
Ciao car@, continuiamo qui il nostro viaggio nell’Inghilterra altomedievale 👑, parlando di come e perché studiare la lingua anglosassone, anche detta inglese antico, o Ænglisc, o… vabbé, c’ha più nomi di Daenerys Targaryen. 🐉
Hai letto il primo post sul tema? Se no, eccolo:
📚 Imparare Inglese Antico: La Bellezza della Lingua di Beowulf
Bando alle ciance ora, che siamo qui per padroneggiare la lingua degli antichi anglosassoni. 💪
Iniziamo.
Índice
Come studiare l’anglosassone
Oggi come oggi, non è parlato da nessuna parte. Hehe, che scoperta, eh? Ci tocca ricorrere a piani alternativi. 🤔 Libri, registrazioni, film, dizionari e grammatiche.
Come pure non sembrerà una grande scoperta, in base italiana c’è poco materiale per imparare l’anglosassone: occorre fare affidamento a manuali scritti in inglese, francese, russo, tedesco.
Suppongo che l’inglese sia la lingua che conosci meglio, indi per cui, i materiali che ti suggerisco qui sono in inglese (contemporaneo).
Ha inoltre un senso anche per confrontare la lingua figlia con la lingua nonna, e vedere quanta eredità è stata trasmessa attraverso i secoli.
#1 Iniziare da Matt Love
Manuali così dovrebbero farne in tutte le lingue: Learn Old English With Leofwyn è un capolavoro.
È riuscito a far studiare l’anglosassone pure a chi non ne aveva il minimo interesse:
Learn Old English with Leofwyn, di Matt Love.
Pubblicato dalla Anglo-Saxon Books, una piccola ma energica casa editrice focalizzata sull’eredità degli anglosassoni, il libro introduce la lingua in un modo che è
- facile,
- piacevole,
- con tracce audio!
Non sembra quasi neppure di star studiando. In basso a sinistra sulla copertina, leggerai “Book 1”: è perché era destinato ad essere il primo manuale di una trilogia. Purtroppo, l’autore è morto mentre ci stava lavorando. 🙁 Un grande peccato.
Dopo esserti sbarbato questo libro, possiamo andar su di livello un poco.
#2 Continuare con Old English di Teach Yourself
Non conosco altre case editrici che abbiano pubblicato un libro così:
Complete Old English: (Anglo-Saxon) di Teach Yourself
Il corso del prof Atherton è buono: organizzato, alterna sezioni grammaticali ad altre di fonetica, frammenti da leggere estratti dalla letteratura anglosassone di allora ed altro.
È tutto organizzato a piccoli bocconi per farlo più digeribile: lo vedo come scalino intermedio tra Leofwyn e manuali più tosti.
Le registrazioni sono obbligatorie. L’audio è la parte più delicata di qualsiasi corso di lingue antiche. 🎧 Grazie alle registrazioni, puoi (momentaneamente) scansare l’Alfabeto Fonetico Internazionale o IPA.
Poi, continua in questo modo.
#3 Continuare con la teoria
Questo libro è il primo passo del fare sul serio:
A Guide To Old English, di Mitchell e Robinson
È un testo centrato sulla teoria: se sei tra quelli che si divertono con testi di grammatica, ti piacerà follemente. Se sei piuttosto di quelli che la grammatica la maneggiano solo in caso di necessità, lo userai come riferimento.
Sia come sia, è il migliore che abbia trovato, per completezza e chiarezza.
Il passo successivo è, a questo punto, mettersi alla prova con scritti veraci.
#4 Studiare l’anglosassone attraverso la narrativa
Una precisazione. Dico normalmente agli studenti di lasciar perdere l’IPA, International Phonetic Alphabet o Alfabeto Fonetico Internazionale. Che si semplifichino la vita e ascoltino il testo mentre lo leggono.
Ma nel caso dell’anglosassone, c’è un problema: la disponibilità di testi con l’audio è esigua. C’è comunque una buona notizia: da brava lingua germanica, l’anglosassone si legge come si scrive, molto.
Imparati un paio di simboli dell’IPA, hai la vita linguistica instradata. 😅
Suggerimenti di lettura:
A Choice of Anglo-Saxon Verse, di Richard Hamer. Il libro è fortissimo: seleziona circa duecento pagine di testi originali con la traduzione all’inglese contemporaneo a lato.
Oooottimo. Poi:
Beowulf, tradotto da… Seamus Heaney 😱 Il popolarissimo irlandese traduce Beowulf. Un poema come questo ha mille modi diversi d’essere tradotto, molte di essere corrette: Heaney qui sale in cattedra. Splendido libro bilingue inglese antico-inglese contemporaneo.
Æðelgyðe Ellendæda on Wundorlande: Alice’s Adventures in Wonderland in inglese antico. Il paese delle meraviglie e i suoi protagonisti ti aspettano in questo volume in anglosassone. 🤩
Peccato che non ce ne siano di più di libri tradotti all’inglese antico.
#5 Imparare a leggere anglosassone nella tipografia antica
Un altro modo di allenare la tua capacità lettrice è questa.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ha digitalizzato il Libro di Vercelli e lì puoi leggere il testo originale con la trascrizione in tipografia più comprensibile al margine.
Così:

Fico, eh?
Siediti, respira e ammira il capolavoro che hai davanti.
Prenditi il tuo tempo per abituare l’occhio all’eleganza delle lettere, che sono più difficili da leggere all’inizio. Abituati alle maiuscole, alle minuscole, alla punteggiatura.
#6 Ascoltare l’anglosassone
Per l’ascolto, ci sono meno materiali disponibili. Argh. La maggior risorsa audio che ho trovato è quel Teach Yourself Old English.
Se ti ritrovassi qualche audiolibro, frammento audio interessante, video o che so io, fammelo sapere plis. Per ora, ti lascio con queste poche righe di Beowulf lettere in anglosassone, drammatizzato in modo magistrale:
#7 Traduci dall’anglosassone all’inglese contemporaneo
Il miglior modo di sfruttare un testo in anglosassone, secondo me è questo:
- Leggere il testo originale;
- Leggerlo a voce alta lentamente, una due o tre volte; 🗣
- Tradurre parola per parola dall’anglosassone all’inglese contemporaneo;
- Trasformare la traduzione letterale in un testo fluido, che un londinese di oggi leggerebbe senza storcere il naso;
- Leggere a voce alta di nuovo il testo originale, cercando di aumentare la velocità di lettura.
In caso di dubbi, questo dizionario di inglese antico può esserti d’aiuto: Old English Translator.
Alcuni manuali, come quello di Teach Yourself Old English, ti suggeriscono una fase intermedia: quella di riscrivere l’anglosassone usando grafemi moderni. Cioè, piuttosto di <ð> e <þ>, scrivere th, per esempio.
Che ne penso? Non mi pare di grande utilità, soprattutto per qualcuno che non sia madrelingua inglese. Trovo piuttosto utile (e divertente) comparare le tue traduzioni con quelle che ti hanno preceduto.
Sii cosciente, ad ogni modo, che pure tra accademici veri, ci sono discrepanze su come interpretare una frase o l’altra, rendere il senso di una parola, etc.
Non fracassarti le meningi come se dovessi vincere un concorso di traduzione di Beowulf. 🙄 Cerca di tradurre in modo ragionato, senza stress: è un eccellente modo di studiare l’anglosassone.
#8 Traduci testi contemporanei all’anglosassone
È alquanto divertente tradurre parole di oggi in una lingua antica. Di fatto, è uno delle principali fonti di piacere dei tossici linguistici.
Produci qualcosa e fallo pubblico. 📙
#9 Trucchi per studiare l’anglosassone
Il genere delle parole è un po’ una seccatura, ma… se parlassi tedesco, cerca di derivare il genere dal suoi corrispondente tedesco e la maggior parte delle volte indovinerai.
Se parlassi olandese o tedesco, avrai vita più facile con l’anglosassone pure circa i casi. Si tratta di prendere un minimo di dimestichezza con prefissi, suffissi e quant’altro.
Niente di impossibile.
FAQ sull’anglosassone
D: Credo di aver sentido “six and twenty” invece di “twenty-six” da qualche parte, mi sono rincitrullito?
R: È possibile che tu sia un vero citrullo, che ne so? 🤨 Ma non per ragioni linguistiche.
La numerazione antica è quanto di più ha resistito, dell’anglosassone, in Inghilterra. Fino al 1800, era molto più ordinario sentire “six and twenty” piuttosto di “twenty-six”.
Se leggessi testi legali o accademici del XIX secolo, potresti pure trovarlo. In molti romanzi, il bifolco di turno usava i numeri in questo modo: non è una licenza creativa.
Inoltre, in certe parlate dell’Inghilterra puoi ancora trovarli: in Shropshire e Norfolk, per esempio, molta gente ti indicherebbe la ora con una cosa tipo “five and twenty past”.
D: Come sappiamo con esattezza come pronunciavano gli antichi?
R: Ehm, è una faccenda complessa, ma qualcosa si può sapere. Un giorno ci scriverò sopra.
D: Ci sono pubblicazioni contemporanee per studiare l’anglosassone, come per il latino?
R: Mezzi di comunicazioni contemporanei, che io sappia, no. Se ne venissi a conoscenza, me lo dici e ti guadagni la mia stima eterna.
D: C’è stata una variante standard dell’anglosassone all’epoca?
R: Non nel senso che gli daremmo oggi. Standardizzare le lingue non era in voga, in quei tempi.
Quello che c’era, era piuttosto un contatto informale tra genti di origine ed estrazione sociale differente, che a furia di
- commerciare,
- parlare,
- sposarsi tra loro 💍 e
- farsi la guerra,
propiziò lo sviluppo di quanto chiamiamo lingua anglosassone.
Tuttavia c’erano tante lingue anglosassoni quante aree e nuclei abitati, logica che anche gli inglesi contemporanei hanno seguito. Sono quelle varietà dialettali proprie dei centri di potere, con grafie, espressioni ed influenze riconosciute.
L’anglosassone più possente era quello del regno di Wessex.

Dunque, se dovessimo eleggere una varietà privilegiata, diremmo questa di Wessex.
D: È difficile da imparare?
R: Io direi di no. Se già parli bene inglese o mastichi il tedesco, ancora meno.
La difficoltà risiede nella minor vastità rispetto all’inglese contemporaneo: sarà difficile trovare resoconti delle partite di calcio, notizie di economia o canzoni pop in lingua anglosassone. 🎵
D: Mi interesserebbe imparare il norreno a cui ti riferisci ogni tanto, suggerimenti?
R: In attesa di pubblicare un post specifico, tre libri ti raccomando:
A New Introduction to Old Norse, Part I: Grammar, di Michael Barnes
A New Introduction to Old Norse, Part 2: Reader, di Anthony Faulkes
A New Introduction to Old Norse: Glossary and Index of Names, di Faulkes e Barnes
Probabilmente ce ne sono di più, ma io per ora ho trovato solo questi di raccomandabili. Se poi volessi tirar fuori il norreno dalle pagine di storia e soffiargli vita dentro, va’ in Islanda e parla con gli autoctoni.
Imparando islandese prima di tutto, evidentemente: con nozioni di norreno, sei a cavallo.
Continua pure ad imparare l’inglese contemporaneo eh: nei dialetti di Cumbria e Yorkshire, una percentuale di norreno è rimasta. L’islandese è più vicino alla lingua anglosassone che all’inglese contemporaneo.
I libri e i giornali di Reykjavik conservano la <ð> e la <þ>, peraltro.
Per questo, in caso di viaggio nel tempo con atterraggio all’Inghilterra del IX secolo d.C., se non ti fossi messo previamente a studiare l’anglosassone, potresti salvarti con l’islandese. 🇮🇸
L’inglese di oggi, ti sarebbe utile quanto un cane da tartufo senza naso. 🐶
Continua sintonizzato su TurboLangs, che appena posso pubblico qualcosa di succoso sul norreno. 😉
Buone ragioni per studiare l’anglosassone
Bella domanda. A che serve studiare l’anglosassone nel XXI secolo?
È una questione che va con altre domande immanenti come:
- A che serve imparare il latino?
- Perché alziamo le spalle quando piove? ☔
- Per quale ragione studiare le civiltà antiche?
- Non sarebbe meglio imparare lingue vive, più curriculumabili?
Beh, ti lascio alcune ottimissime ragioni per studiare l’anglosassone qui sotto. Leggi attentamente. 🔍
#1 Studiare l’anglosassone per viaggiare nel tempo
Studiare l’anglosassone, pure modestamente, ti permette di accedere alla vita di persone che hanno vissuto e calpestato suolo britannico mille anni fa.
Hai letto I Pilastri Della Terra? L’anglosassone è la lingua che parlava Aliena, gli abitanti di Kingsbridge e i monaci di Saint John in-the-Forest.
In inglese antico, winter significa sia inverno sia anno. Che ci dice questo dato? Per esempio, che la parte dell’anno che agli anglosassoni dell’epoca sembrava più rilevante, era l’inverno. ☃
Forse perché se lo superavi era già in sé una ragione d’allegria? È ragionevole pensarlo.

#2 Sfottere gli inglesi di oggi
L’anglofono medio non studia l’anglosassone. È il problema di sempre: non si valorizza quanto si ha sotto il naso.
È per questa stessa ragione che è più facile trovare appassionati di latino in Finlandia (non scherzo) o del greco antico negli USA.
Se qualche inglese madrelingua ti facesse uno sgarbo, potresti dirgli in tono serio:
Act thegnly, behave thegnly.
Comportati da cavaliere. ⚜
Il thegn era uno dei membri della gerarchia anglosassone, colui che godeva legalmente dello status del thegenriht. Non era un titolo ereditario. Come per la cavalleria, qualsiasi uomo libero poteva ottenerlo.
Parlare con un inglese madrelingua e spiegargli l’etimologia di qualche toponimo (Oxbridge, Hereford, Shropshire) o di qualche altra espressione, non ha prezzo 😀
#3 Leggere opere in anglosassone
Con o senza note, ma leggile: non è indispensabile essere fluente oralmente in anglosassone.
Non è neppure facile trovare persone che lo parlino, per fare dei tandem (anche se, come ti dicevo, sì che ce ne sono).
#4 Adori le lingue germaniche
L’inglese antico era molto più germanico che l’inglese contemporaneo, come hai visto. Se ti piace il ramo germanico delle lingue indoeuropee, vorrai sapere com’era l’inglese di un millennio fa.
Se già conoscessi altre lingue germaniche, quali pensi che sia quella che gli assomiglia di più? 🧐
#5 Ti piace creare parole nuove per concetti ancora inespressi
È un ottimo modo di plasmare nuove parole, ma anche un ottimo modo di divertirti con un passatempo creativo.
Quando sei il primo a dare un nome a qualcosa, e un numero sufficiente di persone ti segue, hai la titolarità di quella parola: ne possiedi i naming rights.
Mai sentito la parola petricore? Non c’è nulla come bere dalle fonti antiche per dare legittimità ad un concetto molto attuale.
Ci sono cose che devono ricevere un nome con urgenza. Ad esempio, come chiameresti quell’istinto di prendere il cellulare quando senti lo squilletto di un altro, sapendo perfettamente che non è il tuo?
In che modo definiresti la crescente impopolarità di carne e latticini? 🥩 🧀 Ecco, ci vogliono fantasia e conoscenze approfondite di lingue antiche 😉
Un hobby per sfaccendati? Lascia che ti presenti Johannes Aavik:

Filologo estone nato nel 1880, che nel 1919 pubblicò un dizionario di neologismi per riformare l’estone, la sua lingua materna.
Duemila parole per concetti nuovi, ma anche per sbarazzarsi di una parola cacofonica e sostituirla con una eufonica. Sono entrate tutte nel lessico estone?
Svariate, sì. 👍
La fase più intensa del suo lavoro neologistico s’è interrotta quando il governo estone ha approvato un’ortografia e una grammatica standard.
Aavik pensava che quelli fossero tempi di cambiamento e che la lingua estone rischiasse di restare indietro. Potremmo dire lo stesso della tua madrelingua?
Che nomi daresti ai litigi sui social networks tra due amici che lo sono pure e soprattutto offline? Quale termine adotteresti per il ritorno in pompa magna di teorie cospiranoiche come il terrapiattismo, in tempi recenti?
Molti, moltissimi concetti necessitano di un nome, per evitare di perdere mezzora quando si vuole parlare di loro. 😑
#6 Ti piacere sapere da dove vengono certi nomi di battesimo
Edoardo, Enrico, Alfredo… ci sono un mucchio di nomi di origine anglosassone. I nomi di persona in inglese antico sono detti ditematici perché si compongono di due parti dotate di significato.
Aelfraed, Alfredo oggi, è composto da aelf, soprannaturale, e raed, consiglio.
Scatena la creatività. 😉
#7 Dare soprannomi agli amici
Vicent Ealdorlic – Vincenzo The Magnificent. 😂
Ethelred the Unready era Aetetrraed Unraed, Thorkell the White era Durkil Hwita. Ma che roba è? Sono nomi in versione moderna e in versione anglosassone. Il primo è “il mal consigliato”, il secondo è “il bianco”. E tuo zio Vincenzo, è “il magnifico”.
È più divertente in anglosassone, no?
Quindi, se il tuo amico Giacomo è scemo, potrebbe essere Giacomo Dwæs, Giacomo Il Tonto. Ci si diverte anche così. 😬
#8 Ti aiuta a leggere testi posteriori
Chaucer e Shakespeare acquistano molta chiarezza quando possiedi nozioni di anglosassone. Devi leggerli per il tuo corso di studi? Lo fai per puro piacere?
Sapere il punto di partenza (l’inglese antico) e quello d’arrivo (inglese contemporaneo), ti godrai la strada panoramica attraverso l’inglese medio.

#9 Studiare l’anglosassone per diventare storico o archeologo
Una delle cose che non riesco a perdonare al sistema scolastico, è quest’impressione che la storia sia scolpita su una lastra di marmo.
Inamovibile, come un set di cose da imparare a memoria e basta. Come se ci avesse già detto tutto quanto doveva dirci. Che baggianata. 😠
Il passato non passa mai del tutto. I secoli passati continuano a parlarci: ci hanno detto ieri cose diverse da quelle che ci dicono oggi, e da quelle che ci diranno domani.
Ci sono ancora pergamene e papiri da trovare, codici da tradurre 📜, epigrafi da decifrare. Abbiamo un mucchio di domande da fare al passato.
Pensi che tuttalpiù dovremmo lasciare gli inglesi a studiare l’anglosassone e gli anglosassoni? Altra cavolata epica. È un interesse strategico di istituzioni, università e paesi scoprire e gestire il sapere. Tutto il sapere.
Il Messico dovrebbe avere ricercatori di lingua fenicia e di climatologia australiana. L’Italia dovrebbe avere esperti di lingua anglosassone e di botanica artica.
Il Portogallo dovrebbe promuovere lo studio delle rune vichinghe e della finanza islamica. Il sapere è potere. Il più grande.
Abbiamo tanto bisogno di più scienziati ma anche di più storici e filologi.
Nel peggiore dei casi, miglioriamo la nostra visione del passato. Nel migliore, scopriamo cose sorprendenti.
#10 Non vedrai mai più un toponimo inglese nello stesso modo
La grande maggioranza dei toponimi in uso lassù viene dalla lingua anglosassone.
Oxford, anticamente Oxenaford, fu costruita presso un guado per buoi (ford: guado e ox: bue).
Woolmer è in prossimità di un laghetto intorno al quale si vedevano spesso dei lupi (wool, non lana ma una derivazione tarda di wulf, lupo, e mere, stagno o laghetto).
Ora, prendi un atlante, apri le pagine relative alla Gran Bretagna e divertiti 😉
#11 Studiare l’anglosassone per la calligrafia
Fare della calligrafia è uno dei piaceri sconosciuti dei nostri tempi. Ti piacerebbe riprodurre l’anglosassone in una delle sue calligrafie manoscritte? ✒
A questo punto, alcune ne avrai viste. Quali ti sembrano più estetiche?
#12 Giocare con mappe antiche
Prendi una mappa del Regno Unito con i toponimi in anglosassone e divertiti con la famiglia a Natale, per indovinare che posti sono.
Indovinare Glaestingaburh o Lunden non sarà una missione impossibile, ma Akemannesceaster? 🤨 Wtf?
Divertiti, divertiti 😉

#13 Studiare l’anglosassone per scopi artistici
Mi sovvengono una montagna di applicazioni pratiche:
- Recitare in una rievocazione storica,
- comporre musica in anglosassone, 🎵
- scrivere dialoghi per il tuo romanzo storico o nella sceneggiatura su cui stai lavorando per una nuova serie,
- pepare un po’ le piste della caccia al tesoro che stai organizzando para il tuo gruppo di scouts,
- comunicare con tuo fratello affinché nessun altro vi capisca, 😀 (un classico)
- dar voce e lingua propria ai thegns del gioco di ruolo che stai creando.
Puf! Potrei continuare per ore. 😆
#14 Fare un regalo ai tuoi figli
I corsi estivi ai quali li mandi in Inghilterra, sono una barba pazzesca.
Falli divertire in un campo archeologico: dissotterrando tombe anglosassoni, insediamenti militari 🏰, corredi funebri e manufatti vari.
Studiare l’anglosassone non interferirà affatto con l’inglese contemporaneo che pure devono padroneggiare. Sono lingue sufficientemente distanti da impedire qualsiasi interferenza. ✅
E come spesso succede, una cosa che sembra una minuzia, finisce per provocare una valanga di effetti positivi: un rinnovato interesse verso le lingue, la storia, le lettere, le arti, per esempio.
Voti più alti. L’ho visto un mucchio di volte.
Un signore mi ha ringraziato tempo fa della guida che ho scritto su come imparare il dothraki. Regalò a suo figlio il corso di lingua dopo aver letto il mio post.
Il ragazzo era appassionato de Il Trono di Spade, ma non di lingue: dopo essersi bevuto in un battibaleno il libretto di 200 pagine scarse sulla lingua dothraki, in inglese, boooom.
È migliorato in inglese, in italiano e s’è messo a studiare linguistica nel tempo libero. 😮😮 Prima, stando al padre, vederlo con un libro in mano che non fosse scolastico, era impossibile.
Ed è successo anche al sottoscritto.
A 13 anni mi sono messo in un corso extra di latino per ehm, passare più tempo con una brunetta che mi metteva in subbuglio.

Lei continuò a fregarsene altamente di me 😒, ma io da allora non persi più un’opportunità. Ehm, de che? Di imparare cose in latino, decifrare epigrafi, leggere preghiere cattoliche in latino, ghermire libri e perdermi tra casi, parole, poemi classici.
Ma io e il ragazzo del dothraki siamo due poveri gatti: C’è gente ben famosa a cui è successo lo stesso. Gente il cui stesso successo si deve a un guizzo di questo tipo.
Bernard Cornwell, per esempio: autore britannico di romanzi storici sull’epoca anglosassone. La sua passione per l’epoca che alimenterà tanta della sua fiction, inizia dalla lettura da ragazzino di poesia in lingua anglosassone. 📚
#15 Fondare un club per studiare l’anglosassone
Per fare che?, mi sembra di sentire.
Per parlarlo, scriversi messaggi su gruppi di WhatsApp, fare concorsi di haiku in lingua anglosassone. Per uscire e chiedere al tuo compagno di merende: Hwæt drincst þū?, invece di “Cosa bevi?”.
Per dire a tuo padre, invece di “Ciao vecio”, una cosa come Hail þēoden: “buongiorno, mio signore”. Vale la pena di studiare l’anglosassone. 😜 Hihi.
Conclusioni
Spero che questo post ti abbia dato utili indicazioni su come studiare l’anglosassone e anche un po’ di stimoli.
Ho cercato di condensare un lungo cammino: attraverso la lingua e la difficoltà di indovinarne la strada. 🧭
Se ti piacesse studiare l’anglosassone ma la priorità ce l’avesse l’inglese di oggi al momento, leggiucchia qui:
Iniziare Ad Imparare L’Inglese: Guida Rapida
B2 First di Inglese (FCE) del Cambridge: Come Ottenerlo
C1 Advanced di Inglese (CAE): Come Ottenerlo Senza Ammattirti
C2 Proficiency di Inglese (CPE) del Cambridge: Come Ottenerlo
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Un saluto.
Il tuo anglicista personale, 🇬🇧
Fabio
PS: la cover è opera di WretchedSpawn2012.
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