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Dialetto Marchigiano: Perché È Fenomenale

By Fabio Commenta

Dialetto Marchigiano: Perché È Fenomenale

Hey, sai già che adoro lingue e dialetti. Ho parlato sommariamente del dialetto marchigiano in un post precedente e qui intendo approfondire.

Ah, in caso l’avessi perso, eccolo qui –>

Parlare In Dialetto: Ecco Perché È Ottimo

Se sei di quelli che considerano i dialetti una perdita di tempo, ti avviso: leggere questo post sarà per te piacevole come un pugno sul naso. 👃

Francamente, non riesco a pensare ad una sola, valida ragione per cui abbandonare i dialetti ed uniformarci linguisticamente: per spiegare il mio punto di vista, ricorrerò al mio vissuto e al mio dialetto.

Ecco qui un ritaglio linguistico della mia zona, a cavallo tra Matelica (MC) e Cerreto d’Esi (AN) in concreto. La conversazione è inventata ma potrebbe perfettamente aver luogo:

A: Oh, Marì, qui’i fatti i sòrdi che ‘n saluti?
B: Oh, Gioà, e mica t’aío vistu. Do vai a fà danno?

Che diamine dicono? Vediamolo.

Índice

  • Dialetto Marchigiano: Introduzione
  • Dialetto Marchigiano: Il dialetto di Matelica, la scuola e io
  • Come valorizzare le varietà dialettali
  • Alcune chicche dialettali
  • Dialetto marchigiano: conclusioni

Dialetto Marchigiano: Introduzione

In questa conversazione immaginaria, Gioà (Giovanni) incontra casualmente a Marì (Maria).

A: Oh, Marì, sei diventata ricca per caso, dato che non mi saluti?
B: Oh, Gioà, non t’avevo visto. Dove vai a piantare grane?

⏩ Nota: se diventi milionario, ti viene riconosciuto il diritto di ignorare i comuni mortali quando li incontri.

⏩ Allo stesso modo, chiedere dove va uno a piantar grane, a creare problema, è semplicemente un modo di chiedere dove va.

In ambedue i casi, è piuttosto informale. 😂

È il dialetto appunto di questa terra, maceratese che confina con la frontiera linguistica settentrionale. Matelica da una parte, 10.000 abitanti e  Cerreto d’Esi dall’altra, 3.000 anime scarse. L’una e l’altra sono e a un tiro di schioppo dall’Umbria.

Circa l’etimologia del toponimo Matelica, si brancola nel buio. La seconda, invece, non è così oscura. Il nome del paese è significativo: Cerreto indica l’antica presenza del cerro, alias Quercus Cerris, cioè un tipo di quercia.

Dialecto Marchigiano: Cerreto d'Esi
Chiesa di San Leopardo, Cerreto d’Esi, Ancona. Foto di Fabio Portinari.

E d’Esi indica il passaggio all’interno del territorio comunale del fiume Esino, che nasce a Esanatoglia, scorre attraverso Matelica e poi Cerreto d’Esi, prima di raccogliere le acque del Giano ad Albacina e poi del Sentino a San Vittore di Genga.

L’Esino è linguisticamente più importante di quanto non sembri.

Grosso modo, anticamente al nord dell’Esino c’erano i celti, a sud c’erano i piceni: la storia successiva a questi due popoli rimescolò un po’ le carte, ma neppure troppo.

Continua ad essere un confine linguistico, tra due delle principali varianti del dialetto marchigiano: pesarese-anconetano a nord, maceratese-fermano a sud. Le differenze tra una zona e l’altra sono notevoli.

Storie, Leggende e Altro Sui Monti Sibillini, di Giuseppe Di Modugno e Andrea Antinori: storie accattivanti da uno degli angoli più affascinanti del mondo intero. I Monti Sibillini.

Forse Non Tutti Sanno Che Nelle Marche… di Chiara Giacobelli: l’autrice ha messo su una buona collezione di fatti e storie sconosciuti agli stessi marchigiani.

Dialetto Marchigiano: Il dialetto di Matelica, la scuola e io

Matelica, dicevamo, è un’allegra cittadina dell’alto maceratese, nata da umbri, piceni e romani; terra oggi famosa per gli insaccati, i mieli e gli eccellenti vini. 🍷

Sono forse leggermente più fluente in questo di dialetto, per ragioni familiari. Lo usavo a scuola, o per lo meno ci provavo.

Ero regolarmente censurato, alle elementari. Non è che parlassi dialetto con i compagni di classe o con le maestre, ma avevamo temi da scrivere, di ogni tipo. In alcuni, dovevamo raccontare o inventare storie.

Per aggiungere un tocco di verosimiglianza, a volte inserivo frammenti di discorso diretto: uno o due personaggi che parlavano nel nostro dialetto marchigiano. Implacabile, arrivava la matita rossa. ❌

“Hai scritto in dialetto”, mi rimproverava la maestra. Ma pure lei era della zona, quindi non c’era un problema di comprensione.

“Ma… queste due persone nella vita reale parlano nel dialetto locale”. Niente da fare. “Il dialetto non si scrive su un tema”, mi imponeva. Come se quei due fossero cinesi. 😓

Avrei dovuto doppiarli in italiano. Assurdo, pensavo io.

Due anziani di Braccano (bella frazione di Matelica), vissuti sempre in campagna, senza la scuola dell’obbligo, alla fine degli anni Ottanta, come potevano parlare italiano fiorentino?

Provai varie volte, nel corso degli anni, a normalizzare il dialetto. Non so perché, forse speravo di vedere un’evoluzione positiva nelle maestre.

O forse ero uno zuccone.

Tutte Le Poesie, di Trilussa: il genio del dialetto (romano). È uno dei migliori autori di sempre.

Sono troppo poche le pagine di storia della letteratura dedicate a quest’autore.

La maestra mise al corrente i miei genitori ai colloqui, dei miei vizi dialettati. “Ma perché mai scrivi in dialetto? Non è italiano. Il dialetto non va bene”. Che stress. 😤

Però studiavamo Trilussa, a scuola, e qualche autore dialettale in più. Discriminazione! Loro possono ma io no?? Ma se fossi stato meno testardo, l’avrei capito.

Erano anni nei quali il ricordo della miseria della mezzadria era troppo recente.

Un sacco di gente aveva abbandonato i campi, lasciato a marcire gli strumenti agricoli, dava un benvenuto entusiasta alle fabbriche e alle macchine accese giorno e notte sotto i capannoni.

Matelica (Mc)

Il dialetto marchigiano aveva lo stesso prestigio sociale dei topi di fogna. Inoltre, l’Italia non era (è) un paese con una grande storia, e l’effetto collante della lingua è ben noto.

Un paese nel quale l’unificazione linguistica è stata ottenuta nel secondo dopoguerra, grazie alla diffusione capillare della televisione. 📺

Il maestro Manzi era uno degli eroi della TV italiana di pochi anni prima, i primi decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale.

La priorità non era usare il dialetto marchigiano o pugliese o ciociaro: era piuttosto fare in modo che milioni di italiani semianalfabeti imparassero l’italiano.

Storia Delle Televisioni In Italia, di Irene Piazzoni: una biografia del mezzo di comunicazione più importante del XX secolo.

Libro utile per capire, tra le altre cose, perché la TV italiana era buona, e perché non lo è più.

Ignoro se ci sia stata qualche direttiva ufficiale del Ministero dell’Istruzione, ma il dialetto era visto come il retaggio d’un passato stantio, da eliminarsi a vantaggio delle nuove generazioni.

OK, capisco le buone intenzioni. Non è che volessi rimpiazzare l’italiano con il dialetto marchigiano, ma da lì ad eliminarlo del tutto, mi pareva eccessivo.

Vedo oggi che il dialetto sta riconquistando alcuni spazi, nelle nostre società ormai poliglotte: beh, era ora.

Che i miei vicini rurali Checchina de Traballó o Carlantó, senza la terza elementare, potessero parlare italiano come Tullio de Mauro, mi sembrava fantascientifico. 🚀

Ma vabbé, ancora oggi ci tocca vedere film nei quali Jacky Chan è doppiato con accento napoletano. Ma che c’azzecca?

Lassamo perde.

Come valorizzare le varietà dialettali

Quando viene fuori l’argomento, riesco a far stranire tutti quanti partecipano alla conversazione.

“Valorizzare il dialetto marchigiano?! Fabio, ma ti sei rincitrullito?” Non sai quante volte mi tocca sentire simili affronti.

Che facciamo, allora, insegnare il dialetto marchigiano a scuola? Come se non facessimo schifo abbastanza in inglese.

È roba da matti. Cerco allora di spiegare che la soluzione non passa necessariamente per fare del dialetto marchigiano una materia da insegnare per dieci ore la settimana. 📅

Tuttavia, si può certamente trattarlo trasversalmente, tramite storia, letteratura italiana, geografia, scienze anche. 🧪 Non comporterebbe neppure un esborso di quattrini da parte dei Provveditorati.

Non si tratta di consegnare diplomi di lingua ufficiale ai dialetti.

Ma se viene creato un club di appassionati, un festival di poesia dialettale, si fa un documentario o una raccolta di detti popolari patrocinati da qualche fondazione, io me ne rallegrerei.

O semplicemente, fermarsi a parlare in dialetto marchigiano con qualcuno, non necessariamente sentendosi nella macchina del tempo, trascinato ad un passato in cui ci facevamo la doccia quando pioveva e mangiavamo polenta perché non c’era altro. 🍲

I dialetti hanno un ruolo da svolgere nel XXI secolo, perché non ci si deve mai vergognare di chi si è e da dove si viene.

Alcune chicche dialettali

Vado direttamente al dialetto della frontiera appenninica tra le province di Ancona e Macerata.

Di nuovo, la zona di Matelica e Cerreto d’Esi.

Possono esserci differenze a pochi chilometri. È la grande bellezza dei dialetti.

Dialetto Marchigiano (Matelica)

Italiano


Spiegazione

Dialecto marchigiano: pizarra

…sennò, arrivederci e grazie …altrimenti, ce ne faremo una ragione L’origine dell’espressione è incerta.
La robba copre la gobba La ricchezza vince sulla bruttezza Fantastico detto, fantastica assonanza.
No lo stronceco Non lo mastico bene L’etimologia di stroncecà mi è sconosciuta.
Que stai a smuscinà? Cosa stai rovistando? L’etimologia di smuscinà mi è sconosciuta.
Non me ricordo mancu de lo pancottu Non mi ricordo niente Perché non ricordarsi del pancotto sia il colmo della smemoratezza, non si sa.
È un diauleriu È una grande confusione È la variante del pure famoso è un casinu. Più artistica, diauleriu permette una maggiore escursione vocalica.
Le voje a te te vène tutte Sei alquanto capriccioso Voja = capriccio. Espressione molto usata dai morigerati per riprendere i fashion victims.
Me stà a pijà ‘na callaccia Mi sto surriscaldando Si usa più in senso figurato (lasciami stare che mi sto incavolando) che stretto (fa caldo qui).
Datte ‘na regolata Cerca di controllarti Quando uno esagera, da un altomarchigiano deve aspettarsi un datte ‘na regolata.
Aho, que sbarzocchi? Eh, ti manca qualche rotella? L’etimologia di sbarzoccà mi è sconosciuta.

Ci sarebbero detti, parole e perle di saggezza sufficienti per riempire la Biblioteca di Alessandria 😀

Dialetto marchigiano: conclusioni

Spero che questo post su una peculiare versione del dialetto marchigiano ti sia piaciuto.

Ho cercato di condensare alcuni dati, chicche, curiosità e un po’ di quella passione che ogni umanista dovrebbe avere verso i propri dialetti.

Nella prossima pubblicità per invitare turisti, la Regione Marche dovrebbe mettere questa poesia. È cortesia di Daniele Farroni, grande orefice delle nostre parole:

Il testo completo, riprodotto con il permesso dell’autore:

LA LUNA

Sta séra sò scappàtu
Dréndo casa m’èro stufàtu
Non girào ccuscí, tranguìllu
ma vulìo fa ppure quillu

Statìo su lu vargó
E ssu lu cielo, na visió!
Non putìi de non vedélla
ce statìa sulu quélla

L’ho guardata ccuscí tandu
E mm’è vvenùtu lu rimpiandu
Guàsci sùbbitu ho penzàtu:
Sarò mmica nnamoràtu?

Poi a ffòrza de studiàlla
Lu còre vène a ggalla
Luppicàa come mmai
E se la vidi, ce lo sai.

Una luce ccuscì ffòrte
senza te sendío la mòrte
Ma na cósa m’ha sarvàtu
Ero sulo e t’ho penzàtu

tutto quandu se smoìa
E m’è vvenùta sta poesìa
Se la guardi do che stai
Pure tu me penzerài

Anche se cce vidi pócu
Su quell’ócchj, c’è lu fócu
su de essa s’è rispecchjàtu
E quest’astro ha lluminatu

Co sta luce la ppe ll’ócchj
E su lu còre, li rindócchi
Ho lasciatu ogni rimpiàndu
E zittu zittu, ho piàndu tandu.

Daniele Farroni, 7 aprile 2020 ©

In definitiva, il dialetto di Matelica a cui io mi sono riferito come modello, come i dialetti di qualsiasi angolo di mondo, devono conservare il loro spazio nelle nostre vite e nei nostri tempi. Molisano, salentino, genovese, bellunese, nuorese: facciamo in modo che non scompaiano. 🙏

E se il dialetto marchigiano ti piace, ma pensi sia anche il caso di imparare una lingua straniera, beh allora questi post fanno al caso tuo:

🇬🇧 Iniziare Ad Imparare L’Inglese: Guida Rapida

🇪🇸 Spagnolo Facile: 10 Punti Obbligatori Per Impararlo

🇩🇰 Imparare il Danese: Guida Rapida per Iniziare

🇳🇱 Imparare l’Olandese: Guida Rapida per Iniziare

🙏 Condividi sui social con qualsiasi essere umano possibile 🙏

Ti saluto. O come diciamo qui, c’arvidimo 😉

Il tuo dialettologo personale,
Fabio

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Categoria:varie lingue Taggato con:dialetto, italiano, italiano, marchigiano

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