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Assimil Yiddish: La Mia Recensione

By Fabio 2 Comments

Assimil Yiddish: La Mia Recensione

Hey girovag@ nelle vastità linguistiche, ho aspettato troppo tempo a parlare del corso Assimil Yiddish ma alla fine eccomi qui.

È un grande strumento per imparare questa lingua sconosciuta e divina che è lo yiddish. Ci vorrebbero enciclopedie intere per parlarne, ma vabbè, accontentiamoci.

Questo post è più pratico che teorico, parlerò di come spremere al meglio questo corso per autodidatti di Assimil. Che lingua è lo yiddish⁉️

In breve, è la lingua storica degli ebrei aschenaziti, quelli che vivevano in Germania ed Est Europa.

Ci sono comunità aschenazite nei cinque continenti, sebbene si concentrino soprattutto in Israele, Stati Uniti, Belgio, Canada, Francia, Regno Unito ed Argentina.

In italiano, ci sono alcuni testi interessanti di cultura yiddish; i manuali per imparare lo yiddish, non sono allo stesso livello: c’è da ricorrere a quelli in base tedesca, inglese, francese, russa o ebraica.

Un peccato, dato che lo yiddish è una sorpresa permanente. Vediamo quando qualche casa editrice come si deve si deciderà a pubblicare un buon corso per autodidatti. 🤨

E ora iniziamo.

Índice

  • Assimil Yiddish: come l’ho scovato
  • Assimil Yiddish: com’è strutturato
  • Assimil Yiddish: punti da migliorare
    • #1 La scrittura
    • #2 Il livello raggiungibile
  • Assimil Yiddish: punti positivi
    • #1 L’introduzione storica
    • #2 La varietà orale dello yiddish
    • #3 È efficace e versatile
    • #4 Buon mix di contenuti
    • #5 Fa grande uso dell’ironia
  • Assimil Yiddish: consigli per l’uso
    • #1 Occhio alle interferenze
    • #2 Impara prima lo stampatello
    • #3 Occhio alle trascrizioni fonetiche
    • #4 L’80% basta
    • #5 Occhio alla trascrizione in francese (o in inglese)
  • Assimil Yiddish: conclusioni

Assimil Yiddish: come l’ho scovato

Sentii parlare dello yiddish per la prima volta da ragazzino, in un modo classico: nell’ambito della Seconda Guerra Mondiale. 💣

Quando avevo già imparato abbastanza tedesco, iniziai ad interessarmi per la storia del conflitto e le testimonianze di quanti ne erano stati coinvolti.

C’era yiddish dappertutto, nei racconti dei superstiti dell’Olocausto: ebrei tedeschi, polacchi, cechi, ungheresi, austriaci, ucraini, uniti da questa lingua eterogenea.

Una lingua dalla struttura tedesca, disseminata di prestiti aramaici, ebraici e slavi, a seconda della provenienza di ciascun parlante.

Il giudaismo mitteleuropeo si esprimeva in yiddish da secoli, quando la Seconda Guerra Mondiale ne annichilò le comunità aschenazite, e, con esse, lo yiddish.

Assimil Yiddish: giornale
La prima pagina del settimanale Undzer Lebn, pubblicato a Shanghai durante la Seconda Guerra Mondiale, in yiddish (con parti anche in russo ed inglese).

Difficile maneggiare numeri esatti, ma ad oggi si stimano tra gli 1.5 e i 3 milioni di parlanti: prima del 1939, eravamo sugli 11-13 milioni. Ci sono cose che, tuttavia, non sono cambiate.

Lo yiddish conobbe una vitalità eccezionale se lo si rapporta al numero di parlanti, prima della guerra; nel terzo millennio, pur ridotto ad una frazione di quello che era, continua a surclassare lingue molto più muscolose. 💪

Lo yiddish è una chiave di lettura della storia moderna e contemporanea, della letteratura, del groviglio mediorientale e della religione ebraica: imparandolo, uno impara di più pure sull’inglese americano o sul tedesco austriaco. Non sono pochi i prestiti a queste lingue.

Lo yiddish è stato scritto anche in alfabeto latino, ma l’ebraico è il suo pane quotidiano ed è in questa forma che ce lo propone Assimil Yiddish.

Ero già amico intimo di Assimil quando ho presto questo corso. Francese, brettone, catalano, ebraico… ho provato a resistere, dato che avevo già riempito casa.

Ma come disse uno più esperto di me:

L’unico modo di liberarsi dalle tentazioni è di cedere.
[Oscar Wilde]

E quindi, l’ho comprato.

Assimil Yiddish: com’è strutturato

È un corso che non esiste in base italiana. Che barba. 😣 I due corsi Assimil Yiddish disponibili sono questi:

Assimil Le Yiddish Sans Effort, ossia in base francese

Assimil Yiddish With Ease, ossia in base inglese

Ti dico subito che mi piacciono, e che puoi usarli se avessi almeno un B1 in inglese o francese.

Che lingua è, lo yiddish?

Come disse il grande Franz Kafka nel corso di un evento teatrale in yiddish nel 1912:

(…) chiunque conosca il tedesco, comprenderà lo yiddish.
Poiché, quando lo si contempla da lontano, la comprensibilità esteriore di questo è formata dalla lingua tedesca; è questo un vantaggio sulle altre lingue mondiali.
Come è giusto, c’è anche uno svantaggio rispetto ad esse.
Consiste nell’impossibilità di tradurre lo yiddish al tedesco.

Lo scrittore ceco voleva spiegare e finì per… non farlo. 😁 Ma con grande eleganza.

Dunque, lo yiddish assomiglia al tedesco, ma non troppo: uno se ne rende conto avanzando, anche se resta indubbiamente una lingua germanica. 🥨

Il corso Assimil Yiddish è composto da 85 lezioni per un totale di 706 pagine:

  • 530 pagine di corso vero e proprio
  • 78 di trascrizioni dal francese (o inglese) ed yiddish
  • 45 pagine con il lessico impiegato per consultazioni rapide
  • 41 pagine di appendici grammaticali

Ecco com’è una lezione di Assimil Yiddish:

Assimil Yiddish
A sinistra il francese, a destra l’yiddish. Si legge da destra a sinistra (così come la trascrizione maiuscola in alfabeto latino giusto sotto il testo in alfabeto ebraico).

Io ho usato la versione in base francese. Quella inglese è identica.

Dunque, nella pagina a destra hai il testo in yiddish: il numero della lezione ce l’hai in stampatello prima e in corsivo dopo. Ah giusto: l’alfabeto ebraico ha sia lo stampatello che il corsivo. Sotto, trovi il titolo ed il testo della lezione.

Ad ogni frase in yiddish, corrisponde una trascrizione fonetica: ossia, ti dice come si pronuncia. Non è l’IPA, né yiddish romanizzato: è solo uno strumento, un po’ grezzo però efficace, per farti capire la pronuncia. Più sotto, poi, trovi le note esplicative. 📖

Il principio di Assimil è di proporti la lingua in modo graduale, ricorrendo a spiegazioni teoriche solo quando diventa necessario.

Nella pagina a sinistra, hai la traduzione al francese (o all’inglese) dei testi della pagina di destra.

Più esattamente, c’è la trascrizione del testo yiddish secondo come lo leggerebbe un madrelingua francese (o inglese), una traduzione letterale ed infine una vera traduzione con più note.

Se lo stai osservando e pensi cheeeee??? 😲, tranquillo: è la reazione standard che abbiamo avuto tutti; dopo cinque minuti, ti districherai senza problemi.

Parlare yiddish
Un adulto con quattro bambini aschenaziti, in occasione delle feste di Purim, il Carnevale ebraico.

Alla fine di ogni lezione, ci sono gli esercizi.

Se vuoi sapere di più su come funziona un corso Assimil, potresti leggere i miei altri post, iniziando da questo:

Corsi Assimil: La Recensione Più Onesta e Completa

Continuo qui a farti un breve riassunto.

Il modo di usare le 530 pagine di corso è il seguente: prima l’Onda Passiva, poi l’Onda Attiva. La prima fase di studio è detta Passiva perché quello che devi fare, dalla lezione 1 alla 50, è lasciarti trasportare dalla corrente:

  • leggi il testo originale,
  • ascolta l’audio,
  • ripeti la frase dei dialoghi,
  • leggi ed ascolta simultaneamente,
  • confronta l’originale con la traduzione,
  • fai gli esercizi proposti.

L’obiettivo di questa prima fase è farti acclimatare allo yiddish. Osserva come si costruiscono le frasi, come si traducono, ripeti i frammenti audio per abituarti ai suoni della lingua. 🎧

A partire dalla lezione 50, inizierà l’Onda Attiva.

In questa seconda fase, vai all’attacco: continuerai a fare le nuove lezioni nello stesso modo, ma ora ad ogni nuova lezione ritornerai ad una lezione vecchia.

Qui, farai gli esercizi proposti e tradurrai il testo in francese (o inglese) all’yiddish: è un tipo di esercizio davvero utile, che ti suggerisco di estendere pure fuori l’ambito di Assimil. Ogni sei lezioni, ne hai una settima di ripasso: lì si chiariscono i concetti esposti in precedenza. ✔️

L’ideale sarebbe studiare almeno 30 minuti al giorno, si tratti di una lezione normale o di ripasso. Se puoi dedicargli più tempo, meglio! L’importante è continuare il giorno dopo con la consueta mezzora.

Assimil Yiddish: punti da migliorare

#1 La scrittura

Circa lo yiddish scritto, io avrei posto l’attenzione all’inizio solo sull’apprendimento dello stampatello. Il corsivo l’avrei messo a partire dalla lezione 35 o direttamente dall’onda attiva.

Yiddish Ebraico
Servizio di scrittura a macchina in yiddish, popolare negli USA della prima metà del Novecento. Sicuro che c’era gente che diceva l’yiddish non serve a niente XD

Comunque, non mi pare un grande problema. Se una lezione non la si finisce in 30 minuti, gli si dedica più tempo e pace fatta. Se non oggi, domani.

#2 Il livello raggiungibile

Assimil Yiddish non ti traghetterà ad un B2. È una delle recriminazioni più frequenti alla collana Senza Sforzo.

Se hai per obiettivo:

  1. diventare traduttore dall’yiddish all’italiano,
  2. dottorarti in lingua e letteratura yiddish,
  3. studiare storia dell’ebraismo,

dovrai complementare questo corso con altri materiali e strategie. Forse, un manuale di Perfezionamento dell’Yiddish non lo vedremo mai. 🤨 Ma sognare è gratis.

Assimil Yiddish: punti positivi

#1 L’introduzione storica

In Assimil Yiddish, troverai una breve ma esaustiva descrizione del percorso storico e culturale della lingua.

Se serve per lingue come l’inglese o l’arabo, con lo yiddish è indispensabile.

La Francia, nonostante sia forse l’unico paese al mondo (escluso Israele) in cui la comunità sefardita è importante quanto la aschenazita, è un gran centro di cultura yiddish.

La casa editrice Assimil, parigina fondata da un brettone, non poteva non produrre un corso di questa lingua.

#2 La varietà orale dello yiddish

Ci sono state varie standardizzazioni di questa lingua, con maggiore o minore successo.

L’orale, indubbiamente, dipende dalla provenienza dei parlanti: gli yiddishofoni di origine austriaca parlano in modo diverso dai polacchi. 🗣️

In Assimil Yiddish, s’è cercato di variare il menù orale. Includere tutte le varietà sarebbe stato difficile e neppure troppo utile, prima di aver raggiunto un B1-B2.

Eccoti un frammento audio di yiddish: ti ricorda qualcosa?

#3 È efficace e versatile

In piena tradizione Assimil, il libro è di 700 pagine e rotti, che non sono poche, Ma per la forma di impiegarlo che offre il metodo, è come se fosse un corso di 1.500 pagine. 📚

È come un super-manuale miniaturizzato, in un certo senso. Molto ben fatto.

#4 Buon mix di contenuti

Non è affatto facile confezionare un corso di yiddish. Le autrici Nadia Déhan-Rotschild e Annick Prime-Margules hanno lavorato bene.

Completando il corso:

  1. saprai di più sullo yiddish e sulla cultura da cui è emerso,
  2. esplorerai sia la dimensione laica che la religiosa dell’ebraismo mitteleuropeo,
  3. imparerai a comunicare efficacemente in situazioni di vita quotidiana del XXI secolo.

A partire da qui, puoi orientarti verso studi filologici e storici, divertirti con romanzi e poesie in yiddish o parlare con gli yiddishofoni sparsi per tutto il globo terracqueo.

#5 Fa grande uso dell’ironia

Le vignette di Assimil Yiddish sono nel pieno solco della tradizione della maison francese. L’ironia è un’arma così efficace nell’apprendimento delle lingue, che è sorprendente che non sia usata da altri gruppi editoriali.

Avranno paura di sembrare poco serie. Ma per favore…

Vignetta del corso
Ho una sorella in America, dice il bambino con il cappello.

Assimil Yiddish: consigli per l’uso

#1 Occhio alle interferenze

Se stai imparando il tedesco o l’ebraico, occhio: Assimil Yiddish è interessante però potrebbe essere d’intralcio.

Questo corso usa l’alfabeto ebraico.

Dunque, l’ebraico e l’yiddish hanno poco in comune, eccetto l’alfabeto e alcuni prestiti: conosco varie persone che hanno imparato le due lingue allo stesso tempo. A me risulta difficile farlo, quando si tratta di lingue con forti somiglianze. 🤨

È pur vero che la maggioranza degli studenti non confonde lo yiddish con l’ebraico, soprattutto se hanno già un B1. Prova: se vedi che ti è difficile differenziarli, consolidane uno prima di passare all’altro.

Peraltro, quello che molti linguofili vogliono in realtà, è imparare bene l’ebraico e curiosare nello yiddish. È questo anche il tuo caso?

In tal caso, dedica più tempo all’ebraico, e vedrai che le confusioni possibili saranno poche.

E lo stesso vale per il tedesco: consolidato un B1, io mi avventurerei senza paura nell’yiddishlandia.

#2 Impara prima lo stampatello

Nel post dell’ebraico, parlo di come sia importante imparare sia lo stampatello che il corsivo.

Con lo yiddish, invece, se non hai conoscenze previe di ebraico, direi che puoi concentrarti sullo stampatello e lasciare il corsivo.

Se tuttavia fossi uno storico, vivessi nel quartiere ebraico di qualche capitale o leggessi documenti antichi, allora imparare il corsivo diventerebbe una necessità.

#3 Occhio alle trascrizioni fonetiche

La trascrizione fonetica è quella che vedi sotto il testo in yiddish, per illustrate a quale suono corrisponde ogni lettera dell’alfabeto ebraico.

Frammento de l'Yiddish Senza Sforzo di Assimil
In giallo, trovi come si pronuncia ogni lettera ebraica.

Per me, le trascrizioni fonetiche lasciano il tempo che trovano. Per imparare a pronunciare, c’è da usare gli audio: altrimenti, lascia perdere subito.

Su Assimil Yiddish, puoi fare affidamento su questa stampella fino alla lezione 22. Se stai studiando una lezione tra la 1 e la 22 e ti prende fuori di casa, senza le registrazioni in mano, beh allora usa le trascrizioni.

Tuttavia, io non mi abituerei ad usarle. A lungo termine, fanno più male che bene.

#4 L’80% basta

Se di una lezione hai imparato grossomodo un 80% di quanto presentato, puoi passare alla successiva.

Il corso non è fatto in un modo che ti permetta di capire tutto quanto presentato nello spazio di una o due lezioni: sSe ne andrebbe al piffero il principio dell’assimilazione intuitiva. 🎺

Gli assimilisti che vengono da studi classici si portano spesso il peso della deformazione professionale, cioè ricorrono a dizionari e grammatiche e forum sul web per approfondire.

Non è lo spirito di Assimil: rilassati e sospendi temporaneamente il tuo perfezionismo analitico. Vedrai che i concetti arriveranno.

#5 Occhio alla trascrizione in francese (o in inglese)

Come ti dicevo, lo yiddish offerto qui è scritto in alfabeto ebraico, ma in alcuni testi potresti trovarlo in versione romanizzata, ossia scritto in alfabeto latino.

Ricordo certi libretti antichi della Avallardi. Qui, non troverai quello yiddish. ❌

In Assimil Yiddish, le frasi in yiddish sono restituite in alfabeto latino solo come si pronunciano, in due modi:

  • lettera per lettera (nella pagina di destra, sotto il testo originale, leggendo ambedue da destra a sinistra),
  • e secondo come leggerebbe la parola un francese (o inglese).

Quest’ultima, per chi non è un madrelingua in una delle due lingue, è una mezza trappola: è come se volendo spiegare a un italiano la pronuncia di I have a dream, scrivessi Aievedrim.

A brivele der Kale, Broadway
Il poster vintage della pièce teatrale A Brivele Der Kale, di Morris Aronson e Joseph Rumshinsky, due giganti del teatro yiddish.

Assimil Yiddish: conclusioni

Spero che questo post ti sia piaciuto.

L’yiddish è forse meno utile a livello pratico di buona parte delle altre lingue trattate su TurboLangs. Però è indubbiamente uno delle più rock. 🤩🕎

Ci sono vari modi di approcciare l’yiddish:

▶ Impararlo con la serietà con cui ci si cimenta con l’inglese o il portoghese.

▶▶ Impararne i rudimenti, per capire frammenti scritti, conversazioni di strada e scambiare pareri.

▶▶▶ Curiosare: proverbi, espressioni proprie e frasi semplici, abbastanza da capire una citazione in un libro, un dialogo in un film, i testi di una canzone o parlottare con ebrei aschenaziti.

Il ramo aschenazita è stato il più influente dell’ebraismo in questi ultimi secoli. Non si capisce la storia mondiale, senza comprenderlo, e  lo yiddish è la lingua in cui parla.

Per tutto ciò, mi sento proprio di raccomandarti Assimil Yiddish:

Lo conoscevi già? Se l’hai usato, cosa te ne sembra?

Commenta e condividi a tutto spiano.

Tornerò a parlare di questa lingua intrigante, ma per ora, è tutto 😉 Se hai trovato fico questo post, ti piaceranno anche questi:

Diventare Poliglotti: 5 Modi di Imparare e Mantenere una Lingua

Lingue Minori: Perché Impararle È Un’Ottima Idea

Sulle note di una musica klezmer 🎵 ti saluto. Ci vediamo, o א גוטן טאג 😉

Il tuo ebraista personale,
Fabio

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Categoria:lingue germaniche, lingue semitiche Taggato con:recensione, yiddish, yiddish

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Comments

  1. Valeria says

    26th Ottobre 2019 at 1:09 pm

    Buongiorno. Ma, quanti anni occorreranno per raggiungere un livello B2/C1 in yiddish?
    Penso che almeno 15 anni di studio/pratica siano necessari per acquisire un grado di conoscenza linguistica avanzata, dato che si tratta di una lingua complessa e distante dal patrimonio idiomatico latino (neolatino).

    Rispondi
    • Fabio says

      27th Ottobre 2019 at 10:41 pm

      Ciao Valeria,
      Beh, la domanda del secolo 🙂 Dipende da un migliaio di fattori: passione, tempo disponibile, conoscenze pregresse di altre lingue (tedesco ed ebraico in primis), luogo di residenza, metodo di studio, pratica quotidiana e quant’altro.
      Ho conosciuto persone che l’hanno imparato a tempo di record a ottimi livelli. È infatti lontano dalla tribù neolatina, ma è così affascinante…

      Rispondi

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