
Si aprono un sacco di porte, se si sa parlare francese. Ti anticipo subito che si arriva a parlarlo in neppure troppo tempo, se sai come imparare il francese per conto tuo. Ma prima, lasciami raccontarti una cosa che m’è successa.
Era seduto dall’altra parte del tavolo. Davanti a me, il suo Curriculum e la matita con il quale prendevo appunti. Avevo appena testato come parlava portoghese. Dato che il suo CV indicava Francese intermedio, mi misi a controllare anche questo.
“Donc, maintent on va parler français pendant quelques minutes pour…”
Vidi come la sua espressione passava da una rilassata normalità, all’incredulità.

Sorrisi sotto i baffi. La pronuncia e la prosodia, sono molto vincolate all’identità. Tanto che se parlando una lingua straniera hai una pronuncia da madrelingua, il tuo interlocutore ha l’impressione di… parlare con qualcun altro. Che un simbionte si è impossessato di te.
“Io? Italiano, non te l’avevo detto”.
“Sì sì, me l’hai detto, ma… hai vissuto in Francia?”.
“Uhm, non più di tre settimane”.
“Wow… e come hai fatto ad imparare il francese così?”
Adesso te lo racconto.
Il test di lingua straniera ai candidati ad un posto di lavoro, è uno dei servizi che mi chiedono di più.
Ho usato quest’aneddoto per aprire questo post, dedicato ad imparare il francese. Oggi ti racconto come e perché ho iniziato con il francese, i miei passi falsi e quanto invece ho azzeccato.
Risponderò a domande come:
- Il francese è difficile o facile?
- Si può imparare francese gratis o con poca spesa?
- Posso imparare francese da solo?
- È utile parlare francese?
- Serve un diploma di francese per il mondo degli affari?
Premetto che a me è servito sia per fare carriera che per guadagnare più soldi.
Allons-y.
UN MOMENTO!
Se stai pensando: ma chi se ne frega della tua esperienza, voglio solo sapere come posso io impararlo, il francese,
allora recati all’indice qui sotto ⇒ punto 9: Il miglior modo di imparare francese per i fatti tuoi. Oppure puoi saltare al post più coinciso su come muovere i primi passi ⤵
Francese Elementare: Come Impararlo Da Autodidatta
Se comunque leggessi tutto il poema epico, ti assicuro che capiresti come abbiamo tutti gli stessi problemi, con le lingue.
E vedresti il modo che ho trovato io di risolverli.
Indice
I miei inizi con il francese
Fino ai 29 anni, ne sapevo di più di teoria delle stringhe che di francese. 😬 Non ero mai stato in Francia né avuto amici francofoni. Studiare francese a scuola? Ma quando mai.
Le lingue erano già parte della mia vita: parlavo bene inglese e spagnolo, avevo un tedesco B1 e iniziavo a parlare olandese. Semplicemente, imparare francese non era nei miei piani.
Non avevo neppure un odio esplicito verso il francese, forse solo qualche pregiudizio che mi si era attaccato quasi per caso.
Cose come:
– i francesi sono arroganti
– è una lingua per edonisti aristocratici (il contrario del dothraki, insomma)
– non si riesce a capire come accidenti scrivere
– la grammatica francese è difficile

Fino ai miei 29 anni. Compiuti da poco, iniziai il mio secondo lavoro in Olanda. Ero in quell’azienda da un anno e molti dei miei colleghi erano francofoni. Sorpreso, mi resi conto che non erano poi così… arroganti. Simpatici, dinamici, essere umani normali, direi 😃
Nel nuovo ufficio, il mio posto era a fianco alle colleghe incaricate di Francia e Lussemburgo, oltre alla Svizzera e al Belgio francofoni.
Essendo un lavoro di Assistenza ai Clienti, le sentivo parlare francese tutto il giorno. Nonostante il carico lavorativo, ogni tanto allertavo l’orecchio: la lingua mi piaceva.
Nel frattempo, continuavo ad uscire con loro. Non me la prendevo quando parlavano in francese , nonostante l’inglese fosse la lingua franca de facto, lassù.
Un giorno, uno di questi amici m’invitò a casa sua (merci, Philippe 😉). Nella sua libreria, c’erano vari corsi di lingue, tutti della stessa fattura. Il Russo Senza Sforzo, L’Olandese Senza Sforzo, Il Tedesco Senza Sforzo, L’Inglese Senza Sforzo…
Philippe, cos’è questa roba?
“Ah, sono i corsi Assimil. È una casa editrice francese, adoro il loro modo di insegnare le lingue”. Trascorsi un bel po’ di tempo sfogliandoli.
Ritornando a casa, acquistai il mio primo corso Assimil, e chiesi ad un altro collega il dizionario Garzanti di francese:
E iniziai il corso. Secondo quanto prescritto dal metodo Assimil, facevo una lezione al giorno, fino alla 50ma. Poi, ricominciare facendo gli esercizi, etc.
Parallelamente, iniziavo a fare scambi linguistici quotidiani. Se avevo visto un film in francese, mi preparavo un paio di minuti di commento da condividere con loro il giorno dopo.
Iniziai a leggere brevi notizie in francese, per scambiare opinioni con loro; per strada, ascoltavo podcasts in francese e canzoni facili. Cercavo parole nel dizionario e usavo costruzioni di frasi che ricalcavano quelle che trovavo su Assimil o nei giornali.
Ho iniziato così, fino a che…
Come imparare il francese: arriva il mercato francese
Non erano ancora passati tre mesi, quando le colleghe incaricate della Francia dovettero assentarsi, per più di una settimana.
Non potevano fare altrimenti. Il capo chiese: “Chi si occuperà della Francia?”, al che loro fecero: “Fabio può: ormai parla francese“. “OK allora”, confermò lui. Io: panico 😳😱😨 sinceramente, non pensavo d’essere all’altezza.
Pensai di rifiutare categoricamente. Darmi malato. Sparire.
Pensai a tutto ciò, però anche: “Devi prendere la palla al balzo. Non ci si può star sempre a lamentare della mancanza di opportunità.” Meno piagnucolare e più rimboccarsi le maniche.
Nel lasso di tempo che mancava prima di quella sostituzione, raddoppiai i miei sforzi per imparare il francese ancora di più.
Due, tre, quattro lezioni al giorno de Il Francese Senza Sforzo di Assimil; ascoltavo conversazioni reali e la radio in francese annotando le frasi per rivederle, capire le parole, proverbi e modi di dire.
Quando le mie colleghe finivano una telefonata, chiedevo: “Che volevate dire con questo?”. Partecipavo alle riunioni dell’ufficio commerciale.
Al finire il libro di Assimil, acquistai questo francese commerciale e i due libri di lettura che leggi qui sotto. Il primo perché consigliato da un collega francese, il secondo perché già letto in tre lingue e adorato, quindi giocavo in casa:
Li usavo per prepararmi un mucchio di frasi standard in francese da usare all’occorrenza. E poi i nomi dei prodotti, il gergo della contabilità e della logistica.
Insieme alle mie colleghe, simulammo chiamate telefoniche (grazie, T e A 🙂 per sempre debitore).
E dedicai un congruo tempo ad un fondamentale esercizio. Ripetere le frasi in francese delle tracce audio.
Ascoltavo la traccia, la mettevo in pausa, mi registravo ripetendo la frase, mi riascoltavo e… sembrava più dialetto marchigiano che francese.
Una volta, due volte, tre volte per traccia… fino a che finalmente riscontrai dei miglioramenti.
Oggi, vengo scambiato più spesso per provenzale che non per maceratese.
Come uscire dalla zona francese di confort
Il D Day, intorno alle 8h45, suonò il telefono. Il prefisso era uno 0033. Vediamo se ho imparato francese o no.
Respira, Fabio, respira. Andrà tutto bene.
Sollevai la cornetta, forzai un sorriso e mi lanciai a parlare.
Bonjour, Fabio à l’appareil. Comment puis-je vous aider?
E durante la durata della sostituzione, filò tutto liscio come l’olio.
Macché, sto scherzando.
Ci furono un paio di problemi.
L’esperienza fu una salutare rinfrescata di alcuni principi:
#1 parlando al telefono, francese o cinese che sia, non puoi fare affidamento sul linguaggio corporale;
#2 in una telefonata con madrelingua francesi abituati a parlare con altri madrelingua, non potrai liberarti di accenti spessi, né di un livello di complessità che puoi maneggiare solo dopo mooolto tempo;
#3 le interferenze sono una parte importante delle conversazioni telefoniche. 😠
Ok, ma che problemi hai avuto?
Rogna 1: un cliente francese irascibile cercava di dirmi che si chiamava Jules, ma tra i problemi linguistici e il campo del suo cellulare, capii che voleva posticipare qualcosa… a luglio.
Sì sì, juillet è diverso da Jules 😕 ma nel mezzo di una conversazione tesa… alla fine comunque si risolse.
Rogna 2: un venditore belga, collega di un altro ufficio, si lamentò che un’azienda di tale statura mettesse un non madrelingua ad occuparsi l’esigente mercato francese.
Yeahhh, sai che c’è, amico lettore? Ricordiamoci di questa legge eterna:
Qualsiasi cosa tu faccia, ci sarà sempre qualcuno a cui non andrà bene.
Ce ne faremo una ragione.
Tuttavia, l’esperienza fu soddisfacente per tutti.
Con le aziende francesi che chiamavano, chiedevo spiegazioni e semplificavo: Signore, mi confermi che ho capito bene: vuole dirmi questo?
Quando all’inizio della chiamata chiedevano d’essere passati al loro contatto abituale, dicevo loro:
Sarà fuori ufficio fino al giorno X, e in questo lasso di tempo mi occuperò io della Sua azienda.
Non ho ancora il livello di francese che si merita, ma se parla lentamente, sono certo di poterla aiutare.
Concludendo con Grazie per la Sua pazienza o Grazie per la Sua comprensione.
A uno di quelli meno empatici, il mio ultimo giorno, gli ricordai che il lunedì successivo sarebbe tornata la mia collega.
Mi rispose: ah ok, ma mi dica, Lei da quanto tempo studia francese?, e quando gli dissi che erano tre mesi, silenzio.
Poi, a modo suo, mi fece i complimenti per il livello raggiunto.
Osare paga con il francese
Cos’ho ottenuto da tutto ciò?
#1 da quel momento, entrai nel club francofono. Sostituivo i colleghi dei miei paesi come quelli della Francia.
#2 una lingua nel Curriculum vale visibilità e quattrini. I miei capi tennero in considerazione che avevo imparato francese;
#3 ufficialmente smentito il mito del francese antipatico 🙂
#4 raccolsi un gran numero di frasi, detti, parole in francese. In pochi giorni, appresi quello che altrimenti avrei appreso in mesi.
Come imparare il francese: continuare gli studi
Negli altri due anni di permanenza in quell’azienda, cercai di migliorare il mio francese, sempre da autodidatta.
Ma ero occupato, quindi più che imparare attivamente, cercavo di mantenere il livello raggiunto.
Essendo un mezzo topo da biblioteca, lessi molti libri in francese.
Qui sotto ti indico quelli che che mi sono piaciuti ed ho trovato adatti al mio livello, B1 o giù di lì:
French/English Business Correspondence, di Routledge
L’homme qui plantait des arbre, di Jean Giono
Bilbo le Hobbit, di JRR Tolkien
Poi, per una delle sorprese di cui la vita è fatta, dall’Olanda mi spostai in Austria. Il progetto di lavoro, e vita, che mi aveva portato lì, sfumò mentre ero in viaggio.
Volevo migliorare il tedesco, tra le altre cose. Ma al mio arrivo a Vienna, un email di colui che avrebbe dovuto diventare il mio capo, mi diceva:
Ci sono stati dei cambiamenti e non abbiamo più bisogno dei tuoi servizi. Es tut mir leid, viel Glück! Mi spiace, buona fortuna.
Decisi di restare un trimestre a Vienna, ad ogni modo: corso di tedesco intensivo e molta pratica con il popolo, dato che il tedesco austriaco è ostico per chi ha iniziato con i corsi del Goethe Institut.
Poi, Spagna.
Come imparare il francese: inizia la tappa spagnola
Arrivai qui giusto in tempo per iscrivermi al corso di francese della Escuela Oficial de Idiomas, una scuola serale di lingue. Al primo anno. Potevo fare un test di livello per iniziare al secondo, terzo o quarto anno; ma preferii di no. Perché?
Per un paio di ragioni:
#1 non avevo una laurea in Ingegneria Nucleare che mi aiutasse a decifrare la burocrazia che aveva quella scuola;
#2 dopo un periodo di stasi, non ero certo che fosse una buona idea prendere una scorciatoia.
Poi, fu evidente che avevo sottovalutato il mio livello. Le lezioni di francese mi risultavano facili.
Ma repetita iuvant, e ne approfittai per lavorare per conto mio (ed iniziare ad imparare il valenciano).
Peraltro, mi toccarono dei buoni professori. Poi, questi sono i libri usati nel primo anno:
Alter Ego A1, libro di testo e quaderno di esercizi, de Hachette FLE: sono buoni.
Potrebbero usarsi anche da autodidatta, ma sono pensati per una dinamica di classe con un professore.
L’altro manuale, usato tanto durante il primo anno come durante il secondo, sì che puoi usarlo per conto tuo: Vocabulaire en dialogues. A1-A2, di CLE International, è così ben fatto che quasi brucio il CD da tanto ascoltarlo.
Per il secondo anno, il programma prevedeva:
Alter Ego A2, di Hachette FLE, anche in questo caso pensato per lavorare con un prof, ma comunque ottimo pure se lo fai in autonomia.
Tutti raccomandabili.
Puoi tranquillamente usare da autodidatta Grammaire Progressive Du Français, di CLE International, ed è ottimo. Nel corso del secondo anno di francese, è cosa buona e giusta leggere alcune cosette. A me sono piaciuti:
Grazie a questo studio, ai film in lingua originale, a degli scambi linguistici ogni tanto… a fine anno passai l’esame A2, cioè francese basico.
Non fu un grande sforzo, e la cosa mi fece riflettere. Un esame non deve essere impossibile, ma una salutare tensione mentale dovrebbe provocarla.
Arrivò l’estate. Prima che iniziasse il terzo anno di francese tre mesi dopo, ossia prima di cominciare il livello B1, andai a Marsiglia a passare due settimane.
L’idea era: imparare francese + parlare tanto + visitare la città.
È andato tutto molto bene. Nella scuola scelta, dopo un test di livello iniziale, sono stato messo nel corso B2.
Avevamo usato un solo libro, che ti raccomando:
Le Nouvel Édito – Niveau B2, di Didier, è completo, tocca temi contemporanei interessanti ed è molto calibrato per questo livello.
L’ho continuato ad usare nei mesi successivi. E alla fine dell’estate, si dia inizio al terzo anno di corso. Il denominato francese B1.1.
I testi usati erano di nuovo accertati: Alter Ego – Niveau B1 di Hachette FLE e Grammaire Progressive du Français – Niveau perfectionnement di CLE International:
Riconfermo quanto detto anteriormente.
Gli Alter Ego sono più adeguati se hai un professore o tutor; la Grammaire Progressive du Français, perfetta per uno studente autodidatta.
Però i conti non mi tornavano.
All’inizio del terzo anno di francese, era evidente ormai che c’era un abisso tra il livello medio della classe e il mio. Mi annoiavo.
Allora ho deciso di dare la priorità allo studio autodidatta.
#1 Ho ripreso il Le Nouvel Édito – Niveau B2 iniziato in Francia.
#2 L’ho integrato con il Perfezionamento del Francese di Assimil.
#3 Ho continuato con l’utilissimo Grammaire Progressive du Français – Niveau perfectionnement di CLE International. E ho approfittato del mio livello accettabile per leggere libri in francese decenti.
Più di una volta ho peccato di autostima, con libri che sarei stato capace di leggere solo uno o due anni dopo.
Qui sotto, ti indico quelli che mi sono andati bene, per un francese B1-B2:
Stupeur et Tremblements, di Amélie Nothomb
Le Petit Nicolas, di Sempé e Goscinny
Vendredi ou la vie sauvage, di Michel Tournier
Ho fatto tutte le simulazioni d’esame possibili, esercitato l’Espressione Scritta e l’Orale, ascoltato ore ed ore di radio.
In macchina, ascoltavo esclusivamente le tracce audio in francese dei miei libri, i podcasts di France Culture e quelli di storia di Frank Ferrand.
E a fine giugno, mi sono presentato all’esame B2.2, Francese Avanzato. È stato uno sforzo considerevole, stavolta, e l’ho passato.
Come imparare il francese: e dopo l’esame?
Da quel momento, lo studio del francese s’è ridotto, quello attivo; ma non ho mai smesso di esercitarlo. Nel lavoro che avevo all’epoca, per via di cambi interni, usavo il francese sempre di meno.
Nella Escuela Oficial de Idiomas, il C1 non era disponibile. E adesso? Lo uso tutti i giorni, o quasi. Lo adoro. Leggo i romanzi di Amélie Nothomb e Amin Maalouf in lingua originale, vedo film francesi e gli sketch di Gad Elmaleh, ascolto le canzoni di Zaz e di Georges Brassens.
Chiaro che ho ancora molto da imparare, ma non ho avuto problemi per:
- fare colloqui di lavoro in Francia
- lavorare nel turismo in Spagna con francesi, belgi e canadesi
- aiutare amici e parenti con pratiche della pensione svizzera e francese
- sbrigare pratiche legali con avvocati francesi
- scrivere lettere commerciali in francese
Riassumendo, se tornassi indietro, imparerei francese di nuovo così?
Come imparare il francese: gli errori commessi
#1 Allentare la tensione prima d’aver raggiunto un livello C1.
#2 Portare avanti in parallelo lo studio autodidatta e i corsi della Escuela Oficial de Idiomas, dato che imparavo di più da solo.
#3 Più viaggi in Quebec, Francia, Belgio. Mi è tuttavia servito per capire che questa cosa di è indispensabile andare dove si parla la lingua, è molto esagerata, e spesso è solo una scusa per rilassarsi.
#puoiimpararedacasatua

Come imparare il francese: quello che rifarei
#1 Approfittare di ogni opportunità di usare il francese, anche se gli inizi sono difficili.
#2 Il mix di materiali e strategie adottate. Mi sono infognato in qualche vicolo cieco, ma mi sono corretto per tempo.
#3 Evitare massacri a base di grammatica.
#4 Prendere al volo qualsiasi chance di usare il francese nel lavoro, nonostante non sia stato fluente all’inizio.
#devilanciartiprimadiesserepronto
E nel mondo professionale?
Come imparare il francese: serve per lavorare?
Allora, ti racconto com’è andata a me:
#1 Offerte di lavoro ricevute dall’Irlanda, per ruoli di contatto con clienti francesi: il francese nel Curriculum aumenta lo stipendio di 100 €/mese, se si tratta di B2C (consumatori finali) e di 150 €/mese o più se si trattava di B2B (aziende);
#2 Offerte di lavoro che ho ricevuto da Inghilterra e Scozia: i posti di Assistenza Clienti o Amministrazione, con francese, pagavano 26.000 – 28.000 €/anno, piuttosto dei 21.000 – 24.000 €/anno del solo italiano;
#3 Offerte di lavoro in Francia, Belgio, Svizzera e Lussemburgo: serve a poter accedere al mercato del lavoro di questi paesi. Con pochissime eccezioni, non troverai aziende che t’assumano se non hai un francese fluente.
Se non ti sembra interessante, fà una comparazione dei salari tra l’Italia e quelli di questi paesi, per il medesimo lavoro.
#4 Offerte di lavoro in Spagna e Portogallo: in settori come il turismo, la ristorazione, il commercio internazionale, l’industria e i servizi, il francese è la seconda lingua più richiesta dopo l’inglese.
L’annuncio “X” riceve mille candidature, l’annuncio “X con francese fluente” ne riceve cento e di queste, un’ottantina sono di persone che non sono fluenti. Se parli bene francese, l’opportunità può essere tua.
#5 Offerte di lavoro in Italia: la classica PMI esportatrice dà per scontato che parli inglese e, a seconda del settore e della zona geografica, che parli tedesco. E il francese, spesso, è dato per scontato quanto l’inglese.
#6 Offerte di lavoro nelle istituzioni europee e nelle organizzazioni internazionali: il francese è indispensabile o estremamente richiesto. Gli stipendi, tra l’altro, sono molto allettanti.
#7 Offerte di lavoro dall’Europa dell’Est: molti centri di servizi stanno aprendo in Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Bulgaria. Da quando ho inserito questa lingua sul Curriculum, c’erano giorni in cui il cellulare scottava.
Con francese più un’altra lingua, puoi accedere a buoni stipendi.

Io sono arrivato in Spagna nel momento peggiore della peggiore crisi economica degli ultimi 100 anni. Ti garantisco che qui ha colpito forte.
Parlare francese mi ha permesso il lusso di scegliere il lavoro che più mi piaceva: digli niente.
Ma è difficile il francese?
Pfff, allora… dipende da:
- quanto tempo puoi dedicare al francese,
- da che livello parti,
- che livello vuoi raggiungere,
- che altre lingue conosci,
- se sai già qual è il tuo stile d’apprendimento,
- dove vivi…
Comunque, lasciami prendere la libertà di dirti che, no: il francese è facile.
È una lingua che ha i suoi punti ostici, ma per chi parla già una lingua neolatina, è abbordabile. L’ortografia è complicata, dicono alcuni. Vero, ma anche i francesi madrelingua fanno errori, eh.
Non per niente, nei paesi francofoni i concorsi di dettato sono popolari.
La pronuncia francese spaventa molti: relax. È la pronuncia del cinese ad essere difficile. Con un po’ d’esercizio, si supera tutto.
Statt’ calm guagliò 😉
Come imparare il francese senza spendere
Gratis forse no, ma con pochi euro, di sicuro: se dai un’occhiata ai materiali che ti ho raccomandato prima, vedrai che la spesa per imparare francese è ridotta.
Qualsiasi scuola di lingue o centro di formazione ti costerà molto di più ed imparerai di meno, e c’è un sacco di materiale disponibile su Internet (no, non parlo delle App).
Se iniziassi da zero oggi, farei così:
Da autodidatta è meglio
Per iniziare:
Il Francese Senza Sforzo di Assimil, è eccellente per iniziare senza traumi.
Il Dizionario Medio di Francese può accompagnarti dal basico all’avanzato, te lo raccomando.
E Le Petit Prince in edizione bilingue francese-italiano è leggera e istruttiva, adeguato per questo stadio del tuo apprendimento.
Piano d’azione:
#1 Una lezione di francese al giorno del corso Assimil. Se hai fretta, due lezioni, una la mattina e l’altra la sera.
#2 Al finire la onda passiva di Assimil, io inizierei Il Piccolo Principe o un libro simile.
#3 Farei anche 1-2 audio al giorno di questa sezione di Français Facile. Solo gli audio! Il resto, lo lascerei per più avanti.
Dopo aver completato questo ciclo, non ti fermare 😉
Per continuare:
Les Misérables – Niveau 2/A2 è l’adattamento del celebre romanzo francese di Victor Hugo ad un livello A2.
Va bene per iniziare a leggere in modo leggero. Idem Charlie et la chocolaterie di Roald Dahl, un classico per imparare qualsiasi lingua. Idem di nuovo per Le Petit Nicolas, di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé.
Piano d’azione:
#1 Ripassa rapidamente Il Francese Senza Sforzo di Assimil: è probabile che alcune parti che sembravano chiare sul momento, ora lo siano meno.
#2 Leggi questi tre libri da lettura. Dovresti trovarli idonei per il tuo livello, a cavallo tra un A2 e un B1.
#3 Inizia a leggere le notizie in francese. Questi due siti devono essere tra tuoi favoriti: RFI Savoirs e Apprendre Le Français Avec TV5Monde.
Puoi scegliere l’argomento (politica, economia, società, …), i livelli (A2, B1, …).

#4 Importante: parla francese tutti i giorni.
Se puoi vederti con dei francofoni per esercitarti solo un giorno alla settimana, parla da solo in francese il resto delle volte. Però devi iniziare a vivere di più il francese, mentre continui ad impararla a base di libri, video e podcast.
#5 Altrettanto importante: scrivi in francese tutti i giorni.
Se puoi permettertelo, affidati ad un tutor; altrimenti, uno scambio linguistico.
#6 Guarda film e serie in francese, accessibili, con sottotitoli. Quelle di fantascienza, storia e fantasy usano normalmente un francese standard, neutro.
#7 Se sentissi d’aver bisogno di un supplemento grammaticale, potresti fare gli esercizi su Français Facile.
La grafica è spartana, ma i contenuti sono buoni.
#8 Migliora la pronuncia. Usa tutti gli audio in francese che hai a portata di mano. Quelli di Assimil sono perfetti, per iniziare. Ascoltali, mettili in pausa, registrati mentre li ripeti, riascoltati. Come ti sembra?
Se sembri già un vallone o francese, complimenti! Altrimenti, continua ad allenarti 🙂 Non serve nessun talento speciale: solo esercizio costante.
Per raggiungere la perfezione:
Arrivato a questo punto, puoi affidarti al manuale Édito B2. E continuare a leggere ulteriori testi.
La Peste di Albert Camus, per esempio: ci sono pareri discordanti su questo romanzo. C’è chi lo detesta, ma a me è piaciuto molto. È uno dei testi cardine della letteratura francese, non è difficile da leggere e s’impara assai.
Piano d’azione:
#1 Il corso di Assimil.
#2 Continua ad esercitare il francese orale e scritto.
#3 Leggi notizie in francese di qualsiasi giornale e rivista, guarda i TG di qualsiasi canale. Film e serie di ogni tipo.
Guarda pure gli sketch comici: se capti un 50% di quanto dicono, è comunque un successo.
L’umore è difficile da capire, per l’ovvia mancanza di riferimenti culturali. Pensa se un francese capirebbe uno scherzo di Totò, senza sapere chi è.
#4 Leggi testi complessi, ma non assurdamente complicati.
#5 Valuta iscriverti ad un esame ufficiale di francese, per spingerti a dare il massimo e vedere se sei al livello a cui pensi essere.
Come imparare il francese commerciale
Se il motivo per imparare francese è quello di poter parlare con clienti, fornitori ed investitori, com’è il caso per molte persone, questi due libri fanno al caso tuo.
Ce ne sono molti sul mercato, ma secondo me questi sono i migliori. Vocabulaire Progressif Du Français Des Affaires e il suo Corrigés, ti permetteranno di passare per francese quando scriverai email e andrai a fiere in Francia.
Congratulazioni se sei arrivato fin qui: ti ho sparato un megapippone epico su anni di studio. Avrai visto un mucchio di materiali e attività: tieni presente che si tratta di almeno tre anni di studio di francese, a livello ossessivo-compulsivo.
E soprattutto, non perdere mai il piacere di scoprire, giorno dopo giorno, quest’affascinante lingua.
Uhm, come? Ti piacerebbe impararlo, ma non sei ancora convinto? Uhm va bene, ti do alcune ulteriori ragioni per cui studiare francese.
Leggi qua:
Perché Imparare Il Francese: Ragioni Serie e Meno Serie
Leggiiiiiii.
CONCLUSIONI
Non solo il francese è il veicolo di una gran cultura. È anche la lingua con la maggior relazione tra lo sforzo per impararlo, e il beneficio che se ne ricava
Eccellente relazione qualità/prezzo, insomma.
Non sono dato alle iperboli, ma in questo caso posso affermarlo: imparare francese mi ha cambiato la vita. Vediamo se cambia anche la tua.
Che aspetti? 😉
UN SECONDO!
Se sei arrivato fin qui, sai molto di più di tanti altri su come imparare il francese e un mucchio di altre informazioni interessanti.
Se questo post ti è piaciuto e sei dei pochi che non soffrono di Deficit d’Attenzione, alza la mano.
Basterà che tu lasci un commento qui sotto. Ti lascio ulteriori articoli per approfondire sulla lingua dei cugini:
🇨🇭 Francese Elementare: Come Impararlo da Autodidatta
🇫🇷 Francese Intermedio: Come Impararlo da Autodidatta
🇧🇪 Perché Imparare Il Francese: Ragioni Serie e Semiserie
Scriverò di nuovo sul francese, per cui stay tuned 😉
🙏 Commenta e condividi! 🙏
Il tuo consulente linguistico personale,
Fabio
Non credo molto nelle mie capacità. Ho un B1 in inglese e sono stata un po’ sfortunata con l’insegnante delle superiori, quindi ho fatto da sola. Ciononostante, mi demoralizzo quando incontro ragazzi della mia età (22 anni) che parlano fluentemente l’inglese e anche un’altra o più lingue. Il francese mi affascina da un po’ e spero di poter essere costante nello studio di questa lingua (insieme a quello universitario). A proposito di università, il mio intento è quello di poter usare il francese proprio per avere più possibilità di esercitare la professione di architetto un giorno.
Ho trovato questa esperienza molto utile per capire come iniziare col francese. Spero di potercela fare (volere è potere)!
Grande Ilaria!
Grazie per il commento.
La tua è una storia in cui molti si riconoscono. Per questo ho pensato di scrivere com’è andata a me.
Imparare una lingua è in parte volontà ed in parte acquisire le giuste abitudini per progredire, giorno dopo giorno. Non si diventa fluenti da un giorno all’altro e la padronanza di ogni lingua è in realtà un lungo appassionante viaggio.
Il tuo punto di riferimento non devono essere altri ragazzi della tua età: loro non sono te. Non hanno il tuo vissuto. Il tuo benchmark di oggi è la Ilaria di ieri: sai più di ieri? Bene. Sai abbastanza più di ieri? Ottimo! Non devi guardare altro.
Introduci il francese nella tua vita da studentessa di architettura, compatibilmente con l’università. Volere è potere, come ben dici, ed una volta che hai iniziato, l’inerzia ti trascinerà pure in quelle occasioni in cui il volere sembrerà mancare.
Sono certo che ce la farai 💪💪
Ciao!
Grazie mille per il post, è stato davvero illuminante.
Sono fluente in inglese (C2) e ho deciso di cimentarmi in un’altra impresa: il francese.
Ho comprato il libro Assimil e nei prossimi giorni inizio a studiarci su.
Volevo accompagnare lo studio autonomo con uno studio “accompagnato”. Consigli delle lezioni private o di gruppo?
Grazie
Grande Francesca!
Complimenti per il C2 d’inglese!
Circa la tua domanda, l’ideale sarebbe completare per lo meno il primo corso senza ulteriori attività parallele. Se vedi lo studio scorre, puoi pure fare più di una lezione al giorno.
Dare consigli specifici senza conoscere il resto della tua situazione è difficile, comunque, se proprio vuoi metterci qualcosa a fianco, io suggerirei un tutor privato. Una persona abituata a, per dire, parlare più lentamente ed usare strutture più semplici rispetto ad un madrelingua.
Leggi pure la recensione specifica sul corso Il Francese Senza Sforzo che ho scritto qualche mese fa.
Bon courage 💪
Ieri ho saputo di avere ottenuto il DALF C2, anche se ho ottenuto proprio 50/100.
Per questo sono contento, ma pure un po’ amareggiato 🙁 .
Grande Giuseppe!
Capisco, forse stai anche sperimentando un pò di PLEV o Post-Linguistic Exam Void XD, quel vuoto di dopo un esame tosto che ci lascia un pò smarriti 😀 #orgoglionerd.
Beh, è comunque un ottimo risultato! Ti sei fatto un bel regalo di Natale!
Qual è la tua prossima meta linguistica? Immagino che ne hai già una in canna 🙂
Vediamo se a marzo riesco a fare il CPE.
Comunque, riguardo il DALF, è sì un po’ di PLEV, però è soprattutto la sensazione di averlo passato con il proverbiale “calcio nel sedere”.
Ma, per la Francia, una persona che consegue il DALF C2 è ufficialmente francofono?
Ciao Giuseppe,
Non sono sicuro di capire la domanda.
Che io sappia, lo Stato francese non categorizza cittadini e residenti secondo “francofoni” e “non francofoni”.
Per richiedere la cittadinanza, si deve avere almeno un B1, certificato. Per iscriversi all’università (tutte quelle che di cui sono a conoscenza), un C1.
Il C2 entra tuttavia in gioco quando aziende, associazioni od altre entità pubblicano annunci di lavoro con “français: langue maternelle”: con un C2, puoi candidarti. Il che, con il mercato del lavoro di oggi, succede sempre più spesso.
Ciao, ti ho scoperto per caso, ed ho letto tutto d’un fiato, ed ho trovato tutto utilissimo.
Io insegno italiano in Belgio (nelle Fiandre) ed ho dovuto studiare bene l’olandese (ad ora vanto un livello B2).
Ma vorrei cambiare lavoro, magari lavorare a Bruxelles dove è richiesto il bilinguismo NL e appunto Francese.
Ammetto che lo capisco un pochino (il francese belga non è bello da sentire ma è lento e più facile per noi italiani).
Spero di farcela.
Ciao!!!
Grande Luigi!
Ma certo che ce la fai! Il francese è una lingua straordinariamente generosa. A me il Belgio piace tutto, ma Bruxelles chiaramente è Bruxelles.
Con l’accoppiata olandese-francese, nella capitale sarai al top. Facci sapere come procede 😉
Grande, ho scoperto solo da poco questa pagina. Inizierò da subito con il metodo Assimil. Sei il LangFocus Channel italiano! 😀
Grande Matteo!
Hahaha, Paul è un mostro sacro, inarrivabile, ma grazie dei complimenti!
Assimilizzati assimilizzati, vedrai che ti piacerà 🙂
Grandissimo! Sono infognato da parecchi mesi con le App e sinceramente oltre ai meri vocaboli sento di non stare imparando nulla… Prenderò subito il corso assimil e seguirò le tue orme, grazie!
Grande Silvano!
Grazie per i complimenti. Beh sì: le App ad oggi hanno limiti evidenti. Vedrai che Assimil ti piacerà 🙂
Ciao Fabio,
Come molti dicono….volere è potere.Èvero.Lavoro in Geramania,ho una figlia in Sud America e,una compagna francese.Comment dirais-je…une soupe de légumes !
Io cerco di tradurre tutto quello che faccio ….in francese e tedesco.Sia in un contesto scritto che parlato.Anche con lo spagnolo all’inizio avevo avuto difficoltà nel parlarlo.
Però,ricordo quello che mi aveva detto una ragazza a Lima:Usted habla español con el acento alemán!
Quindi io pensavo in tedesco per parlare in spagnolo!Troppo bello!
Grazie per le tue info.Viel spass am lernen.Salut
Grande Peter!
Ottima esperienza quella a Lima. 😂 A molti poliglotti ne succedono di tutti i colori andando in giro: le lingue sono anche una grande fonte di risate. 🤣
Continua così!
Complimenti vivissimi! Ho iniziato da poco per sfizio e la trovo una lingua piuttosto ostica comunque voglio farcela, tu sei sicuramente un esempio da seguire!
Grande Elena!
Noooooo, non è ostica, c’è solo da avvicinarla un po’ e addomesticarla, come una certa volpe 🦊
Grazie di leggere le mie manfrine francofile 😀
Ciao Fabio, complimenti per il post e per aver condiviso la tua esperienza con il francese! Io sono stato fortunato, il francese è stata la mia seconda lingua alle medie (opzionale, all’epoca) e al liceo linguistico, quindi lo sforzo per impararla ho dovuto farlo da molto giovane. Insieme all’inglese mi ha dato notevoli soddisfazioni e, dopo la laurea, l’ho sempre utilizzato per lavoro. Nel campo dell’export è spesso richiesto, insieme al tedesco (l’inglese è dato per scontato!).
Si tratta inoltre della lingua in cui il ROI è stato più alto: poca fatica per mantenerlo (sono a un C2) e massima soddisfazione di averlo nel mio portafoglio linguistico. Peccato che, a livello dell’insegnamento, stia perdendo terreno in Italia (lo spagnolo è ormai più insegnato e, sebbene utile, non è al livello dell’altra lingua latina nel mondo del lavoro).
Grande Yari! Grazie per i complimenti.
Ti invidio per la tua infanzia linguistica 😀 infatti, il ROI del francese è immenso, non potrei essere più d’accordo.
Circa il suo insegnamento in Italia, sembra in effetti che stia perdendo terreno, in modo lento ma inesorabile, da trenta o quarant’anni. Secondo me, ha sette vite come i gatti: i paesi francofoni crescono, la Francia promuove lingua e cultura come nessun’altra nazione planetaria… per molte ragioni. Sapere francese continuerà ad essere ottimo, lavorativamente e non, per moooolto tempo ancora.
Ciao!
Ciao,
io studio francese da molti anni ormai ho il DALF C1, ho frequentato una scuola francofona e sto anche per laurearmi in mediazione linguisitca (con francese e inglese). Ti volevo chiedere riguardo al tuo lavoro di Assistenza ai Clienti in Olanda che hai citato all’inizio, come posso trovare un lavoro simile? Mi piacerebbe una volta terminati gli studi svolgere un lavoro del genere e vivere all’estero, magari in Francia o Belgio appunto. Basta inviare il proprio CV alle aziende o si segue un iter in particolare ? Non sono ancora esperta in queste cose T.T
Grazie mille
Ciao ms_em,
Dipende. Essere già sul posto aiuta moltissimo. Un master con successivo stage è di aiuto, ma anche candidarsi agli annunci che trovi sul web, sia sui portali specifici sia su quelli delle singole aziende o dei vari centri per l’impiego locali.
Da lontano pure si può fare qualcosa, anche se ogni anno diventa più difficile, soprattutto per profili non specializzati. Tuttavia, in generale, per poliglotti rampanti ci sono sempre opportunità, in tutti i paesi e in tutti i settori, quindi, è solo questione di mettercisi.
In bocca al lupo!
Ciao Fabio, ti ho scoperto da pochissimo ma sento delle ottime vibes in quello che scrivi! Io ho un’esperienza un po’ strana, ho vissuto il 2020 in Francia, ma causa pandemia l’ho vissuto per lo più rinchiusa in casa…uno dei miei più grandi rimpianti! ho usato l’assimil, sono arrivata a comprendere il parlato molto bene, cavicchiandomela nel parlato (a lavoro ho usato e uso solo l’inglese), ma alla fine dei conti l’ho praticato molto molto poco. Ora sono in Spagna (un’altra storia particolare…) ma mi rendo conto di star perdendo il francese che avevo assimilato un po’ passivamente 2 anni fa e non coltivato (per ragioni di sopravvivenza mi sono focalizzata sullo spagnolo nel 2021). Bè diciamo che ora vorrei rimettermi in sesto! Spero di farcela!
Grande Maria Rosaria!
Un’altra italiana giramondo, accumulatrice di lingue ed esperienze! Certo che ce la fai 💪💪💪
E grazie di leggere 😉
Ciao! Ho intenzione di comprare il corso Assimil e mi chiedevo se il libro da te consigliato fosse quello superpack con audio integrativi o il solo libro. Grazie in anticipo!
Ciao Melissa e scusa l’enorme ritardo nel risponderti, ma una connessione internettiana non è sempre a portata di mano!
Io suggerisco sempre libro + audio, si tratti di CD-Rom, CD audio o di USB. Risparmiare pochi euro per un prodotto così ben fatto, che permette di imparare un sacco, mi sembra una cavolata.
Grazie di leggermi!