
Eyy amic@ linguofil@, in questo post metterò per iscritto cinque modi di imparare una lingua e mantenerla fluente successivamente. È che diventare poliglotti è bello ma bisogna un po’ ingegnarsi.
Il punto è che imparare e parlare una lingua straniera, è meraviglioso. 😄
Puoi comunicare con chi vuoi, persone degli antipodi, verificare quanto siamo diversi ed uguali. Alcuni, alla prima lingua, ne aggiungono un’altra; altri, una terza. Beh, sono sulla buona strada per diventare poliglotti.
Ma arriva il momento di cambiare mentalità: non devi solo frequentare un corso di lingue, o impararne una da autodidatta. 📚
Devi evitare che si arrugginisca, continuare ad apprendere giorno per giorno, acquisire delle abitudini diverse da quelle che ti hanno permesso di arrivare fin lì.
L’errore peggiore è entrare in quel circolo di imparare e reimparare la stessa lingua decine di volte. 😵
Sai di che parlo: hai fatto un corso all’epoca, ne fai un altro oggi perché hai scordato quanto imparato nei corsi precedenti; poi ne rifarai un altro l’anno prossimo… così fino alla fine dei tempi.
L’errore è trascurare la manutenzione della lingua: a che serve imparare francese, se poi non lo usi, non lo mantieni attivo, non lo eserciti con una certa costanza?
Tante, troppe persone raggiungono un certo livello in una lingua; però poi la lasciano da parte, come una bici abbandonata in garage. 🚲 Solo che ad andare in bici non ci si scorda mai. A parlare inglese o cinese, invece, sì.
No commettere questo crasso errore. Leggi il post, poi dimmi che ne pensi.
Índice
#1 Dalla sezione studio alla sezione vita
Questo consiglio è da mettere subito in pratica, in caso non l’abbia ancora fatto. Cerca di trasferire più che puoi le tue lingue dallo studio, dai manuali, dai dizionari e dai podcast, alla vita reale.
Cerca di vivere la lingua e non solo di studiarla.
Suggerimenti in libertà (io cerco di metterli in pratica tutti):
– fatti amici madrelingua
– fatti coinquilini madrelingua
– fatti un fidanzat@ madrelingua
– invita a mangiare a casa tua ai madrelingua 🍲
– vai ad un club di expats
– accetta CouchSurfers a casa tua o ragazzi/e au pair per praticare con loro
– vai a restauranti di quel paese e parla la lingua con chiunque la capisca
– cellulare, computer, tablet, Kindle: tutti settati nella lingua che stai imparando 💻
– meno film e notizie in italiano e di più nella tua lingua obiettivo
– meno libri e musica in italiano e di più nella tua lingua obiettivo
– meno viaggi casuali e di più là dove si parla la tua lingua
– se hai vicini o colleghi di lavoro che la parlano, ostinati a parlarla con loro 👔
– frequenta qualche circolo di lingua e cultura. Se non ce n’è nessuno che faccia al caso tuo, costituiscine uno
– organizza un club di lettura di opere scritte in quella lingua
– molte lingue possono essere praticate nelle associazioni di volontariato
Non è nemmeno indispensabile concentrarsi solo sui madrelingua: chi quella lingua la parla meglio di te, va già bene. Queste sono solo alcune idee, sicuro che ci sono un mucchio di altre strategie.
Un libro che offre buone idee su come diventare poliglotti è quello di Benny Lewis:
Più in là del titolo roboante e delle promesse… un po’ da televenditore, il libro dà indicazioni utili per chi impara una lingua e per chi vuole mantenerne una già imparata.
Ricorda: devi tirar fuori la lingua dalla scrivania e metterla nella vita quotidiana. È il principio più importante. Metterlo in pratica ti permetterà di migliorare le tue competenze.
Fare così ti darà più tempo per studiare formalmente altre lingue (o suonare il flauto, bighellonare o infornare cupcakes 👩🍳), altrimenti, prima di diventare poliglotta, sarai già diventato un eremita. Uno che trascorre la sua vita tra giornali, dizionari, grammatiche polverose, forum online e libri di testo.
E le lingue, forse, le hai imparare per usarle con altri esseri umani, non per ingobbirti sopra pezzi di carta.
#2 Introdurre le lingue nel lavoro
Questo trucco completa il precedente: incorporare le lingue al lavoro, è la pietra filosofale del diventare poliglotti.
Ti permette di:
– risparmiare tempo; ⏱️
– esercitare la lingua in un modo difficile da fare fuori l’ambito lavorativo;
– aggiungere qualcosa di piacevole al tuo lavoro (se non lo fosse, non avresti imparato quella lingua, in fin dei conti, no?);
– migliorare il tuo stipendio, probabilmente, o per lo meno rafforzare la tua posizione in azienda.
Sarebbe eccellente 👏
Obiezioni che ho sentito, nell’ambito del mio ruolo di coach, con le mie risposte:
#1 Sono impiegata di banca e non so proprio come mettere il tedesco nel mio posto di lavoro.
–> in certe zone del paese, i clienti tedeschi o austriaci non mancano di sicuro, neppure nelle banche. Più di 110 milioni di persone che adorano l’Italia, e pensi di non poter usarlo?
Cerchi un corso da autodidatta per imparare il tedesco? Guarda qui: Con questi materiali puoi avere un inizio folgorante ed arrivare lontano |
Si presenterebbero in sportello parlando in italiano o inglese, ma tu potresti aiutarli in tedesco. Inoltre, potresti offrirti alla direzione della tua banca per redigere documenti in tedesco: fogli informativi, materiale promozionale, etc.
Ci sono molti meno limiti di quelli che siamo soliti imporci 😉
#2 Lavoro in un’azienda di import/export, parlo greco ma non abbiamo clienti né fornitori in Grecia.
–> sai, i greci sono abituati al fatto che gli stranieri non parlino greco.
Proprio per questo, parlare con loro nella loro lingua materna farà loro un’ottima impressione. Potresti approfittare delle tue capacità linguistiche per cercare lì fornitori alternativi, o procacciare nuovi clienti.
Diventare poliglotti è sempre un ottimo investimento.
Stai pensando di imparare il greco? Dà un occhio qui sotto: Non saranno sufficienti per negoziare prezzi o filosofare, ma sono un buon inizio |
Non c’è datore di lavoro al mondo che dica:
No, non vogliamo migliori fornitori né più clienti.
#3 Faccio il macellaio in un supermercato, dove passano pochi turisti. Quando cavolo potrei usare il mio giapponese lì dentro?
–> Mai dire mai! La vita è quello che ti succede mentre eri occupato usando un’altra lingua!* Fa’ sapere a tutti nel tuo supermercato, fino al Direttore Generale, che se avessero bisogno di qualcuno che parli giapponese, tu sei lì a disposizione.
Mai sottovalutare il potere d’essere poliglotta in ambito lavorativo. Fa’ un brainstorming su come potresti promuoverti come parlante di giapponese, nel contesto in cui ti muovi.
Vorresti imparare il giapponese? Butta un occhio su questi ottimi materiali: Per acquisire le basi, è quanto di meglio c’è in giro. |
Alcune idee volanti:
💡 Proporre al tuo capo La Settimana Della Gastronomia Giapponese: prodotti giapponesi per 7 giorni. Potresti mettere nero su bianco una decina di tipicità, cercare fornitori in situ e comunicare con loro.
💡 La carne è uno dei cibi preferiti dai giapponesi: non solo la strafamosa Wagyu, ma anche il maiale, usatissimo negli stufati; il pollo, re degli yakitori; i carpacci, etc. Amiamo la cucina italiana, ma amiamo pure cambiare.
💡 Se il tuo supermercato ha una zona mensa, potresti offrire piatti preparati giapponesi, per gli autoctoni e per qualche giapponese che passi di lì. Abbondano i turisti nipponici nelle città principali, in quelle d’arte, vicino agli outlet di lusso, nelle isole chic e presso i distretti enogastronomici.
Ma non mancano neppure quelli che si fermano mesi od anni intorno ai poli dell’eccellenza italiana: conservatori, istituti di moda e design, accademie di cucina, scuole di cucina.
Opportunità ce ne sono di sicuro 😉 Metti al lavoro la tua immaginazione.
Chiedi ad amici e parenti, indaga con colleghi di lavoro e sconosciuti, cerca su forum e riviste, butta giù delle idee, valutale e comincia mettendone qualcuna in pratica.
Non dire che non è possibile, non dire che il tuo caso è specialissimo e per te non valgono le regole di tutti: percorri tutte le strade possibili senza arrenderti 💪
#3 Mettere in letargo qualche lingua
C’è da essere realisti. Il tempo e le energie, sono risorse non rinnovabili.
Se tra lingue vecchie e nuove non riesci a portar avanti tutto, forse è il caso di metterne qualcuna in un letargo controllato 😴 Cioè?
Il letargo controllato di una lingua è la riduzione volontaria del tuo impegno verso quella lingua. Per diventare poliglotti, è quasi inevitabile: fallo con le lingue che non sono, per te, prioritarie.
È un peccato, ma tieni anche presente che se un tempo hai raggiunto e mantenuto una certa fluenza in polacco, sarà difficile dimenticarla del tutto.
Sii flessibile: se sorgono bisogni od opportunità, rispolverala e torna ad usarla; però devi imparare ad immagazzinarla tra le palline di naftalina, senza colpevolizzartene.
Non avere paura: se arriva d’improvviso un’occasione e devi parlarlo dopo mesi di oblio, potresti notare una certa resistenza, ma datti alcuni giorni e vedrai che sarai di nuovo in formissima.
#4: Attenzione alle lingue dominanti
È probabile che la tua prima conquista linguistica sia stata l’inglese, il francese o una delle altre lingue toste. È pure probabile, che siano le lingue che, volente o nolente, eserciti di più.
Però… occhio: la sovraesposizione a, diciamo, l’inglese potrebbe ritorcertisi contro. Cioè? Cioè dopo quattro ore nell’arco di un giorno con l’inglese, potresti notare una certa sazietà linguistica, però hai solo mangiato inglese. 🇬🇧
È comprensibile: c’è moltissimo materiale, è facile praticarlo ovunque, te lo ritrovi pure senza cercarlo. Non lasciare che i pesi massimi rubino protagonismo ai pesi piuma.
Diventare poliglotti significa mantenere la tua fluenza sia nelle lingue potenti come in quelle minoritarie, per cui, riservati degli spazi opportuni per le tue lingue minori.
Allo stesso tempo, pensaci pure la prossima volta che decidi di imparare il basco, l’islandese o il danese: interessantissime e affascinanti. Ma il minor potenziale d’uso è un fatto.
Se volessi andare oltre e imparare una lingua in pericolo, sappi due cose:
- Mi sei già simpatico prima di conoscerti 🤩
- Dovresti prima di tutto leggere questi due libri:
Endangered Languages: An Introduction: ti aiuterà a capire le caratteristiche di una lingua di questo tipo, molto diversa dalle altre parlate da milioni di persone. Ti darà una patente di guida di lingue in pericolo.
All’arrivare all’ultima pagina, succederà una di due cose: alcuni lettori saranno grati di quanto appreso tramite il libro ma passeranno ad imparare cinese o turco. Diventare poliglotti… lo diventeranno, certo, ma di lingue più canoniche.
Altri invece si lanceranno con fervore su quelle lingue in pericolo che avevano già adocchiato: ladino, sami o noongar. Sia benedetto questo fervore.
E questo è il secondo testo che devi proprio leggere:
Don’t Sleep, There Are Snakes: Life and Language in the Amazonian Jungle: quest’altro libro, ti racconterà la vita di un tizio che decise di trascorrere un pezzo di vita con una tribù della foresta amazzonica.
Il folle era un linguista, OK, ma il libro è pazzesco e ti illustra la scoperta di una lingua mai studiata prima, con tutto quanto di positivo e negativo una simile impresa implica.
#5 Condividi la tua passione… sobriamente
Forse i tuoi amici sono appassionati di lingue come te, forse non tanto. In ogni caso, ci vuole poco a passare dallo status di “quel grande che parla svariate lingue” a “quel rompiscatole che si pavoneggia delle sue lingue”.
Lo so, perché sono passato dallo status nº1 al nº2 non poche volte.
Se ti riconosci nella descrizione, impara a rilevare il pericolo in tempo ed astieniti, in situazione come queste:
➡ al ristorante cinese, stai per dire qualcosa a proposito degli antichi sigilli rossi stampati sui menù, o declamare la pronuncia corretta di Pechino –> se non ti chiedono niente, taci.
➡ entrate in un bar tra i magazzini e l’arsenale del porto, dove prendete un caffè con dello zucchero e una bevanda alcolica con del limone. Da dove siete seduti, vedete il cassero del vicino castello e la dogana –> gli arabismi in italiano sono affascinanti, ma se non ti chiedono al riguardo, taci.
➡ sicuramente alcuni del tuo circolo dopo una settimana nel paese X, sapevano già parlare la lingua locale –> non ti chiederanno numi, per cui tu annuisci e simula piacevole sorpresa (evitando sguardi ebeti).
Va da sé che buona parte di quanto trasmetti non è cosa ma come lo trasmetti. Cioè, diventare poliglotti va bene, ma smaronare il popolo con le lingue che parli, non va bene.
Io mi reputo umile, ma troppe volte mi hanno fatto notare che mi gonfio come un pavone, per continuare a pensare che non ci sia una punta di verità nella critica. 🦚
È pure vero che c’è gente più sensibile della media 🤨 Lo svantaggio di essere poliglotta.
Io invidio i bicipiti e i conti bancari di molti membri della mia specie, e suppongo che alcuni di loro invidieranno il paio di lingue che parlo fluentemente. Se la conversazione va in quella direzione, e becco uno permalosetto, il disastro s’avvicina.
Per ehm, diciamo moderare i miei eccessi di autostima, mi sono serviti due libri. Il primo è un peculiare volume, suggerito a qualsiasi essere umano 🤓:
The Last Lecture, de Randy Pausch: è la testimonianza scritta di un uomo a cui resta poco da vivere e decide di dare il meglio di sé a suoi figli. Da lì nasce una conferenza, dalla conferenza viene fuori un libro, e dal libro una lezione di vita di valore incalcolabile.
Corto, scritto semplicemente, contenuto pazzesco.
Il secondo è il bestseller dello strafamoso Tony Robbins: Come Migliorare Il Proprio Stato Mentale, Fisico e Finanziario. Non mi azzardo a dire che ha rivoluzionato la mia vita, ma è indubbio che mi ha aiutato a metterla a fuoco in modo diverso e, tra le altre cose, a essere meno smargiasso, parlare di meno ed ascoltare di più.
Cose che, nelle lingue e nella vita, vanno molto bene.
CONCLUSIONI
Se sei piombato qui senza leggere il primo post sull’argomento, eccolo qui –>
Padroneggiare Varie Lingue: 5 Trucchi Per Poliglotti
Se sei poliglotta, ottimo! 👏 Se solo ne parlassi una, va bene lo stesso! 👍 Ma sappi che parlarne altre è uno spettacolo.
Siano una dozzina o una, l’importante è che tu ti diverta imparandole e usandole.
Voglio ribadirti l’estremo valore che aggiunge una lingua al tuo curriculum. Questa è un’offerta pubblicata su Infojobs Spagna, di “Inside Sales Representative (m/f/d) Spain”:

Sono curioso di sapere le tue impressioni e i trucchi che adotti: commenteresti qui sotto?
Io e la comunità mondiale linguofila te ne saremmo grati 🤗
Tornerò sul tema, ma per ora…
🙏 Condividi il post con qualche poliglotta bisognoso 🙏
A presto!
Il tuo consulente linguistico personale,
Fabio
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