
Hey amico amante delle lingue, in questo post parlerò di come padroneggiare varie lingue straniere senza finire in manicomio. 😵
Non c’è una definizione esatta, di quello che significhi essere un poliglotta. Conoscere alcune lingue straniere, più o meno. Pero, parlare come? A che livello?
Per scambiarsi delle bagatelle o per dare lezioni universitarie? Ed alcune lingue: quante?
Parlandone solo una, oltre alla tua lingua madre, uhm non saresti un poliglotta. Parlando due lingue straniere, c’è consenso: sei un poliglotta.
Da tre lingue in su, lo saresti pure secondo i criteri più restrittivi.
Vedrai qualsiasi tipo di titolo onorifico sul web: iperpoliglotta, superpoliglotta… non servono a niente, eccetto a gonfiare l’ego di chi si autoincorona in questo modo.
Comunque, supponiamo che tu conosca già due o tre lingue. Anzitutto, congratulazioni! 🎉
Hai un livello almeno B2. Puoi e devi migliorare, ma vorresti pure continuare le tue scorribande linguistiche. Il mondo è vasto e le lingue sono tante.
Però, c’è un legittimo dubbio. Padroneggiare due-tre lingue imparate, ed impararne delle altre, è fattibile? Lo è, ma con buon senso.
In questo post, ti dico come potresti farlo, descrivendoti alcuni trucchi che a me funzionano. 👍
Vediamo.
Indice
#1 Trova il tuo massimo linguistico
Cos’è questa cosa?
È la quantità massima di informazione linguistica che puoi immagazzinare e processare, in una determinata condizione. 🧠
Come pure ha osservato Michael Erard nel suo bestseller:
sembra che padroneggiare varie lingue sia possibile… ma solo alcune: a livello madrelingua o quasi, un comune mortale arriva a… cinque. 5️⃣
Ciò sembra succedere pure in situazioni in cui le persone sono esposte a stimoli linguistici da tutte le parti, vivendo in immersione costante in otto, dieci o dodici lingue.
L’India, ma non solo, è un laboratorio eccezionale per studiare questi fenomeni. 🇮🇳 Lì molti parlano una decina di lingue a livelli elementari o intermedi.
Ma a livello madrelingua o quasi, il massimo è cinque, di norma. Sul web, tuttavia, vedrai un mucchio di guru autoincoronati, che affermano di parlare dieci, quindici, venti lingue. 😮
È probabile che ci sia qualche individuo eccezionale in giro. Quello che invece è sicuro che ci sia, è un mucchio di vanità.
Non so cosa ne pensi tu, ma a me sembra un miracolo pure arrivare a cinque lingue: essere madrelingua in una lingua, non è esattamente una passeggiata.
Ritagliarsi uno spazio ogni giorno per poterle mantenere fluenti, è una sfida non indifferente: le mie, sono a rischio costante di regredire. 🤔
E per difficile che sia da credere, mi succede pure con l’italiano: dopo settimane senza usarla, perdo fluenza.
Un giorno ti accorgi che:
– hai davanti a te un altro italiano che parla fluentemente come te la lingua del posto in cui vivi, e continui in quella senza colpo ferire;
– dubiti tra un congiuntivo e un altro modo verbale. Tu, che hai fondato il Club Per La Difesa Del Congiuntivo;
– traduci meccanicamente dalla tua lingua principale, parlando per giunta con l’accento di quella. I tuoi interlocutori italiani sono convinti che sei uno straniero che parla bene l’italiano; 😐
– frasi complesse o parole colte, ovviamente, neanche pensarci.
Devi programmare anche uno spazio per la tua lingua materna, se non hai altre possibilità di pratica. 🇮🇹
Comunque, nel mio caso, la teoria del massimo di cinque lingue è provata: è come se ad ogni informazione che aggiungo in un’altra lingua, qualcosa che so già in queste cinque diventasse più inaccessibile.
Comunque, continuo ad interessarmi a lingue nuove, cercando allo stesso tempo di mantenere quello che sono già mie: è per questo che invito anche te a cercare e trovare il tuo punto massimo.
Due, cinque, tredici: fa lo stesso! L’importante è trovarlo per tenerlo da conto nei tuoi piani linguistici.
#2 Per padroneggiare varie lingue, gestisci bene il tempo
Come si evince dal trucco #1, il tempo è l’amico-nemico dello studente di lingue. Imparare una lingua è un bel risultato; ma mantenerla… è il lavoro di una vita. 😨
È una cosa che spesso ci sfugge, quando ci buttiamo ad imparare una nuova lingua: quelle già acquisite, bisogna continuare a mantenerle.
La cosa migliore è: pianificare. 📅
Come farlo? Dipende da chi sei, che impegni hai, che ore sono le più produttive per te, etc.
Ci sono persone che si siedono a pianificare la loro settimana nella domenica precedente; altri che lo fanno un giorno per l’altro o di trimestre in trimestre. 📆
A me ha aiutato questo libro:
Fatto e bene! di David Allen: non ci sono miracoli, ma parecchie buone idee di quelle che leggi e pensi: come accidenti ho fatto a non pensarci?
E adesso ti spiego come faccio io a padroneggiare varie lingue allo stesso tempo.
Il mio programma giornaliero e settimanale con le lingue
Inglese e spagnolo: non ho bisogno di grandi piani. Le uso ogni giorno a livello professionale, di meno a livello privato, per cui complemento con alcuni libri.
Or ora sto leggendo:
Francese e portoghese: uso anche queste due nel lavoro, sebbene non tutti i giorni. Guardo sì tutti i giorni, in orario pasti, video su YouTube di notizie, programmi comici, serie.
E leggo parecchio, per esempio adesso sono su:
Se si tratta di un video corto, lo vedo a colazione o merenda; altrimenti, a pranzo o a cena.
Inoltre, leggo una manciata di articoli di quotidiani e riviste.
Leggo con i raggi X almeno un articolo al giorno: sottolineo frasi che copierò, cerco parole sconosciute e finisco riassumendo brevemente quanto ho letto. 📰
Poi, mi visualizzo raccontandolo, in questa stessa lingua, ad un amico, come se lo stessi mettendo al corrente della cosa.
Valenciano e catalano: ascolto tutti i giorni la radio e leggo notizie, li uso alcune volte per settimana sia nell’ambito privato sia nel professionale. Fino a poco tempo fa, li usavo moltissimo; in questi mesi, di meno.
Tuttavia, leggo pure molti libri, come questi qui:
Se il mercoledì mi rendo conto che sto trascurando una lingua o l’altra, lo tengo in considerazione per il resto della settimana, per correggermi.
Questo è, appunto, la manutenzione delle lingue già apprese.
L’imparare nuove lingue straniere, è una cosa diversa di cui m’incarico con altri ritmi ed altre strategie, in modo più scientifico.
#3 Se non hai tempo… crealo
Ti sento. Ti leggo nel pensiero.
Finendo il paragrafo precedente, pensavi: se avessi tempo, potrei organizzarmi meglio, ma chi cavolo ce l’ha il tempo?? 😒
So che lo pensi, perché anch’io lo penso una decina di volte al giorno. Per questo il trucco #3 è così importante.
Gestire il tempo per padroneggiare varie lingue quando hai 1, 3 o 10 ore tutte per te, è un conto.
Se tuttavia di tempo non ne vedi proprio, la soluzione è… crearlo 🕒🕕🕘
Perché due sono i problemi che affliggono il genere umano: non ci insegnano a gestirlo, il tempo, né ad organizzarci in modo da averne di più per noi senza perderlo in scemenze che non ci danno nulla.
Ho imparato a fare ambedue le cose grazie a varie letture, essendo la più interessante:
Con questo libretto, ho imparato a eliminare i buchi neri del mio tempo: gente, mansioni e tutte quelle che ero convinto di non poter fare diversamente, ma che invece potevo.
Spoiler alert: sprechiamo una quantità mostruosa di tempo in modo estremamente pirla. Tutti.
#4: A volte, meno è più
Kató Lomb, traduttrice e interprete ungherese, ha detto una grande verità quando affermò:
Dovremmo imparare le lingue, perché le lingue sono l’unica cosa che vale la pena sapere anche in un modo scadente.
Comunque, a seconda della tua situazione, potrebbe essere più sensato consolidare le tue lingue attuali piuttosto di lanciarti in nuove avventure.
Duro da accettare, ma inutile tapparsi gli occhi. È impossibile espandersi all’infinito 😿
Soprattutto se la tua fluenza in alcune lingue ti dà da mangiare, occhio a non perderla, prima di buttarti a imparare nuove lingue.
Ah, e tornando alla magnifica Kató Lomb, ha condensato in un libro alquanto interessante quanto aveva da dire sulle lingue e su come le ha imparate:
Parliamo di una delle poliglotte più straordinarie di sempre. È una lettura obbligatoria per chi aspiri a parlare più lingue in modo stabile.
#5 Occhio agli ultimi acquisti
Quando ti piacciono le lingue, le culture lontane o vicine e sei bravo ad impararle, è facile lasciarsi trascinare dalla corrente e inanellare una lingua dopo l’altra.
Però… c’è un però. Se ti rendi conto che una delle nuove lingue va in cortocircuito con un’altra, fermati e rifletti. 😑
Troppo simili? Se è così, forse non hai consolidato abbastanza la lingua precedente.
Esempio: sei svedese madrelingua, hai un B1 in italiano e inizi ad imparare lo spagnolo –> potresti avere rogne, sì.
Tre possibili soluzioni:
#1 fermarti e consolidare il tuo spagnolo, abbastanza da poter poi affrontare l’italiano senza interferenze; –> la mia preferita
#2 continuare lo stesso con l’italiano, lavorando parallelamente sullo spagnolo, e vedere che succede; –> mi lascia perplesso
#3 imparare l’italiano appoggiandoti sullo spagnolo, cioè usando libri, corsi e dizionari scritti in spagnolo. È una strategia tanto seducente quanto pericolosa: nel gergo, si chiama laddering. –> non mi piace
Il laddering, io lo sconsiglio. A meno che uno non abbia un quoziente intellettuale privilegiato, o una passione per le lingue che brucia, è facile frustrarsi. 😔
Funzionerebbe se il tuo spagnolo fosse madrelingua o quasi; ma a quel punto, non dovrebbero esserci interferenze tra le due lingue.
CONCLUSIONI
Se sei poliglotta, ottimo. Se parlassi solo una lingua straniera, va bene lo stesso.
Ma sappi che padroneggiare varie lingue, è una cosa molto gratificante, sia a livello personale che lavorativo. 🤗
Siano una dozzina o sia una sola, l’importante è divertirsi mentre si impara e si comunica con il mondo.
Se cerchi idee, potresti dare uno sguardo a questi post:
Come Imparare Il Francese: Perché E Come Mi È Andata
Imparare il Giapponese: Come Iniziare
Imparare Portoghese: Come Iniziare Subito Da Zero
Sono avido di trucchi ed impressioni: se ne hai, commenta qui sotto. Io e la comunità di poliglotti te ne saremo grati 🤗
🙏 Condividi sui social con i tuoi amici poliglotti abbisognati 🙏
A presto!
Il tuo consulente linguistico personale,
Fabio
Ho 66 anni, alle superiori ho fatto inglese e francese, come faccio a recuperarli alla mia eta’, in particolare l’inglese. Io penso vche il mio problema sia recuperare la grammatica, ma mi sembra un lavoro troppo pesante. Tu che ne pensi? Da cosa posso cominciare?
Gentile Emanuele,
Non c’è lavoro linguistico che sia pesante, se uno lo prende per il verso giusto.
Io direi di centrarsi sulla grammatica una volta rispolverate le competenze più comunicative, il tutto commisurato agli obiettivi che uno si pone: prendere un certificato ufficiale, leggere Paul Auster in inglese, recuperare un minimo di fluidità per difendersi all’estero e con i turisti a casa propria. In base a quello, si decide il da farsi.
66 anni non sono affatto un ostacolo per imparare. Seguo regolarmente studenti tra i 70 e gli 80 anni: si lavora in modo diverso rispetto a un adolescente, ma si lavora molto bene comunque.
Ciao Fabio e grazie per tutti questi contenuti interessantissimi. Una domanda. Abbiamo un B&B, di 8 posti letto, a Torino, in cui abbiamo investito tutti i risparmi familiari. Poi è arrivato il Covid-19 (insomma, fortunatissimi). Adesso ci ritroviamo con il conto corrente vuoto ma anche tanta voglia di riscatto.
Ho letto in molti post tuoi una conferma a quanto ho sempre saputo, cioè che parlare la lingua del turista che ricevi è vitale, che questa cosa de “l’inglese basta” è miopia imprenditoriale. Adesso non abbiamo grandi somme per far tradurre il sito, ma io ho molto tempo libero da dedicarci, solo che… nonostante siano una delle mie passioni, non so così bene le lingue! Se aggiungo che siamo piuttosto lontani dalle zone calde del turismo, forse mi dici “ma allora che vi siete messi a fare”? Però era un sogno. Si sta mettendo male, ma abbiamo fiducia. Che raccomanderesti? Posso imparare un paio di lingue bene per poi tradurre io o si noterebbe troppo che non sono del settore?
Scusa la tirata, ma dopo mesi passati a leggere i tuoi post, mi pare di conoscerti. Grazie mille.
Grande Gemma! Grazie per le belle parole.
Mi spiace per la situazione. Il Covid passerà e il turismo tornerà in grande auge: è questione di tempo, sì, ma è sicuro che accadrà.
Mi fai domande semplici che richiedono risposte… chilometriche. Provo a rispondere.
Imparare le lingue per tradurre: puoi certamente farlo, ma pensare che sia dall’oggi al domani è utopico, Gemma. Dipende anche da:
– Cosa vorresti tradurre: brevi presentazioni, indirizzi, formulari di contatto? Oppure elaborati post con i quali fai inbound marketing?
– Quali lingue stai considerando: francese? Russo? Tedesco? Giapponese?
Tuttavia, non voglio indurti a pensare che, scartando lingue difficili, per francese o spagnolo è fatta dato che basta un corsetto. Non lo è: ci vogliono comunque anni per tradurre in modo professionale. Una traduzione mediocre purtroppo peggiora l’immagine di tutta la struttura, fosse pure il castello di Neuschwanstein.
Comunque, hai chiesto alcuni preventivi in giro? Se la quantità di testo non è immensa, l’esborso non dovrebbe essere proibitivo. Dove certamente la cosa potrebbe farsi complessa è sulla gestione di un sito web (e social network) in più lingue, dato che non è un one-off ma richiede impegno costante e qualificato.
Comunque, ti incoraggio ad imparare le lingue: non solo per arricchimento personale, come predico ovunque su questo sito, ma anche come grimaldello professionale. Arriveranno turisti da quei paesi, lingue o non lingue del tuo sito, e se parli spagnolo-tedesco-turco-portoghese-norvegese potrai servirli meglio e ti faranno un ottimo passaparola. È una delle cose più apprezzate, in tutto il pianeta.
Una forte gomitata a tutta la famiglia. Passerà tutto questo, e il vostro B&B si riempirà presto di visitatori e sorrisi.