato o in qualche sala d’attesa, meglio Duolingo che altre diavolerie digitali per ammazzare il tempo. La lingua base è l’inglese: un livello elementare è più che sufficiente.
Come Imparare il Gallese
Innanzitutto, ti scongiuro, non fare così:
Qui sotto, ti indico alcuni punti che a me sono serviti con il gallese:
#1 Pianificare lo studio del gallese
Un poco al giorno, invece una maratona settimanale: mezz’ora sette giorni su sette è meglio di otto ore ogni domenica. Se potessi dedicargli più tempo, meglio, ma senza affanno.
#2 Per imparare il gallese c’è da perseverare
Scegliere una strategia, un metodo, ed attenersi fino ad averlo potato a compimento: è inutile iniziare quattro strategie diverse e non finirne neppure una. Scegli un materiale, un libro, uno strumento e va fino in fondo.
Se t’accorgi che quanto hai scelto è una vera perdita di tempo, mollalo e iniziane un altro. Con le risorse che ti ho segnalato qui sopra, in ogni caso, stai pur certo che non ti succederà.
#3 Parlare gallese da subito
Trova qualcuno per esercitare l’Espressione Orale. La soluzione ideale è appoggiarsi ad un tutor privato: permette di avanzare più rapidamente e agevolmente.
Uno dei migliori posti per trovare il tuo tutor di gallese, è Preply: e non solo di gallese, ma anche di altre lingue e discipline. Una piattaforma come questa può aiutarti a risolvere il problema della scarsità di gallesi madrelingua, un problema comune anche in città grandi.
Sarebbe un aiuto di qualità. E ricorda: inizia a parlare il gallese prima possibile.
#4 Evitare di parlare inglese
Non devi parlare in inglese con il tuo partner linguistico! La tentazione è forte, lo so, ma non farlo, non farlo: parla penosamente, parla a gesti, ma non ricorrere all’inglese.
#5 Viaggiare in Galles
Se ti piacesse metterti alla prova, migliorare le tue capacità o semplicemente riprendere vigore dopo un’epoca di fiacca linguistica, che ne pensi di un viaggio in Galles? Grazie a cinque voli diretti dall’Italia a Cardiff e più ancora a città vicine come Liverpool e Bristol, opportunità non mancano certo.
Lì, di default, cerca di comunicare con tutti e dappertutto in gallese: i pub, tra l’altro, sono ottime scuole. 🍻
#6 Per imparare il gallese devi essere paziente
Sii paziente: i risultati non arriveranno in un battibaleno. Il gallese è una lingua che comporta certe difficoltà iniziali.
#7 Non preoccuparsi della varietà scelta
Settentrionale o meridionale, sarai in grado di capire tutto: nel nord la pronuncia è più nasale, alcune espressioni sono diverse, nient’altro. Centrandoti su una varietà, non avrai problemi con l’altra. Garantito.
#8 Essere realista
Nessun libro o corso ti garantisce eccellenti risultati in poco tempo. Chi ti promette il contrario, mente. Imparare una lingua è una maratona, non uno sprint.
Se vuoi candidarti a un posto di lavoro nelle Pubbliche Relazioni in una società gallese, è difficile andare da zero a madrelingua in pochi mesi. Punta alle stelle, con i piedi per terra.
Imparare il gallese: approfondire sulla lingua e sul paese
Elfi, Fate e Pooka, in italiano, di Wirt Sikes: una compilation di antiche leggende gallesi. Raccomandato ad amanti del ciclo arturiano e del folklore delle isole britanniche.
Welsh History: A Concise Overview of the History of Wales from Start to End, in inglese, di Eric Brown.
Uno dei pochi, ma ottimo, libri disponibili sulla storia del Galles che si leggono senza un dottorato in antichità britanniche.
The Mabinogion, in italiano: già menzionato prima, è il libro del Galles. È interessante tanto per istruirsi sulla storia del Galles quanto per bighellonare mentre si aspetta il bus. Inoltre, molti neo-genitori gallesi hanno trovato qui i nomi per i loro pargoli.
Rhegiadur: è una stravagante, completa, enciclopedia di… insulti. In gallese al 100%. È molto interessante: non tanto come fonte di ispirazione (anche lo lascio al tuo libero arbitrio), piuttosto per legittima difesa.
Il Borgo Insanguinato, di Candace Robb: piacevoli romanzi storici sull’Inghilterra e sul Galles medievali. Ne ha scritti una manciata, questo è tra i miei preferiti.
Lonely Planet – Galles: la popolare guida turistica. L’abc per visitare il paese.
CONCLUSIONI
Spero che questo post ti sia piaciuto. Che dici, vale la pena di imparare il gallese?
Io l’ho fatto, durante alcuni anni. Sono tuttavia ancora ad un livello basico, eppure di tanto in tanto lo riprendo, balbetto qualcosa, trovo qualche libro, ascolto un podcast e organizzo un viaggio. Mi ha arricchito ed ho visto come altre persone ne hanno tratto giovamento.
Condividi con chi vuoi e come sempre. Te ne sarò riconoscente, considerando le due settimane che mi ci sono volute per scrivere questo poema! 😉
Ti piace il gallese ma per ora l’inglese è prioritario? Allora potresti leggere la mia guida su come iniziare ad apprendere l’inglese.
Continuerò a parlarne, per cui stay tuned!
🙏 Commenta e condividi il post 🙏
Il tuo celtista personale,
Fabio
Fantastico post.
L’ho letto lo scorso anno, l’ho riletto ora dopo un viaggio in Galles e sono sempre più decisa ad imparare il gallese.
E come dicevi, 5 curriculum mandati, 5 risposte ricevute! Altro che la Romagna…
Grazie Fabio celtista!
¡Grande Romina!
Grazie a te 🙂 ci si rivede dalle parti di Cardiff 😉