
Benvenut@ compagn@ di viaggi linguistici eeeee erano maturi i tempi affinché la bussola linguistica ci portasse a parlare di come imparare l’amarico, la lingua dell’Etiopia.
Non solo dovrebbe impararla un nerd delle lingue, ma anche chi pensa strategicamente. L’amarico è una di quelle lingue che genera due tipi di domande, quando ne parli:
- La lingua di Gesù Cristo? (no, quello è aramaico 😠).
- E a che ti serve?? (uff, che pazienza c’è da avere con questi del club del con l’inglese vai dappertutto).
- Ma esiste un paese chiamato “Amarica”? 😖
In realtà, l’amarico è una lingua offre grandi opportunità, anche grazie al fatto che pochi lo imparano, lontano dal Corno d’Africa. Leggende antiche, culla del genere umano, crocevia di mercanti e sovrani leggendari: questa è una terra profondamente storicizzata, con la quale un mucchio di civiltà ci si sono relazionate.
I greci erano qui, nell’età dorata dell’Ellade, e l’Etiopia è tutto fuorché irrilevante, ad oggi.
Pochissimi non etiopi parlano fluentemente l’amarico, e la ragione non è la mancanza di materiali adeguati, perché in realtà… ce ne sono pure troppi. Il primo problema da risolvere è quindi quali scegliere, ma inoltre le domande che si fanno quanti vogliono imparare l’amarico sono:
Da dove inizio? Dovrei iscrivermi ad un corso, o impararlo per conto mio? Dovrei andare per un po’ in Etiopia? Quanto mi ci vorrà ad imparare l’alfabeto? Ci sono diverse varietà, come in inglese? In quanto tempo potrò sostenere una conversazione?
Per tutte queste domande che al principio mi sono fatto anch’io, ho deciso di scrivere questo post. Non sono un etiopicista di mestiere, solo un marchigiano qualunque con una grande passione.
Iniziamo pure, ma prima ti prego di sopportare una breve introduzione alla lingua. 😀
ATTENZIONE
Cari amici, il post qui sotto è stato scritto prima dell’inizio del conflitto civile in corso in Etiopia: le prospettive erano allora molto diverse da quelle attuali. Sebbene speriamo tutti che finisca presto, nessuno sa quando accadrà.
Ciononostante, preferisco mantenere online questo post, con tutto l’ottimismo che emana, con la speranza che le ostilità cessino al più presto.
Che la luce della pace torni presto a splendere sulla gente di questa stupenda terra.
Vi amiamo. ሰላም
Indice
Imparare l’Amarico: Generalità Sulla Lingua
È la lingua ufficiale federale dell’Etiopia 🇪🇹, paese composto da una ottantina di gruppi etnici ed un simile numero di lingue. Non tutte sono ufficiali: a fianco all’amarico, si usano a diversi livelli altre lingue locali come l’oromo, il tigrina, l’afar, il somali.
Si dice che nel paese abbiano una certa diffusione pure l’arabo, l’inglese e l’italiano, eppure, a me sembra che ben poco, l’italiano soprattutto. 🤨 Con l’eccezione dell’elite culturale capitolina , la popolazione per lo più ignora le lingue non autoctone.
Riassumendo: l’amarico è la lingua più ufficiale, quella che apre più porte in Etiopia. È parlato da 26-27 milioni di etiopi, ed è opportuno chiarire una cosa, a questo riguardo. L’amarico è nato come lingua dell’etnia amhara. È la seconda del paese per grandezza, dietro alla oromo. Perché allora, è l’amarico e non l’oromo la lingua ufficiale?
La storia dell’Etiopia è molto interessante, ma pure sterminata, per trattarne in un post.
A History of Ethiopia di Harold G. Marcus: una grande opera sulla storia dell’Etiopia. Scritta in inglese – chissà perché non è mai stata tradotta in italiano. |
Diciamo che l’amarico occupa il primo posto, nel panteon linguistico etiope, dal XIV secolo dC. L’amarico era la lingua che c’era da parlare, per avere delle chance.
Così fu negli anni dell’imperatore Tewodros , così continuò con il Negus, e rimase costante negli anni della dittatura di Menghistu. Dal XIX al XXI secolo.
Il Negus: Splendori e miserie di un autocrate, di Ryszard Kapuscinski: La descrizione del Negus, Ras Tafari, imperatore e simbolo dell’Etiopia, poliglotta che parlava di sé in prima persona plurale. Un uomo che c’è da conoscere, raccontato da un reporter come non ce ne sono più. |
Quando i militari lasciarono il potere nel maggio del 1991, la costruzione della democrazia etiope ha tenuto in considerazione la composizione multietnica e multilinguistica del paese. Beh, per lo meno, ci ha provato.
Fino a quel momento, l’Etiopia aveva solo l’amarico come lingua ufficiale, a tutti i livelli, in tutto il territorio. Adesso, le lingue locali con maggior numero di parlanti e rilevanza hanno uno status di co-ufficialità, anche se è l’amarico che continua a farla da padrone. 👑
Ad oggi, la percentuale di etiopi che lo parla aumenta costantemente , perché rappresenta un’opportunità.

Se viaggi lì o leggi sull’Etiopia, potresti incontrare pure queste altre lingue, di due famiglie diverse:
- semitica: ge’ez, tigrina, tigré, harari, gurage, gafat e argobba;
- cuscitica: somalo, agau, galla, kafa, sidamo…
L’amarico standard, quello insegnato in Etiopia e all’estero, è quello di Addis Abeba, la capitale: grazie all’insegnamento, nonostante tre quarti della popolazione non lo parli, sarà sempre possibile viaggiare in quasi tutto il paese e trovare persone che padroneggino l’amarico.
Occhio: se leggi da qualche parte di lingua etiopica, soprattutto se si tratta di un testo di alcuni decenni fa, è molto probabile che si tratti del ge’ez, la lingua liturgica in uso nel paese.
Imparare l’Amarico: Da Dove Viene
Il ge’ez può essere oggi confinato giusto all’ambito religioso, ma ci fu un tempo in cui era una lingua estesa e potente. Di fatto, il parallelo tra il ge’ez nel Corno d’Africa e il latino in Europa, non è fuori luogo.
In ge’ez è stata tradotta la Bibbia dal greco; e dal ge’ez pure gemmarono le tre principali lingue semitiche etiopiche, anche se non c’è consenso unanime su questa cosa. Secondo alcuni studiosi, infatti, in realtà è piuttosto una lingua imparentata con le altre tre che ebbe meno fortuna, piuttosto che la loro antenata, e quando abbiamo a che fare con le origini dell’amarico e dell’alfabeto etiopico, c’è da andare con i piedi di piombo perché c’è ancora poca chiarezza.
Permettimi una breve digressione a tal proposito. Per spiegare da dove venga l’alfabeto sono state avanzate dozzine di proposte: tra le meno fantasiose, sono quelle che hanno ipotizzato influenze indiane e greche, ma anche queste sono ora considerate fringe. I più concordano sulla provenienza dalla Sabea, cioè l’Arabia meridionale, ma… di controversie ce ne sono pure qui.
Per alcuni, è piuttosto l’alfabeto sudarabico dei sabei a derivare dall’etiope. La nebbia fitta sulle origini di questi alfabeti è dovuta a due elementi cardine: il primo è che per essere sicuri delle origini dell’etiope bisognerebbe chiarire i primordi stessi della civiltà etiopica, che non sono ancora chiari; l’altro è invece la sorprendentemente vasta rete di contatti che l’Etiopia antica aveva con civiltà coeve, non solo Nubia ed Egitto ma persino Roma e Persia. Se volessi approfondire, l’opera secondo me più autorevole sul tema è Ethiopic, An African Writing System: History and Principle di Ayele Bekerie, purtroppo disponibile solo in inglese e fuori catalogo.
Okay, torniamo a noi…
L’amarico e il tigrina, ad oggi, si scrivono con l’alfabeto del ge’ez. Anche il tigré, molto più parlato in Eritrea e Sudan, si scrive con quest’alfabeto, anche se è più diffuso l’uso dell’alfabeto arabo.
L’ipotesi più realistica, è che il ge’ez abbia smesso di essere usato come lingua quotidiana verso il X secolo dC; è rimasta la lingua della letteratura laica, delle cronache dei re e dei testi di storia, fino all’epoca dell’imperatore Yohannes III (metà del XIX secolo).
Il ge’ez è usato ad oggi da:
- le Chiese Ortodosse Etiopi ed Eritree,
- le Chiese Cattoliche Etiopi ed Eritree,
- i bellissimi e preziosi manoscritti antichi,
- le comunità ebraiche etiopi (Falasha o Beta Israel).
Apro una parentesi: l’ebraismo etiope è molto singolare.
Rescue the Ethiopian Jews! di Graenum Berger, e Mossad Exodus di Gad Shimron: due libri che parlano della missioni di salvataggio che portarono migliaia di ebrei etiopi in Israele. Non fu la logistica il problema principale… questi libri chiariscono bene com’è andata. |
Ma anche in amarico abbiamo documenti antichi di inestimabile valore.
Imparare l’Amarico: Che Lingua È
Abbiamo testimonianze scritte in amarico dal XIV secolo. Iniziò da, surprise surprise, la letteratura religiosa, cambiamento stimolato dalla stessa Chiesa per avvicinarsi alla popolazione. Durante secoli, quello era stato un cerchio chiuso all’esterno. Solo gli ecclesiastici istruiti conoscevano il ge’ez, da quando questo aveva smesso d’essere usato nella vita di tutti i i giorni
Non fu un movimento sorprendente: nel sud, i ministri di culto musulmani avevano già iniziato ad usare la lingua harari come strumento di propaganda. Da allora, l’amarico ha accumulato una incredibile quantità di stampa, manuali scolastici, dizionari, letteratura, giornali, riviste, saggi.
L’alfabeto amarico, in realtà, sarebbe più corretto definirlo alfasillabario, sillabario o abugida. È così:

In amarico, l’alfabeto si chiama fidäl o fidel, o “lettera”. Incidentalmente, si chiamano così pure gli istituti prescolari dove i bambini vanno ad impararlo per un paio d’anni, prima di iniziare la scuola elementare.
Dunque uhmmm ti dicevo che è una lingua semitica: forse qualcuno t’avrà commentato che ha punti di contatto con la lingua ebraica e l’arabo. E ora ti chiederai: ma dove?? Vediamo. Si scrive da sinistra a destra, le lettere non si legano (come in arabo) e non sono manco troppo simili alle ebraiche. Oltretutto, tutte queste lettere??
Calma e gesso. In amarico, detto alla meno peggio, una lettera corrisponde ad un suono: è molto fonetico; però come dicevamo, è più un sillabario che un alfabeto vero e proprio. La sillaba si rappresenta scrivendo la consonante e poi modificandola con qualche diacritico per indicare la vocale. Ti sarà tutto più chiaro se ti riferisci a quest’eccellente alfabeto fidäl interattivo, strutturato nella sequenza ha-hu (una delle due abituali).
Il Corno d’Africa. Eritrea, Etiopia, Somalia, di Matteo Guglielmo: una breve introduzione alla geopolitica di questa zona, calda fino ad anni recenti ma non troppo trattata dai media italiani. Libro breve ma molto ben scritto. |
E a proposito delle somiglianze con altre lingue semitiche: non sono evidenti, però sì che ce ne sono. La famiglia è indubbiamente semitica: tra le altre cose, le radici sono trilittere, i prestiti abbondano (muhandis per “ingegnere”, beit per “casa”, per esempio).
Vuoi giochicchiare e vedere come ti chiameresti in amarico? Scrivi qui il tuo nome in amarico.
Questa lingua è difficile?
Domanda da un milione di euro. Durante il XIX e XX secolo, le lettere dei missionari italiani ne parlavano: avvertivano i correligionari che erano sul punto di raggiungerli in Etiopia. Raccomandavano loro di studiare molto ed alimentarsi bene (!) prima di partire, che in suolo africano la curva d’apprendimento sarebbe diventata ripida.
Secondo il sistema più diffuso per definire la difficoltà di una lingua (la scala del FSI, il Foreign Service Institute americano), l’amarico ricade nella categoria 4. La categoria 1 è, per un madrelingua inglese, la più facile (francese, olandese, spagnolo); la 5, la più difficile (arabo, giapponese, cinese). Nella categoria 4, l’amarico è accompagnato dal croato, armeno, ebraico ed islandese.
12 Buone Ragioni per Impararla
#1 L’Etiopia è – quasi – come l’India: un paese che comprende tutte le tappe dello sviluppo umano, dall’Età della Pietra al XXI secolo.
#2 Grande tre volte l’Italia, con più di 100 milioni di abitanti, è uno dei paesi con migliori prospettive di crescita.

Nonostante i problemi abituali di tutti i paesi in sviluppo (inflazione, bilancia dei pagamenti, debito, etc.), l’Etiopia ha già dimostrato di saper crescere a doppia cifra. Ha risorse, popolazione, ambizione: tutto indica che nei prossimi anni e decenni la tendenza continuerà.
#3 Se sei rastafari o ne sei affascinato, non puoi ignorare l’amarico. L’Etiopia è per i rastafari quello che Israele è per il popolo ebraico o il Vaticano per i cattolici.
#4 Per la configurazione economica dell’Etiopia, ci sono delle figure professionali che trarrebbero grande giovamento dal parlare amarico.
Agronomi, ingegneri forestali, tecnici logistici, geologi, tutti quanti lavorano nelle infrastrutture, telecomunicazioni, medicina, urbanismo e turismo. Ma anche antropologi ed archeologi, storici e diplomatici dovrebbero pensarci su.
#5 Per quanti sono di origini etiopi, adottate o in qualche modo distanti dalla loro cultura d’origine, imparare l’amarico potrebbe essere assai utile per lo sviluppo della propria identità etnica. La lingua è primordiale: ci dà la bussola per muoverci all’interno del milieu al quale apparteniamo, accedere alle manifestazioni visibili della nostra civiltà. Sapere, dopotutto, quale posto occupiamo nel mondo.

E imparare amarico potrebbe essere molto utile anche alle loro persone care. Un modo per avvicinarsi ad esse.
#6 È la seconda lingua semitica più parlata, dopo l’arabo. Lingua ufficiale della Repubblica, lingua franca tra i più di ottanta gruppi etnici autoctoni, parlato pure in Eritrea, Israele, Stati Uniti, Canada, Libano e pure Italia.
#7 Per i professionisti della Cooperazione allo Sviluppo, è un asso nella manica. Vuoi lavorare o vorresti nella Croce Rossa Internazionale, i Corpi di Pace, la FAO, il World Food Program o Medici Senza Frontiere? Per avere un’esperienza di lavoro e vita in Etiopia, sarebbe fenomenale.
#8 Etiopia è stata un crogiolo di civiltà. Si dice di molti paesi, lo so, ma nel caso dell’Etiopia è la verità. Greci, arabi, centrafricani, portoghesi, indiani, egiziani… un sacco di gente è passata da queste parti.
Storia della letteratura etiopica, di Enrico Cerulli, e Etiopia – Storia, Arte, Cristianesimo di Jaca Book: sei fai sul serio con l’amarico, il libro di Cerulli (il più grande etiopicista d’Italia) dev’essere tuo. Quello di Jaca Book, invece, è un viaggio da fare dalla poltrona di casa. Bellissime foto, testi interessanti. |
È stata cristiana (secondo paese al mondo ad adottare ufficialmente la nuova religione, dopo l’Armenia), musulmana ed ebraica contemporaneamente. Casa di una delle diaspore ebraiche più peculiari (i Falasha o Beta Israel), con relazioni a volte cordiali a volte affatto con i vicini regni islamici. L’Arca dell’Alleanza, peraltro, continua ad essere qui, secondo la tradizione.
#9 La letteratura antica e moderna è un’altra ottima ragione per imparare l’amarico.
Getta luce su buona parte della storia di Occidente ed Oriente, dato che molti documenti scomparsi nelle loro lingue originali si sono qui conservati nelle traduzioni in amarico e in ge’ez: un buon attivo per lo storico e il classicista, o per il nerd linguistico 😉
#10 La musica in amarico! Non è indispensabile saperne la lingua per godersi una bella canzone, ma di certo la goduria aumenta 😉 Butta un occhio e un’orecchia a questa canzone:
Gli artisti che si sono ispirati alla cultura etiope, fatto cover di canzoni in amarico o messo ritornelli in amarico nei loro testi sono molti: Misty in Roots, Lincoln Thompson, Ras Michael, The Abyssinians e lo stesso Bob Marley.
#11 Imparare l’amarico è il primo passo per diventare un esperto di questa parte del mondo. 🌎 Le altre due lingue sarebbero il già citato oromo ed il tigrina, parlato pure in Eritrea. A proposito: la BBC offre informazioni in queste tre lingue.
#12 Non ti aspettare di trovare troppa gente fluente in altre lingue qui. L’inglese, per esempio, secondo l’ultimo rapporto dell’EF EPI (English Proficiency Index), metteva l’Etiopia tra i paesi con low proficiency, al posto nº 63; a dire il vero, ho paura che debba stare ancora più giù.
Come Imparare l’Amarico
Come sempre, imparare una lingua è un mix di corsi, dizionari, traduzioni, esercizi, pratica scritta ed orale. Io ho iniziato da qui:
Colloquial Amharic è il testo che ho usato di più. Non mi convince appieno, ma c’è da accettare la realtà: è il migliore in circolazione per imparare l’amarico. Penso comunque che chiarisce i punti più complessi dell’amarico:
- le consonanti geminate o quelle che si scrivono in più di un modo a seconda della zona,
- le glottalizzate,
- certe pronunce ostiche,
- i generi degli oggetti inanimati,
- linguaggio formale VS informale,
- le concordanze,
- etc.
Conosci un testo migliore in italiano? Fammelo sapere, che lo cerco da vent’anni. Poi, ho trovato questo un buon dizionario:
Amharic-English English-Amharic: imparare a usare un dizionario vecchia scuola è un esercizio che raccomando, aiuta a prendere maggior dimestichezza con la lingua.
Ad ogni modo, prima di decidere se lanciarti a imparare l’amarico, puoi usare questo Dictionary Abyssinica che è supeeeeeeerbo. Poi, io propenderei per avere sempre un testo di grammatica da consultare a portata di mano:
Il compianto Wolf Leslau è stato probabilmente il maggior esperto in didattica dell’amarico. Grande Wolf. 🐺 Questo Introductory Grammar of Amharic è sì un’introduzione, ma buona ed esaustiva: se avessi un B2 d’inglese, non dubitare.
Suggerimenti Generali
#1 Siti web e App
Sfortunatamente, quasi tutti i siti e le App che mi sono passati davanti mi hanno tolto la speranza. Alfabeto sbagliato, mescolano ge’ez con tigrina ed amarico, errori d’ogni tipo. Per carità. Wikipedia, mi spiace dirlo, non scappa. 😔
#2 Esercitarsi molto
Praticare è indispensabile: da casa, in un club di expat, su Internet… opportunità ce ne sono.
In Italia, nelle principali città, ci sono comunità etiopi: ne ho trovate a Roma, Milano, Firenze. A Venezia e Napoli, dove pure si studia all’università, le comunità sono magari più piccole ma più attive. Per la maggior parte di noi, tuttavia, la migliore soluzione sarà ricorrere ad Internet.
Un altro modo di unire l’utile al dilettevole, è prendere un aereo e recarsi in Etiopia.

#3 Viaggiare in Etiopia
L’Etiopia è un posto fantastico per andare a praticare la lingua, sia facendo villeggiatura che volontariato. Ci sono un mucchio di possibilità in ambedue i casi; da turista, puoi praticare il tuo amarico mentre visiti le chiese di Lalibela, le città imperiali, i luoghi marcati dalla guerra contro gli italiani, i parchi nazionali.
Se vai come volontario, puoi pure praticare la tua espressione orale, arricchire il tuo vocabolario e conoscere meglio la società etiope cooperando in progetti in ambiti come:
- la sanità
- la formazione
- la cura dell’infanzia 👶
- il miglioramento delle infrastrutture e della rete idrica
- l’agricoltura
- il microcredito
E… ah, hai già provato la gastronomia etiope? Sarà la nuova moda culinaria, vinci gli altri novelli chef sul tempo 😉
#4 Studia ogni giorno e rilassati
L’amarico non è nella categoria 4 del FSI per errore. È complesso. La chiave sta nello studiare tutti i giorni, pure solo una mezzora al giorno se di più non riesci; alla fine della fiera, imparare una lingua è sempre un progetto a lungo termine.
I Fantasmi Dell’Impero di Cosentino, Dodaro, Panella: bel romanzo sull’epopea coloniale italiana. |
#5 Materiali usati
Non so perché, ma per imparare l’amarico si è pubblicato più materiale cent’anni fa di quanto non si sia fatto più recentemente. Non dico che quello di cent’anni fa non sia valido, ma usarlo mi pare più una roba da nerd veri che da gente con una passione per la lingua.
I manuali di oggi sono più usabili, ed i vecchi sono comunque difficili da trovare, a meno che uno non si metta a rovistare negli scantinati delle maggiori biblioteche d’Italia.
#6 Scrivere in amarico sul computer
Prima di procedere con l’installazione dell’amarico sul tuo computer, puoi iniziare da Google Translate. Come? Con lo stesso sistema che permette di scrivere cinese od altre lingue. Scrivi la traslitterazione in alfabeto latino e il traduttore ti restituisce una lista di suggerimenti. Scegli quello che volevi, et voilà. Guarda qui:

#7 Leggere decentemente
Il fidäl richiede un investimento iniziale superiore rispetto a quello necessario per l’arabo o l’ebraico, lingue sorelle dell’amarico, però è un buon investimento: una volta che lo padroneggi, non avrai le seccature dell’arabo o dell’ebraico: il fatto cioè che le vocali non si scrivano. In amarico sì che si scrivono. Un (grande) problema in meno. 👏
A seconda del tempo quotidiano che tu possa dedicargli, due o tre settimane saranno necessarie prima di leggerlo accettabilmente. Non ti preoccupare se hai l’impressione di avanzare lentamente: non sei tu, è l’amarico!
#8 Le canzoni e i loro testi
Ah, la musica, uno dei migliori alleati in qualsiasi avventura linguistica. Ascolta, leggi i testi, canticchia dentro e fuori la doccia. 🚿 Potresti iniziare da Teddy Afro:
#9 Pronunciare a voce alta
Troverai in amarico dei fonemi sconosciuti. Per prenderci dimestichezza rapidamente, pronunciali a voce alta. 🗣️ Un ottimo esercizio potrebbe essere quello di riprodurre gli audio del corso Colloquial Amharic, metterli in pausa, pronunciare, riprodurre, mettere in pausa, pronunciare… e così via.
Registrati e riascoltati pure, affinando la tua pronuncia fino a raggiungere quella dello speaker madrelingua.
#10 Associalo ad una passione
È un’altra delle chiavi per imparare una lingua con successo e piacevolezza. Io mi sono avvicinato all’amarico, inizialmente, perché ehm mi piaceva una ragazza che lavorava in un ristorante etiope. 😊 È stata lei ad installarmi il trojan dell’amarico nel mio cervello. Una volta dentro, hanno preso ad appassionarmi un sacco di cose. La storia del Prete Gianni per iniziare.
Figure Del Regno Nascosto, di Marco Giardini: storia di un documento apocrifo su uno dei personaggi che ha popolato le leggende medievali. Non vado oltre per non rovinare la sorpresa. |
Ma anche l’antichità etiope, le leggende sull’origine di Menelik, l’Arca dell’Alleanza, i Birtukan o etiopi con sangue portoghese… e la gastronomia, le architetture tradizionali, le chiese scolpite nella roccia, la depressione di Danakil, la vita nel Corno d’Africa. 🌍
Per trovare spunti, ottima è la rivista della compagnia di bandiera etiope: Selamta: parlano di un po’ di tutto, ma ad ogni numero mettono qualcosa sull’Etiopia e il contenuto è curato. In attesa di poter leggere romanzi in amarico, ce n’è qualcuno in italiano per conoscere meglio l’Etiopia.
Kebra Negast – La Bibbia Segreta Del Rastafari, a cura di Lorenzo Mazzoni: molto interessante, per aspiranti rastafari o per chi vuole saperne di più. È certamente uno dei movimenti religiosi meno conosciuti del nostro tempo. |
Imparare l’Amarico: Conclusioni
Spero che questo post su come imparare l’amarico ti sia piaciuto.
Ci ho condensato anni di passione per l’Etiopia, le sue genti, la sua lingua. Che ne pensi di imparare una lingua che ti permetterà di distinguerti sul mercato? 💰
Tra gli ultimi studenti di amarico che ho conosciuto, vari hanno finito per lavorare per aziende come Prysmian, ENI, Tim, Pirelli, Atlantia, Brembo, ST Microelectronics. Niente male, non ti pare? Sono sicuro che ti piacerà, qualsiasi siano i tuoi propositi per impararlo.
Se sapessi già qualcosa di amarico, se hai iniziato ma l’hai accantonato, se hai imparato cosette durante un viaggio laggiù, dimmi come t’è andata commentando qui sotto. E se fossi interessato ad un’altra lingua della zona, leggi qua: Imparare lo Swahili: La Lingua Africana Del Momento
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ደህና ሁን 😉
Il tuo etiopicista personale,
Fabio
Sono italiano è ho imparato l’amarico, lingua affascinante!
Grande Gianluca!! Concordo in pieno 😀